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La luce connessa attiva l’intelligenza del building

Apparecchi che comunicano tra loro e con il sistema di building automation, raccogliendo dati utili per un’efficiente gestione degli spazi. Questa secondo Waldmann la nuova frontiera della luce

L’illuminazione dell’ambiente ufficio evolve di pari passo con le attuali tecnologie. Led e Oled hanno consentito di creare apparecchi di illuminazione sempre più sottili e con un controllo puntuale dell’emissione luminosa. Mentre innovativi moduli wireless permettono a diversi apparecchi di comunicare tra loro a gruppi e con il sistema di building automation, estendendo l’intelligenza del singolo apparecchio all’intero edificio.
“Per migliorare l’atmosfera luminosa negli uffici Waldmann è partita da lampade stand alone equipaggiate con sensore di presenza e di luminosità che regolavano in autonomia l’illuminazione – racconta Marco Mizia, amministratore delegato di Waldmann Illuminotecnica –. Lo step successivo è stato l’inserimento del modulo a onde radio Pulse Talk, che ha abilitato la comunicazione wireless tra diversi apparecchi per evitare la formazione delle cosiddette ‘isole luminose’, fenomeno che si determina quando, non rilevando la presenza di persone, alcune lampade si spengono lasciando in penombra alcune zone dell’open space. Con il modulo Pulse Talk l’apparecchio che rileva la presenza della persona comunica alle altre lampade del gruppo di mantenere un livello di illuminamento minimo, in modo da non avere forti disomogeneità all’interno dello stesso ambiente.
Oggi, grazie all’impiego della tecnologia EnOcean, siamo andati oltre, è stata infatti messa a punto una versione che consente ai diversi gruppi di lampade di dialogare, tramite rete Wi-Fi, con il sistema di gestione dell’edificio, con potenzialità che vanno ben oltre la semplice gestione della luce. Faccio un esempio, quando il modulo Pulse Talk rileva la presenza della persona, oltre a comunicare alle altre lampade di mantenere un illuminamento minimo, può comunicare eventuali malfunzionamenti per una manutenzione predittiva o segnalare al sistema di gestione centralizzato di non spegnere il riscaldamento perché il piano è in uso. Tutto questo perché l’interconnessione degli apparecchi con il cloud fa interagire l’impianto di illuminazione con quelli di climatizzazione, di sicurezza, delle schermature solari, ecc.
In un’ottica avanzata si potranno utilizzare gli apparecchi di illuminazione per monitorare l’uso degli spazi e per raccogliere dati per una corretta configurazione e gestione degli stessi”.
La configurazione degli apparecchi d’illuminazione dotati del modulo Pulse Talk può avvenire tramite computer o smartphone. Con la app light admin gli apparecchi possono essere parametrizzati per configurare dal valore di dimmerazione al controllo di presenza. Le configurazioni effettuate possono essere salvate sotto forma di profilo utente nell’app, che consente di applicare le impostazioni individuali contemporaneamente a diversi apparecchi in modo rapido e senza difficoltà. L’apparecchio, infatti, una volta riconosciuto l’utente alla postazione, configura automaticamente l’illuminazione in base alle sue preferenze. Per una maggiore sicurezza gli apparecchi possono essere protetti da accesso non autorizzato alla rete wireless tramite password.

Illuminazione biodinamica per condizioni lavorative migliori

Tratto distintivo della piantana LAVIGO è il design minimale che la rende compatibile con diversi sistemi di arredo. La testa illuminante ultrapiatta fornisce componenti di luce diretta e indiretta che possono essere regolati autonomamente. Nella versione Twin-T, con doppia testa illuminante, è possibile illuminare fino a quattro postazioni di lavoro. Disponibile in tre diverse classi di potenza e in un’ampia gamma di modelli e di tipologie di connessione, LAVIGO può integrare la tecnologia Pulse, con sensori della luce diurna e di presenza, l’opzione Pulse Talk per la sincronizzazione di gruppi di lampade, e la luce biodinamica Pulse VTL
Reinterpreta la classica soluzione da incasso l’apparecchio IDOO.fit che combina luce diretta uniforme e omogenea, mediante tecnologia Edgelight e Lightguide, e componente indiretta con ottica appositamente sviluppata per l’illuminazione del soffitto.
È un classico incasso 60×60 con sorgenti Led, studiato per una facile e versatile integrazione al soffitto per misure standard a livello nazionale e internazionale




La luce biodinamica, Human Centric Lighting, è un altro tema fondamentale del progetto della luce per favorire il benessere di chi lavora, specie negli uffici che ricevono scarsa luce solare, come pure nei mesi invernali, quando il nostro orologio interno è poco sincronizzato con la luce naturale.
Per rispondere a questa esigenza Waldmann ha sviluppato Pulse VTL (Visual Timing Light), un innovativo sistema di gestione della luce che porta la dinamica della luce naturale del giorno all’interno degli edifici, rafforzando gli aspetti emotivi ed ergonomici della qualità della luce.
Con PULSE VTL, l’apparecchio d’illuminazione regola l’intensità luminosa e il colore della luce in base alla quantità di luce naturale, momento per momento, tenendo conto che la luce biodinamica ha la massima efficacia quando colpisce l’occhio da un’ampia sorgente luminosa (illuminazione indiretta) con un corretto angolo d’incidenza (da davanti e da sopra).

EMIL 28 mette in scena la luce – Il nuovo show room di Waldmann prende il nome dal fondatore dell’azienda, Emil Waldmann che si mise in proprio nel 1928 aprendo una ditta di impianti elettrici.
Situato a in Germania Villingen-Schwenningen accanto allo storico stabilimento produttivo, lo show room è concepito come spazio dinamico e flessibile che raccoglie le soluzioni di illuminazione provenienti da tutti e quattro i campi di attività che caratterizzano il marchio: luce per l’industria, luce per l’ufficio, luce per cliniche e case di cura e luce per fototerapia medica.
In questo spazio clienti, progettisti e forza vendita possono toccare con mano il fronte più avanzato della tecnologia illuminotecnica sviluppata dall’azienda, in un’ottica di cross selling che porta a una commistione di utilizzi dell’intera gamma di apparecchi offerti dall’azienda per soddisfare le diverse esigenze del progetto della luce.
EMIL 28 mette in scena la luce – Il nuovo show room di Waldmann prende il nome dal fondatore dell’azienda, Emil Waldmann che si mise in proprio nel 1928 aprendo una ditta di impianti elettrici.
Situato a in Germania Villingen-Schwenningen accanto allo storico stabilimento produttivo, lo show room è concepito come spazio dinamico e flessibile che raccoglie le soluzioni di illuminazione provenienti da tutti e quattro i campi di attività che caratterizzano il marchio: luce per l’industria, luce per l’ufficio, luce per cliniche e case di cura e luce per fototerapia medica.
In questo spazio clienti, progettisti e forza vendita possono toccare con mano il fronte più avanzato della tecnologia illuminotecnica sviluppata dall’azienda, in un’ottica di cross selling che porta a una commistione di utilizzi dell’intera gamma di apparecchi offerti dall’azienda per soddisfare le diverse esigenze del progetto della luce.
EMIL 28 mette in scena la luce – Il nuovo show room di Waldmann prende il nome dal fondatore dell’azienda, Emil Waldmann che si mise in proprio nel 1928 aprendo una ditta di impianti elettrici.
Situato a in Germania Villingen-Schwenningen accanto allo storico stabilimento produttivo, lo show room è concepito come spazio dinamico e flessibile che raccoglie le soluzioni di illuminazione provenienti da tutti e quattro i campi di attività che caratterizzano il marchio: luce per l’industria, luce per l’ufficio, luce per cliniche e case di cura e luce per fototerapia medica.
In questo spazio clienti, progettisti e forza vendita possono toccare con mano il fronte più avanzato della tecnologia illuminotecnica sviluppata dall’azienda, in un’ottica di cross selling che porta a una commistione di utilizzi dell’intera gamma di apparecchi offerti dall’azienda per soddisfare le diverse esigenze del progetto della luce.



Paola Cecco

Laureata in architettura presso il Politecnico di Milano, ha svolto attività progettuale presso studi professionali dove ha affrontato la progettazione di edifici residenziali e del terziario. Nel 2001 entra a far parte della redazione di Officelayout, la rivista per progettare, arredare e gestire lo spazio ufficio. Ambito nel quale si occupa delle tematiche relative all’illuminazione, alle nuove tecnologie e all'allestimento degli spazi di lavoro con focus sulla sostenibilità dei luoghi e sul benessere delle persone in azienda. Dal 2014 coordina le attività editoriali e i convegni sviluppati e promossi dalla testata Officelayout.

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

Soiel International, edita le riviste