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Nuovi criteri di sostenibilità per l’ufficio: lo standard ambientale Level-FEMB

La presentazione dello standard di sostenibilità ambientale Level-FEMB per l’arredo ufficio risponde all’esigenza di avere a disposizione uno strumento unico per i diversi mercati Europei. Il webinar voluto da Assufficio e organizzato da Officelayout ha fornito linee guida utili per gli sviluppatori, i produttori e gli acquirenti di arredi ufficio

Il panorama frammentato delle certificazioni legate ai criteri di sostenibilità ambientale per l’arredo ufficio ha oggi a disposizione un nuovo standard trasversale, sviluppato per proporre ai mercati dell’Unione Europea un protocollo ambientale unico, evitando così di replicare costi, tempi e adeguamenti necessari per rispondere alle richieste di ogni Paese.

Fino ad oggi, infatti, le aziende hanno avuto a disposizione diversi certificati ambientali legati all’arredo ufficio, ma ciascuno definito da una forte specificità e, quindi, da una relativa parzialità, coprendo di volta in volta solo aspetti limitati della sostenibilità. Inoltre, alcuni di questi certificati sono in concorrenza tra loro, tanto che i più esperti potrebbero avere difficoltà a districarsi in uno scenario tanto divisivo.

Lo standard ambientale Level-FEMB, presentato in occasione del webinar “Nuovi criteri di sostenibilità per l’ufficio: lo standard ambientale Level-FEMB” – voluto da Assoufficio e organizzato da Officelayout – ha fornito una guida per gli sviluppatori, i produttori e per gli acquirenti di arredi per ufficio, con informazioni complete sullo schema del nuovo standard europeo che copre tutti gli aspetti rilevanti della sostenibilità, comprendendo quattro aree di impatto: materiali, energia e atmosfera, salute umana ed ecosistemica e responsabilità sociale. La certificazione si basa sui requisiti di sostenibilità per mobili da ufficio (e non domestici) per uso interno sviluppati da FEMB, la Federazione europea dei mobili per ufficio, utilizzando come base lo standard americano ANSI/BIFMA e3 insieme ai criteri europei per Green Public Procurament (GPP) e le specifiche di diversi marchi di qualità ecologica volontaria.

“Il tema ambientale permea ogni settore e in Assufficio desideriamo accompagnare le aziende su una strada che tenga conto di questo contesto, valorizzandone ogni aspetto utile. Con la presentazione dello standard Level-FEMB miriamo a facilitare le aziende su tre fronti: ridurre tempi e costi per esportare su mercati internazionali, dare un’indicazione verso cui sviluppare i requisiti dei propri prodotti, facilitare il percorso attraverso una leva nobile ed efficace legata al marketing”, ha sottolineato nel saluto di apertura Gianfranco Marinelli, presidente di Assoufficio.

Michele Falcone

La strada che ha portato alla definizione del nuovo protocollo è partita da lontano e su ferma iniziativa di FEMB, Federazione europea dei mobili per ufficio, come ha raccontato il presidente Michele Falcone, tracciandone le attuali prospettive di crescita: “Level sta finalmente iniziando a destare l’interesse di professionisti, aziende ed istituzioni. La certificazione che iniziammo a progettare nel 2011, sotto il mio primo mandato, oggi è una realtà che vede oltre 230 prodotti certificati in Europa e molte aziende che hanno già hanno scelto di validare il loro impegno verso la sostenibilità e la CSR. Va preso in considerazione che, dal momento che siamo riusciti a portare l’attenzione di Bruxelles verso questa certificazione, il processo per l’adozione di Level potrebbe diventare presto cogente nelle gare, rendendo necessario di ottemperarne quanto prima i requisiti”.

A confermare la necessità, da parte delle aziende del settore ufficio, di avere a disposizione un nuovo standard ambientale e unico da presentare ai propri committenti, la testimonianza di Libero Gregoletto, ceo di Luxy, fra le prime realtà imprenditoriali intraprendere la strada e a raccontarne i benefici: “Riteniamo che lo standard Level, sviluppato da FEMB con il grandissimo supporto di Assufficio, abbia grandi potenzialità perché nato dal nostro settore per il nostro settore. Riporterà ordine in materia di sostenibilità facendo chiarezza in un panorama molto frammentato. Alcune aziende hanno certificato il prodotto seguendo il protocollo EPD, ma si tratta di una certificazione relativa ‘a consumo energetico e materie prime’; altri hanno seguito il protocollo Ecolabel che nasce ‘per prodotti di consumo, imballaggi …’, altri ancora lo standard Emas, sviluppato ‘per la valutazione, la relazione e il miglioramento delle prestazioni ambientali’. Level, invece, nasce specificamente per il prodotto ufficio e ha il grande pregio di integrarsi con le certificazioni ISO 9000, 14001, 45000 e con i CAM”.

Il webinar ha dunque approfondito l’iter e le ragioni che hanno portato allo sviluppo di Level, gli aspetti tecnici che lo definiscono e il ruolo degli enti certificatori che affiancheranno le aziende. Non ultimo, le opportunità che possono scaturire per le aziende che decidono di intraprendere questo percorso, come anche i vantaggi per chi decide di utilizzare per i propri uffici prodotti certificati Level. Il panorama, dunque, si amplia, per articolare e allo stesso tempo semplificare il percorso strutturato verso la sostenibilità.
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Caratteristiche tecniche dello standard FEMB di sostenibilità degli arredi e la certificazione European Level

Marco Fossi, technical adviser FederlegnoArredo e presidente della Commissione Tecnica di FEMB

Il protocollo Level-FEMB è stato sviluppato e promosso dalla Federazione europea dei produttori di mobili per ufficio, la FEMB. Non si tratta quindi di uno schema imposto dall’alto, ma piuttosto di uno strumento che gli stessi produttori di arredo per ufficio, a seguito di un confronto trasparente con gli enti di certificazione e le altre parti interessate, hanno voluto mettere a disposizione delle aziende e del mercato per valorizzare e comunicare gli sforzi compiuti nella direzione della sostenibilità e i riconoscimenti ottenuti dai produttori.

L’European level ha l’ambizione di trattare la sostenibilità dei mobili per ufficio nelle diverse sfaccettature e prospettive possibili, affrontando sia gli aspetti ambientali, sia quelli sociali.

Dal momento del suo lancio, nel 2017, i prodotti certificati European level sono oggi più di 230, appartenenti alle comuni categorie nelle quali viene suddiviso l’arredo per ufficio: sedute, mobili contenitori, tavoli e scrivanie, schermi e partizioni. Tra le aziende che hanno certificato i propri prodotti figurano non solo i grandi produttori multinazionali, ma anche aziende di dimensione medio piccola o basate in uno solo dei paesi europei.

L’ambito di applicazione dello schema di certificazione menziona oggi solo i mobili per ufficio e per uso non domestico. Tuttavia, dal punto di vista tecnico, i requisiti descritti nello standard sono applicabili a qualsiasi tipo di mobile per qualsiasi utilizzo finale, compreso quello domestico.

La FEMB non ha voluto proporre al mercato un nuovo schema di certificazione ambientale tra i tanti già esistenti. Gli innumerevoli schemi, criteri, etichette ambientali di prodotto attualmente proposti sul mercato, infatti, trattano la sostenibilità da punti di vista generalmente parziali o trattano un solo aspetto della sostenibilità – ad esempio la provenienza del legno da foreste gestite in modo sostenibile, la quantità di riciclato, la sicurezza chimica del prodotto, le emissioni in aria indoor, ecc.; European level, invece, ha l’ambizione di raccogliere quanto richiesto dai criteri più diffusi sul mercato in un unico sistema di valutazione e di valutare il grado di sostenibilità ambientale e sociale di un prodotto usando un’unica scala di riferimento complessiva.

Non si è voluto introdurre nuovi criteri dal punto di vista tecnico, ma di usare, per quanto possibile, quelli già esistenti, inserendoli in un unico sistema che permettesse una valutazione complessiva della sostenibilità di un prodotto considerando tutti i possibili aspetti. Ne consegue che tutti gli sforzi già compiuti dall’azienda nell’ottenere altri marchi e certificazioni ambientali, quando questi sono gestiti sotto accreditamento, vengono dunque riconosciuti dallo schema European level, senza richiedere ulteriori sforzi.


Un sistema multi-criterio

Lo standard su cui si basa la certificazione European level è un sistema multi-criterio a punteggio, per cui il risultato finale della valutazione consiste in un numero, indice del grado di sostenibilità ambientale e sociale del prodotto in questione. Pertanto, European level è fatto principalmente di relazioni con requisiti e criteri esistenti e definiti nell’ambito di altri schemi di valutazione già conosciuti, diffusi e richiesti dal mercato. Tra questi hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dello standard FEMB la norma ANSI/BIFMA e3, quella su cui si basa la certificazione ‘sorella’ FEMB/level americana. Vengono così assicurate:

• la relazione con i crediti applicabili ai mobili del sistema di rating LEED degli edifici;

• i criteri per gli acquisti pubblici verdi (GPP) definiti a livello europeo – e di conseguenza i criteri CAM italiani;

• i criteri su cui si basano le diverse etichette ambientali nazionali di prodotto in Europa (Blauer Engel, NF Environnement, ecc.);

• la legislazione europea applicabile.

European level quindi è una certificazione d’insieme, che incorpora i requisiti richiesti nei vari paesi europei e riconosce le attestazioni di conformità già ottenute.


Gli ambiti di valutazione

Le valutazioni a cui è sottoposto il prodotto previste dallo standard degli European level sono raggruppate in tre categorie e in quattro aree di impatto. 
Le categorie sono quelle del prodotto, degli impianti di produzione e dell’organizzazione aziendale. Infatti, pur trattandosi di una certificazione di prodotto, la European level valuta, oltre alle caratteristiche del prodotto, anche aspetti relativi all’azienda produttrice, come la sostenibilità del processo di produzione, degli impianti associati al prodotto e del comportamento dell’organizzazione, tutti aspetti necessari per permettere una valutazione completa.

Le aree di impatto sono:

• materiali

• energia e atmosfera (emissioni in atmosfera e consumi energetici)

• salute dell’uomo e dell’ecosistema (gestione delle sostanze chimiche)

• responsabilità sociale


Come ottenere la certificazione

Dal sito levelcertified.eu è possibile scaricare lo schema dello standard con l’indicazione dei requisiti previsti per ognuna delle aree descritte. Tuttavia, non tutti i requisiti devono essere necessariamente soddisfatti allo stesso tempo dal prodotto in esame; il sistema, infatti, offre al produttore la possibilità di scegliere, entro limiti chiaramente definiti dallo standard, i requisiti di maggiore interesse da soddisfare per lo specifico prodotto. Ognuna delle aree d’impatto descritte prima contiene anche un certo numero di pre-requisiti; questi, in buona parte corrispondenti ai criteri europei per il green public procurement, devono essere obbligatoriamente soddisfatti per poter poi continuare nella valutazione del prodotto. Lo standard e lo schema di certificazione sono quindi apparentemente complessi ma, in realtà, la loro flessibilità li rende accessibili anche ad aziende medio-piccole che vogliano valorizzare i riconoscimenti e le attestazioni di carattere ambientale già ottenuti. Il soddisfacimento di ogni requisito permette l’ottenimento di un certo numero di punti, secondo un meccanismo simile a quello che caratterizza gli schemi di rating degli edifici (LEED e simili). Al termine della valutazione, i punti ottenuti vengono sommati e il risultato finale sarà il totale dei punti. Nella versione attuale, lo standard FEMB prevede un massimo di punti ottenibili uguale a 94.

Lo standard FEMB prevede tre diversi livelli di conformità possibili. Ai prodotti può essere assegnato un marchio di conformità level 1, level 2 o level 3, in base al punteggio ottenuto nella loro valutazione complessiva di sostenibilità.Va sottolineato che FEMB, pur essendo proprietaria dello schema di certificazione European level, delega per intero il processo di certificazione ad enti di certificazione indipendenti riconosciuti nel mondo (al momento sono TÜV Rheinland LGA, Tecnalia, SCS e UL) e che operano su licenza della federazione.

Per fornire al mercato maggiori garanzie di trasparenza ed imparzialità, la FEMB ha voluto che gli enti di certificazione aderenti allo schema fossero accreditati secondo la ISO 17065 (la norma di riferimento per l’accreditamento per le organizzazioni che certificano prodotti, processi e servizi) per lo specifico schema European level, approvato nel 2017 dall’organizzazione europea che coordina i diversi enti di accreditamento nazionale EA, European Accreditation.
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Il ruolo dell’organismo certificatore

Carlo Dassi, operating sector manager Conformity Assessment Business Unit – Product Certification presso CSI

Al fine di descrivere compiutamente il ruolo dell’organismo di certificazione bisogna partire dalla definizione stessa di certificazione, che possiamo riassumere come garanzia da parte di un ente terzo indipendente riferita alla capacità di un’organizzazione di rispettare i requisiti di uno standard di riferimento.

Una certificazione, che può essere di prodotto oppure di sistema, viene rilasciata da un ente terzo solamente dopo adeguata verifica e deve essere sempre supportata da evidenze oggettive, che ne attestino la conformità ai requisiti di una standard di riferimento.

L’organismo di certificazione deve rispettare regole precise al fine di poter dimostrare imparzialità e competenza che, unite al rigore operativo supportato da un aggiornamento continuo e documentato, consentono di esercitare un efficace controllo del processo di certificazione.

Inoltre, l’ente terzo deve operare nella più completa trasparenza applicando condizioni non discriminatorie nei confronti dei richiedenti la certificazione e garantire la più assoluta riservatezza riguardo i processi e i prodotti oggetto della verifica.

Allo stesso tempo l’organismo di certificazione ha il compito e la responsabilità di rendere pubbliche e disponibili tutte le informazioni riguardanti lo stato di validità dei certificati emessi. Se non vengono rispettate queste disposizioni, l’organismo di certificazione rischia di apparire agli occhi del mercato come inaffidabile e perdere opportunità di sviluppo, generando tra i consumatori un pericoloso fenomeno di perdita di credibilità del sistema certificativo e conseguente sfiducia nei certificati emessi, che potrebbe portare anche discredito ai proprietari degli schemi di certificazione.

Se invece l’organismo di certificazione opera correttamente e con rigore il proprio ruolo di garante, si genera nel mercato un processo virtuoso che supporta la credibilità di tutto il sistema certificativo e che può favorire il nascere di una nuova coscienza a supporto della conformità e che porta a valorizzare tutti gli sforzi prodotti dalla filiera produttiva coinvolta.

Alla luce di quanto sopra, il ruolo dell’organismo di certificazione è fondamentale ai fini della credibilità del sistema certificativo e, operando con correttezza e trasparenza, può generare valore aggiunto al mercato.


A cura della redazione

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

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