Officelayout Meeting – Parole, immagini e suggestioni per l’ufficio che verrà
Come ogni anno OLMeet – Officelayout Meeting ha messo in luce i temi che guideranno la progettazione degli spazi ufficio nei prossimi anni. Nell’edizione milanese il focus è stato l’ufficio come hub in grado di attrarre talenti, di favorire la connessione tra le persone e di valorizzare le differenze garantendo ergonomia, intuitività e inclusività
La sfida dei prossimi anni è quella di sostenere il lavoro ibrido, con soluzioni che mirano a semplificare l’esperienza d’uso, riaffermando nello stesso tempo il ruolo centrale dello spazio fisico, con l’ufficio che torna ad essere il punto di riferimento dell’attività lavorativa. Il luogo dove incontrarsi, scambiare informazioni, formarsi e dar vita a nuove idee.
Cambia dunque il ruolo degli arredi: sono finiti i tempi in cui una scrivania e una sedia erano i componenti principali di uno spazio di lavoro.
Oggi i mobili per ufficio non sono solo un insieme statico di pezzi, ma si sono evoluti in un ecosistema dinamico che integra la tecnologia per migliorare l’esperienza lavorativa rendendo gli spazi di lavoro connessi e flessibili.
Insieme agli arredi il verde, il comfort acustico, l’illuminazione e la qualità dell’aria rappresentano gli strumenti chiave per raggiungere gli obiettivi di benessere. Si va verso un approccio progettuale che, attraverso i contributi del design biofilico, della psicologia architettonica e delle neuroscienze, porta alla definizione di uffici sensoriali in cui ogni senso viene stimolato per far star bene le persone dal punto di vista fisico e psicologico.
È però necessario trovare il punto di equilibrio tra gli obiettivi, all’apparenza contrapposti, di benessere ed efficientamento del building. In tal senso giocano un ruolo centrale le tecnologie di gestione e automazione degli impianti che, a partire dall’analisi delle dinamiche di utilizzo degli spazi, forniscono informazioni utili per piani di azione volti a migliorare le prestazioni in ottica ESG.
Tematiche trattate con i contributi delle realtà di progettazione Coima Image, Gensler, Park Associati, Piuarch e JLL, alle quali hanno fatto eco gli interventi video sui temi progettuali oggi prioritari, raccolti nel Regno Unito da WOD – Women in Office Design, il networking globale che dà voce alle donne attive nel settore del workplace design.
Ulteriori spunti sono giunti dai contributi del centro studi CSIL, le associazioni ALA Assoarchitetti, IFMA e Federlegno Arredo.
A completare il quadro la voce delle aziende 3P Technologies, Aircare, Ayno – Stim Tech Group Company, BENE Italia, DVO, FAR Networks, Fellowes, HSIGN & HComm, HW Style, iComfort, IVM, Manerba, Meroni Technology, Ricoh Italia e Rockfon. Affiancate nell’area espositiva da Asit, BG&Partners, Dataflex, Eizo, Hisense, R&M, Waldmann e Yealink.
Talk
Flessibilità, spazi ibridi
e nature based solutions
Elisa Taddei, Associato / Project Director | Park Associati
L’ufficio aperto nasce nel XX secolo attraverso l’dea di creare uno spazio favorevole alla socializzazione e alla condivisione, che permetta di ridurre i costi immobiliari per dipendente. Tale concetto ha visto diverse evoluzioni e trasformazioni dovute anche all’avvento della tecnologia che nel XXI secolo ha trasformato fortemente sia il modo di lavorare che lo spazio in cui ciò avviene. Oggi ci troviamo davanti a uno spazio per il lavoro che possiamo definire Activity Based, un luogo ibrido progettato attorno alle funzioni che devono essere svolte e non più al ruolo. Lo spazio è modellato in modo da poter accogliere e favorire le diverse specializzazioni e l’interdisciplinarità dei team. Questo approccio crea opportunità e apre le porte a possibili nuove sperimentazioni e temi di ricerca.
Park Plus è una cellula di ricerca che, all’interno del nostro studio, indaga nuovi ambiti di innovazione e li applica nei progetti nelle diverse scale.
Tra i temi individuati e oggi presenti nei nostri progetti:
Adaptive Reuse: L’edificio non è solo una struttura ma deve diventare una piattaforma dinamica, adattabile e flessibile oltre che circolare.
Urban mining: Si deve progettare nell’ottica che durante il processo di demolizione, i rifiuti debbano essere riconvertiti, riciclati e reinseriti all’interno di un processo di economia circolare più sostenibile.
Biophilic Design: L’interconnessione degli spazi di lavoro con la natura favorisce il benessere psico fisico delle persone.
Dry Garden: Un giardino sostenibile differenzia i sistemi naturali, favorisce la biodiversità, richiede poca manutenzione e autoregola la richiesta d’acqua.
Dunque, l’evoluzione verso modalità lavorative ibride impone all’ambiente ufficio di trasformarsi in vero e proprio hub culturale, progettato per riconquistare l’interesse e l’attenzione dei lavoratori. Lo spazio viene ripensato per promuovere connettività, collaborazione e senso di appartenenza, maturando l’obiettivo di creare ambienti unici, stimolanti e accoglienti, che siano in grado di adattarsi a diversi stili di lavoro, favorendo così lo sviluppo di una cultura aziendale inclusiva e dinamica.
Lo spazio dell’interazione
Mauro Mandelli, Associate | Piuarch
Se da un lato siamo sempre più abituati a connetterci gli uni con gli altri, attraverso una serie di strumenti che annullano le distanze e rendono possibile lavorare agilmente da remoto, dall’altro lato, nei luoghi di lavoro cresce la necessità di attività collaborative e creative che si sviluppano unicamente in presenza e che si arricchiscono grazie ad una serie di sfumature non verbali che non sono replicabili virtualmente.
Molteplici sono gli aspetti da tenere in considerazione nella progettazione e nell’organizzazione di un ufficio, dagli elementi che riguardano prettamente l’edificio e gli elementi che lo compongono, fino allo studio di efficienti soluzioni per migliorare l’esperienza quotidiana dei fruitori.
Ci siamo interrogati se esistesse uno schema ripetibile per ottimizzare l’aggregazione di questi aspetti e se fosse possibile ricondurre la progettazione di qualità a un algoritmo o una formula. Quello che ne abbiamo ricavato è che il processo di progettazione deve partire dalle persone che abiteranno lo spazio e dal complesso sistema di relazioni che ruota attorno a esse. Dal nostro punto di vista quindi la chiave per costruire edifici di qualità, che possano durare nel tempo, è integrare al loro interno il concetto stesso di relazione, nelle sue tante sfaccettature, e la sua interpretazione spaziale.
Spesso nei nostri progetti gli spazi di relazione assumono una forma fisica che influisce sull’immagine stessa dell’architettura. Nel progetto del nuovo HQ Snam a Milano, ad esempio, le aree principalmente deputate alle attività di svago si concentrano nel volume centrale a sbalzo, che rende l’edificio immediatamente riconoscibile. Intervenendo invece su un edificio esistente come nel progetto BiM – Bicocca, l’idea è quella di rivitalizzarlo rendendo permeabile il piano terra, focalizzando l’attenzione sulle potenzialità della corte centrale che diventa un giardino aperto anche alla fruizione esterna, attrattivo e vivo. O ancora, nella nuova sede della Fondazione Human Technopole tutto il progetto ruota attorno a una ‘spina dorsale’ formata dai luoghi di relazione, che si snodano in una sequenza ininterrotta dal piano terra fino alla sommità dell’edificio.
Dunque l’architettura può alimentare il cambiamento in atto nei luoghi di lavoro attraverso spazi in grado offrire un’esperienza completa, che possa favorire la collaborazione face-to-face, dando gli strumenti per praticare un lavoro agile e flessibile. Un ambiente che incoraggi connessioni, migliori gli scambi tra le persone e aumenti il senso di appartenenza ad un luogo e alla sua comunità
Verso un ambiente
di lavoro inclusivo
Silvia Impelluso, MRICS | Director, JLL – Italian core team WOD
Viviamo in un mondo in costante mutazione, ed è essenziale per le aziende adattarsi e accogliere la diversità in tutte le sue forme al fine di rimanere competitive e attrattive sul mercato. Un ambiente di lavoro inclusivo rappresenta il vero pilastro per il successo organizzativo e il benessere delle persone. L’adeguamento degli edifici può contribuire a sostenere il percorso Diversity, Equity & inclusion (DEI) in azienda.
In JLL, lavoriamo quotidianamente nel campo della ricerca che dimostra come il DEI sia un trend che interessa tutte le aziende, in particolare quelle che lo applicano internamente. Per favorire l’applicazione del DEI anche in Italia, abbiamo sviluppato un protocollo composto da 7 pilastri (Physical accessibility, Age inclusion, Sexual oriantation & Gender identity, Neurodiversity & Mental health, Responsibility & Belonging, Etchnicity & Culture, Gender Equity) con più di 200 KPI, ovvero elementi e azioni concrete che possono essere applicate all’interno delle aziende. Questi includono aspetti tecnici, come la creazione di una varietà di spazi e l’integrazione di scrivanie regolabili in altezza, ma anche aspetti operativi come offrire cibi freschi e sani in ufficio o la creazione di percorsi che assistano le persone con neurodivergenze. Questi aspetti possono essere incorporati sia in nuove progettazioni che in sedi esistenti.
Per comprendere come il DEI possa riflettersi nei luoghi di lavoro, traiamo ispirazione dalla sua applicazione nei nostri uffici. Partendo dalle policy aziendali, dove abbiamo scelto di applicare il desk sharing, ma in alcuni casi abbiamo anche mantenuto postazioni fisse per esigenze specifiche. Inoltre, abbiamo identificato chiari flussi di circolazione lungo i percorsi principali affinché le persone con neurodivergenze possano comprendere facilmente cosa accade all’interno dello spazio. Contribuiscono poi a creare un ambiente inclusivo elementi di design biofilico e l’accessibilità dei diversi spazi, nonché la presenza di opere d’arte.
Per migliorare l’accessibilità nelle sedi dei nostri clienti, abbiamo creato, ad esempio, reception che potessero accogliere anche ospiti ipovedenti, dotandole di indicatori tattili e testi in Braille. Gli ascensori sono stati dotati di un sistema audio per consentire alle persone con disabilità visive di navigare facilmente tra i piani dell’edificio.
Questi sono solo alcuni esempi di progetti specifici che abbiamo realizzato per alcuni clienti al fine di implementare i principi del protocollo DEI. Le linee guida DEI possono essere applicate su scala più ampia all’intero portafoglio immobiliare.
Abbracciando i principi del DEI le aziende non solo favoriscono una cultura diversa e inclusiva, ma creano anche un ambiente che sostiene il benessere e la produttività dei propri dipendenti raggiungendo maggiori risultati in termini di competitività e successo aziendale.
Un nuovo umanesimo. L’ufficio oggi: viverci
o viverlo?
Gianmarco Bocchiola, Partner | Coima Image
L’organizzazione dei luoghi di lavoro in questi ultimi anni si è molto evoluta e in questo contesto va posta attenzione su due elementi: il contenitore (l’edificio-ufficio) e le persone che lo vivono quotidianamente, perché sono loro il cuore pulsante di ogni spazio lavorativo.
Oggi il contenitore, il prodotto-ufficio, è cambiato, perché sono cambiate le caratteristiche a cui deve rispondere. Partendo dal presupposto che la sostenibilità non è più un fattore differenziante, la domanda si polarizza in zone centrali e connesse, in aree facilmente raggiungibili, ricche di connessioni economiche, culturali e di intrattenimento. Le società chiedono edifici architettonicamente importanti e con massima efficienza interna degli spazi, che devono corrispondere alla cultura e ai valori dell’azienda e delle persone che li vivranno.
Tutti questi aspetti sono legati direttamente alle persone e ai loro bisogni. Ecco perché è fondamentale, attraverso un processo personalizzato di change management, ascoltare le esigenze di chi vivrà quello spazio ogni giorno. Diventa cruciale quindi supportare e guidare con sensibilità le aziende, a partire dalle fasi preliminari di progetto fino al move-in, perché spesso si trovano di fronte a una vera e propria rivoluzione culturale.
La vera sfida è non lasciare da sole le persone dopo il move-in, continuando ad ascoltarle, tenendole ingaggiate, perché il business cambia, le società cambiano, i protocolli si modificano e con essi gli spazi lavorativi.
In questo contesto, bisogna imparare dal Retail. Quest’ultimo ha compreso l’importanza dell’ascolto della clientela attraverso le newsletter, il continuo rinnovamento dei punti vendita o i programmi fedeltà, mirati a creare un legame solido con il consumatore. Inoltre, il negozio fisico non è mai in contrasto con quello virtuale.
I fenomeni delle Grandi Dimissioni e del Quiet Quitting mostrano come il luogo di lavoro sia cruciale per la retention dei dipendenti e per l’employer branding. La nostra missione in Coima Image è continuare a impegnarci in questo ambito per creare spazi che incarnino un nuovo Umanesimo nel mondo del lavoro.
Progettare la trasformazione: il futuro del luogo di lavoro come una compelling destination
Marco Gastoldi, Associate Interior Designer | Gensler
Il futuro dello spazio-ufficio si preannuncia essere una destinazione unica, dinamica, avvincente e affascinante. Flessibilità e hybrid working saranno solo alcune delle tendenze e delle priorità in continua evoluzione, promuovendo l’equilibrio fra lavoro e vita privata. L’integrazione di tecnologie ad hoc servirà a migliorare l’efficienza e versatilità degli uffici “intelligenti”. Spazi collaborativi e layout riconfigurabili favoriranno la creatività e il lavoro di squadra, mentre l’attenzione al benessere dei dipendenti trasformerà aree dell’ambiente di lavoro in “oasi” dedicate a wellness, wellbeing e salute mentale. Diversità e inclusione saranno fondamentali nel creare un ricco ventaglio di nuove prospettive ed opportunità. Adottando un approccio incentrato sulla figura umana e studiando la diversita’ di voci si possono spingere gli uffici verso nuovi livelli, attrezzandoli per aiutare i lavoratori ad eccellere, facendo sì che rimangano rilevanti per anni a venire.
Il luogo di lavoro deve essere una destinazione, non un obbligo. È la nuova piazza della città, un centro di attività dove le persone si riuniscono per lavorare individualmente e collettivamente costruendo relazioni.
La sostenibilità, imperativo urgente e must-have progettuale, svilupperà approcci orientati a un design eco-friendly e net-zero. Non solo: le culture aziendali miglioreranno l’identità del marchio e la soddisfazione dei dipendenti, mettendo al centro i talenti, bene prezioso da salvaguardare. Un posto di lavoro dovrebbe essere l’incarnazione della cultura dell’azienda e comunicare chiaramente i suoi valori ai dipendenti, clienti e partner. Il futuro del lavoro porrà ancora più enfasi sulla creazione di un senso, di un luogo che ispira, coinvolge e guida esperienze più ricche, ruotando intorno al senso di appartenenza.
Partendo dalla flessibilità e comfort degli spazi in cui i membri del team trascorrono il loro tempo arrivando ai materiali stessi che compongono un intero edificio, il progetto può distinguere le aziende in questa nuova era audace in cui si dà priorità all’esperienza umana.
L’ufficio del futuro è agile e resiliente, dando priorità all’esperienza di coloro che tutti i giorni lo vivono, rendendolo una destinazione da curare nei dettagli e nelle scelte organizzative. Diverse ma con trend comuni saranno le destinazioni ufficio delle varie “expertises”, fra le quali servizi professionali, servizi finanziari, aziende che producono beni di consumo, tech o media.
ContaminAzioni innovative per l’esperienza lavoro: dagli spazi funzionali agli ambiti esistenziali
Arch. Marcella Gabbiani, Membro del Consiglio Nazionale
di ALA Assoarchitetti
È innegabile l’impatto che ha avuto la pandemia sull’organizzazione del lavoro e più in generale, sull’esperienza di lavoro. Perché il lavoro, come gli altri ambiti della vita di ciascuno di noi, è un’esperienza, una sfera o ambito particolare della realtà che viviamo.
In questa porzione di realtà ciò che definisce il legame del lavoratore a essa è l’intensità identitaria che lo rappresenta. È uno scambio, un dare-avere tra spazio e persona, la contaminazione dello spazio lavoro è contraddistinto dai bisogni del lavoratore così come lo spazio, gli strumenti e le nuove tecnologie in esso contenuti, si riflettono sull’esperienza del lavoratore. Quali sono, dunque, queste Azioni frutto di nuove considerazioni delle logiche organizzative e delle occorrenze per una efficace ed efficiente employee experience?
ALA Assoarchitetti promuove in tal senso il dialogo tra le diverse figure disciplinari tecniche e non solo al fine di trovare soluzioni: progettisti, committenti, datori di lavoro costruttori, consulenti psicologi, sociologi, divulgatori…) oltre agli utenti finali degli spazi, e quindi i lavoratori e i fruitori dei servizi.
Nuove sfide e opportunità per i Facility Manager
Mariantonietta Lisena, Direttore Generale | IFMA Italia
Le aziende stanno abbracciando modelli di business complessi che tengono conto dell’impatto sul tessuto sociale e urbano e persino sul pianeta. Anche il concetto di sostenibilità è diventato più articolato e implica ora un approccio a 360° che include una grande attenzione allo sfruttamento delle risorse naturali in ogni aspetto della vita dell’azienda.
Questo porta nuove sfide e opportunità sia per i Facility Manager che per i player presenti sul mercato. Una delle più importanti riguarda il raggio d’azione del Facility Management, che continua a crescere e ormai supera ampiamente i confini della sede aziendale.
Altra sfida importante è quella legata all’ingresso in azienda delle nuove generazioni, che mostrano reticenza per le strutture organizzative troppo gerarchiche, elemento che sta mutando la concezione stessa di ufficio. In un’ottica di Facility Management ciò si traduce nel trovare sempre nuove soluzioni atte a favorire il dialogo all’interno di una organizzazione sempre più orizzontale. Tanto più che il lato oscuro dello smart working è stato il disgregarsi del lavoro di gruppo e del senso di appartenenza all’azienda, e i Facility Manager sono perciò impegnati nel ricucire questo strappo, anche sfruttando al meglio le tecnologie all’interno e all’esterno degli uffici per favorire di nuovo l’incontro e il dialogo. A questa figura va anche il compito di gestire la nuova organizzazione degli spazi che si sta creando a seguito di un graduale rilassamento del ricorso allo smart working e di un personale ora abituato a lavorare in sede per una media di 2-3 giorni a settimana, come mostrano anche i risultati di una recente ricerca di IFMA Italia.
In base a tutti questi stimoli la figura del Facility Manager si sta trasformando: ricerca la massima flessibilità ed è ancora più poliedrica che in passato.
Come ogni anno OLMeet – Officelayout Meeting ha messo in luce i temi che guideranno la progettazione degli spazi ufficio nei prossimi anni. Nell’edizione milanese il focus è stato l’ufficio come hub in grado di attrarre talenti, di favorire la connessione tra le persone e di valorizzare le differenze garantendo ergonomia, intuitività e inclusività.
La sfida dei prossimi anni è quella di sostenere il lavoro ibrido, con soluzioni che mirano a semplificare l’esperienza d’uso, riaffermando nello stesso tempo il ruolo centrale dello spazio fisico, con l’ufficio che torna ad essere il punto di riferimento dell’attività lavorativa. Il luogo dove incontrarsi, scambiare informazioni, formarsi e dar vita a nuove idee.
Cambia dunque il ruolo degli arredi: sono finiti i tempi in cui una scrivania e una sedia erano i componenti principali di uno spazio di lavoro.
Oggi i mobili per ufficio non sono solo un insieme statico di pezzi, ma si sono evoluti in un ecosistema dinamico che integra la tecnologia per migliorare l’esperienza lavorativa rendendo gli spazi di lavoro connessi e flessibili.
Insieme agli arredi il verde, il comfort acustico, l’illuminazione e la qualità dell’aria rappresentano gli strumenti chiave per raggiungere gli obiettivi di benessere. Si va verso un approccio progettuale che, attraverso i contributi del design biofilico, della psicologia architettonica e delle neuroscienze, porta alla definizione di uffici sensoriali in cui ogni senso viene stimolato per far star bene le persone dal punto di vista fisico e psicologico.
È però necessario trovare il punto di equilibrio tra gli obiettivi, all’apparenza contrapposti, di benessere ed efficientamento del building. In tal senso giocano un ruolo centrale le tecnologie di gestione e automazione degli impianti che, a partire dall’analisi delle dinamiche di utilizzo degli spazi, forniscono informazioni utili per piani di azione volti a migliorare le prestazioni in ottica ESG.
Tematiche trattate con i contributi delle realtà di progettazione Coima Image, Gensler, Park Associati, Piuarch e JLL, alle quali hanno fatto eco gli interventi video sui temi progettuali oggi prioritari, raccolti nel Regno Unito da WOD – Women in Office Design, il networking globale che dà voce alle donne attive nel settore del workplace design.
Ulteriori spunti sono giunti dai contributi del centro studi CSIL, le associazioni ALA Assoarchitetti, IFMA e Federlegno Arredo.
A completare il quadro la voce delle aziende 3P Technologies, Aircare, Ayno – Stim Tech Group Company, BENE Italia, DVO, FAR Networks, Fellowes, HSIGN & HComm, HW Style, iComfort, IVM, Manerba, Meroni Technology, Ricoh Italia e Rockfon. Affiancate nell’area espositiva da Asit, BG&Partners, Dataflex, Eizo, Hisense, R&M, Waldmann e Yealink.
Tavola rotonda 1
Workplace 360°: comunicazione, benessere e intrattenimento
nell’era del lavoro ibrido
Tecnologia come strumento di interazione tra le persone e l’ambiente di lavoro
Leonardo Castellani, Head of Design & Engineer | 3P Technologies
Le tecnologie applicate agli ambienti di lavoro promuovono la collaborazione all’interno e all’esterno dell’organizzazione.
Ma come integrare la componente tecnologica garantendo ergonomia, intuitività e inclusività? Come la tecnologia può supportare la gestione degli spazi di lavoro per aumentare produttività e benessere?
3P Tecnologies, basandosi sull’approfondita conoscenza delle componenti tecnologiche dell’intero intero building, riesce a mettere a disposizione soluzioni di integrazione dedicate non soltanto agli spazi strettamente operativi o di riunione, bensì a tutti gli ambienti correlati affinché risultino connessi, flessibili per ospitare un numero variabile di persone e tecnologicamente armonizzati nel loro complesso.
Il tutto assicurando estetica e funzionalità: dotare gli spazi della giusta tecnologia concede infatti il duplice vantaggio di poter disporre di elementi ad alto impatto scenografico e di offrire la visualizzazione di contenuti contestualizzati alla destinazione d’uso dell’ambiente in cui sono installati.
La rivoluzione lenta: un elefante
al servizio del lavoro agile
Carlo Costa, Direttore Commerciale e Marketing
Meroni Technology
La metà dei dipendenti delle grandi imprese lavorano parzialmente da remoto, e il 96% delle grandi aziende stesse prevedono questo tipo di iniziative. Al contrario, nelle PMI solo il 10% attinge a formule di lavoro da remoto.
Il lavoro ibrido può rivoluzionare il rapporto fisico tra persona e ambiente di lavoro ma è in grado di produrre anche benefici facilmente quantificabili per le aziende ed è in grado di generare un impatto ambientale decisamente positivo. Quindi perché il nuovo modello non si diffonde nelle PMI?
Il cuore della questione è come la tecnologia possa quindi trasformarsi da problema a soluzione.
L’utilizzo emergenziale della tecnologia ci ha messo davanti agli occhi lo squilibrio tra necessità di nuovi strumenti tecnologici e la capacità di “digerirli” da parte delle organizzazioni. È stata ed è ancora oggi una delle sfide più importanti per le PMI, oltre a essere la principale causa della distanza tra queste ultime e le grandi aziende.
Nei nuovi prodotti la parola chiave è semplificare, rendere immediatamente familiari gli oggetti presenti negli ambienti di lavoro. Quindi la facilità di utilizzo è una questione fondamentale per l’integrazione di un prodotto tecnologico nell’ambiente di lavoro e deve poter essere utilizzato senza la necessità di leggere un libretto d’istruzioni.
Una volta “risolti” il design, la user experience e sfruttato a pieno il potenziale degli smartphone, si deve affrontare una questione più “tecnica”. Oggi sono necessari oggetti “plug and play”, cioè elementi che non si appoggino a complicate infrastrutture digitali e che addirittura possano essere installati modificando poco o nulla gli arredi, gli impianti, l’infrastruttura IT del luogo di lavoro.
Questo è un vantaggio che dovrebbe essere sfruttato anche in una PMI dove si potrebbero gestire in modo intelligente e più efficiente gli spazi di lavoro, le postazioni, le sale riunioni, i phone booth e installare oggetti d’arredo più liberamente. Ad esempio, si potrebbero sfruttare gli spazi contenitivi in modo intelligente, stessa cosa vale per tutti gli arredi, sia gli armadi che i locker.
Il nuovo approccio consente di distaccarsi dalla rigidità progettuale e di rendere l’ambiente più flessibile, modificabile e in grado di adattarsi tempestivamente alle esigenze dell’azienda e di evolvere nel tempo.
Il ragionamento si adatta a realtà di qualsiasi dimensione, a un’azienda grande o piccola. E applicato a una PMI la renderebbe in grado di sfruttare appieno anche nel tempo i benefici economici che un nuovo modo di pensare gli spazi di lavoro e la tecnologia portano con sé.
L’ufficio e la tecnologia integrata
Luca Carlo Cabiati, Country manager | BENE GmbH Italia
È innegabile che la tecnologia sia diventata parte integrante della nostra vita. Ma abbiamo mai considerato l’impatto che può avere sui mobili per ufficio?
Oggi i mobili per ufficio non sono solo un insieme statico, ma si sono evoluti in un ecosistema dinamico che integra perfettamente la tecnologia per migliorare la nostra esperienza lavorativa.
Immaginate uno spazio di lavoro in cui la scrivania non sia solo una superficie su cui appoggiare il computer portatile, ma un hub intelligente e connesso che si adatta alle vostre esigenze. Una scrivania che capisce le vostre preferenze, regola automaticamente l’altezza e monitora persino la vostra postura per garantire un ambiente di lavoro sano e confortevole. Non si tratta di una visione di un futuro lontano, ma della realtà che la tecnologia sta portando oggi nei nostri mobili da ufficio.
L’Internet delle cose (IoT) ha aperto un mondo di possibilità per creare spazi di lavoro più intelligenti ed efficienti. Scrivanie, sedie e altri componenti d’arredo intelligenti sono dotati di sensori e connettività che consentono loro di comunicare tra loro e con i nostri dispositivi. Questa interconnessione favorisce un flusso continuo di informazioni, rendendo i nostri spazi di lavoro più reattivi e adattabili alle nostre esigenze.
Ma non si tratta solo di comodità e comfort; la tecnologia all’interno dei mobili per ufficio è un catalizzatore di collaborazione e innovazione. Immaginate un tavolo da conferenza che si trasforma in una tela digitale collaborativa, permettendo ai team di fare brainstorming e ideare in tempo reale, indipendentemente dai confini geografici. La tecnologia sta abbattendo le barriere e ridefinendo il modo in cui lavoriamo insieme, e i nostri mobili per ufficio sono in prima linea in questa rivoluzione. Nel momento in cui abbracciamo la fusione tra tecnologia e mobili per ufficio, non solo immaginiamo uno spazio di lavoro più efficiente e collaborativo, ma anche un luogo di lavoro che dia priorità al benessere dei suoi occupanti. Dai design ergonomici che promuovono la salute e il comfort alle soluzioni ad alta efficienza energetica che contribuiscono alla sostenibilità, la tecnologia nei mobili per ufficio non è solo una questione di gadget; si tratta di creare ambienti che ci ispirino e ci mettano in grado di lavorare al meglio.
In conclusione, riconosciamo che l’integrazione della tecnologia nei mobili per ufficio non è una semplice tendenza, ma una forza di trasformazione che sta plasmando il futuro del lavoro. Accogliendo queste innovazioni, non ci limitiamo ad aggiornare i nostri mobili, ma miglioriamo la nostra esperienza lavorativa, promuoviamo la collaborazione e creiamo ambienti che si adattano alle esigenze della forza lavoro moderna. Il futuro del lavoro è qui, e inizia con i mobili di cui scegliamo di circondarci.
Migliorare le performance dell’ufficio
Roberto Di Giacomo, Direttore Generale | HSIGN & HComm
L’evoluzione degli spazi di lavoro si è focalizzata sul miglioramento del design, e l’automazione degli uffici, tenendo poco conto delle persone che abitano l’ufficio, che interagiscono con lo spazio attraverso i propri sensi.
La scienza ha dimostrato che – l’esposizione alla luce, suoni e rumori, odori, l’aria che respiriamo, le immagini, i simboli, gli oggetti intorno a noi – influenzano il nostro stato emotivo e condizionano la nostra risposta agli eventi che accadono nella nostra prossimità, fino a determinare la nostra condizione psicofisica. Diventa quindi necessario un approccio olistico per trovare soluzioni che possano essere efficaci a supportare la persona nelle sue interazioni con lo spazio.
Circa 15 anni fa il founder di HSIGN ha creato un centro di ricerche che ha approcciato le problematiche della vivibilità degli spazi abitativi mettendo l’uomo al centro del progetto, con un approccio olistico, affiancando ai propri architetti e ingegneri, neurologi, psicologi, terapisti del settore acustico, centri di ricerche sulle terapie di cura con la luce, Ipnoterapisti, psico-olfattoterapeuti.
È stata sviluppata una metodologia per progettare gli spazi abitativi e inventate nuove soluzioni per spazi e arredi conseguendo 10 brevetti internazionali. È stata sviluppata una tecnologia neurosensoriale che si può applicare in ogni spazio abitativo/lavorativo. Questo centro ricerche ha incubato la startup innovativa HCOMM.
Il primo ambiente in cui sono state applicate le linee guida della nuova metodologia sono stati proprio gli uffici del centro di ricerche HCOMM.
Una sala riunione, per quanto possa essere bella e funzionale, se dotata di tecnologie neurosensoriali farà funzionare meglio ogni tipologia di attività svolta. Per svolgere al meglio formazione, presentazione, brain storming, vendita o analisi, il tipo di supporto sensoriale di cui ho bisogno è diverso. A seconda del tipo di attività c’è uno specifico programma per mettere i partecipanti nelle migliori condizioni psicofisiche per svolgerla.
Si ottengono margini di miglioramento soprattutto nelle fasi di presentazione e vendita perché rendiamo la Customer Experience Immersiva. Nella nostra costante ricerca di crescita e successo, abbiamo sviluppato una tecnologia brevettata che sta rivoluzionando l’interazione con i clienti nelle fasi di presentazione e negoziazione. Attraverso l’utilizzo innovativo della multisensorialità, creiamo un’esperienza immersiva, progettata per catturare l’attenzione del cliente e coinvolgerlo completamente. Molte aziende stanno traendo beneficio dall’introduzione delle tecnologie neurosensoriali di HCOMM negli Showroom e negli uffici e l’azienda sta sviluppando anche nuovi strumenti per migliorare benessere e salute ed efficienza sia a lavoro che a casa.
Progettazione integrata, workplace management e innovazione negli spazi
Federica Russo, Business Development Manager | Ricoh Italia
Con la diffusione dello smart working, le aziende devono considerare due aspetti affinché i dipendenti colgano l’opportunità di recarsi presso gli uffici: l’Experience garantita e il Purpose che essi ricercano.
Sul tema della User Experience, consideriamo oggi particolarmente importanti tre dimensioni: cultura, spazio fisico e tecnologia. A livello di cultural environment, un approccio basato sul change management è fondamentale all’interno di un processo di cambiamento volto a una corretta adozione delle tecnologie.
Parallelamente, lo spazio fisico deve essere ripensato in maniera integrata sia dal punto di vista della progettazione architettonica che tecnologica, con studi di architettura e system integrator che lavorano insieme fin dalle fasi iniziali del progetto.
In questo contesto la tecnologia rimane un elemento chiave anche per la gestione e la governance di spazi e risorse aziendali: grazie all’utilizzo di piattaforme e insights dedicati al Workplace Management è infatti possibile ottimizzare gli uffici e l’efficienza nell’utilizzo.
Occorre poi tener conto di un altro grande processo di trasformazione legato all’arrivo e all’integrazione dell’intelligenza artificiale nel workspace. L’AI offre valore aggiunto a diverse figure all’interno delle aziende – dagli HR ai Facility Manager, dagli IT Manager fino agli stessi dipendenti – consentendo alle persone di dedicarsi ad attività strategiche e creative e incentivando la collaborazione.
Ricoh offre servizi e progetti legati al mondo della system integration AV ed è in grado di implementare e gestire ambienti fisici e virtuali personalizzati in base alle specifiche esigenze.
Tavola rotonda 2
Sostenibilità, estetica e performance: il triangolo perfetto
per gli spazi di lavoro moderni
Sostenibilità e benessere: il ruolo chiave del verde nei luoghi di lavoro
Giusi Ferone, Sales & Marketing Director | HW Style
Integrando il concetto di valorizzazione degli ambienti di lavoro con soluzioni green, emerge una prospettiva chiara: il verde è una risorsa strategica per migliorare il benessere individuale, le relazioni tra le persone e la sostenibilità aziendale.
I principi di Biofilia, ovvero la connessione innata dell’uomo con la natura, sono fondamentali per comprendere come la presenza di elementi verdi possa influenzare positivamente il nostro umore, la produttività e persino il nostro modo di vivere.
Questa prospettiva trova riscontro nell’approccio di HW Style, che propone soluzioni biofiliche per gli ambienti lavorativi, integrando il verde come parte fondamentale della progettazione. Oltre a favorire il benessere delle persone, l’inserimento di elementi verdi rappresenta un’opportunità innovativa e sostenibile per le aziende. Migliorare la qualità degli edifici, ridurre l’impatto ambientale e creare ambienti più salubri sono solo alcuni dei vantaggi offerti dal verde. Tuttavia, per massimizzare tali benefici, è essenziale una gestione completa del verde, che comprenda una corretta progettazione tecnica, una giusta metodologia di realizzazione e una visione a lungo termine che includa anche una corretta manutenzione. In questo contesto, HW Style si propone come partner di sostenibilità, affidabile e capace di realizzare progetti green su misura per promuovere sia il benessere dei lavoratori che il rispetto per l’ambiente. Già da tempo in linea con i criteri ESG, l’azienda si impegna a contribuire allo sviluppo sostenibile in tutte le sue dimensioni: ambientale, sociale ed economica, confermando così il ruolo cruciale del verde nella trasformazione verso uffici più sostenibili e orientati al benessere.
Monitoraggio, soluzioni e opportunità per una migliore qualità dell’aria
Federico Lindo, National Account Manager – Air Quality Specialist Fellowes
Nel panorama della progettazione degli interni e della gestione degli edifici, uno degli elementi critici riguarda la qualità degli ambienti indoor, intesa come l’insieme delle condizioni che possono influenzare il benessere la salute e la produttività delle persone che sono presenti in un edificio. La Indoor Environmental Quality (IEQ) è influenzata da numerosi fattori, compresa la struttura dell’edificio, il comfort termico, fornito tramite ventilazione e aria condizionata (HVAC), l’illuminazione e l’acustica. Tra questi elementi, la qualità dell’aria indoor (IAQ) emerge come un pilastro fondamentale, in quanto incide direttamente sulla salute e sul benessere di chi occupa gli spazi.
Le cause di una scarsa qualità dell’aria possono essere varie, dalle fonti di inquinamento interno ed esterno, alla cattiva progettazione o manutenzione dei sistemi di ventilazione, fino all’utilizzo errato degli spazi all’interno dell’edificio. Questa problematica non è solo una questione di comfort, ma ha un impatto diretto sulla salute e sulle performance degli occupanti degli edifici.
I facility manager e i responsabili degli edifici si trovano spesso a dover bilanciare le esigenze di comfort termico con la necessità di migliorare la qualità dell’aria, il tutto cercando di minimizzare l’impatto sui costi operativi. La pandemia di Covid-19 ha sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo alla necessità di garantire ambienti sicuri e salubri.
In questo contesto, Fellowes rilevato la necessità di un nuovo approccio alla qualità dell’aria indoor. Nasce così Array, la nuova soluzione di Fellowes pensata per monitorare e purificare l’aria gestendo più macchine in maniera interconnessa garantendo una gestione professionale del building grazie alla dashboard di controllo Viewpoint.
I requisiti WELL che Array può contribuire ad acquisire riguardano: la qualità avanzata dell’aria; monitoraggio e consapevolezza della qualità dell’aria; filtrazione dell’aria; caratteristiche avanzate dell’aria introdotta; monitoraggio del comfort termico.
L’alfabeto dell’ufficio
Giuseppe Sartore, Esperto di certificazioni di prodotto | DVO
Giuseppe Bincoletto, Sales and mktg director | DVO
Il lavoro ibrido ha ridefinito il modo di concepire le modalità e gli ambienti dell’ufficio. E DVO ha cambiato punto di vista: guardando con gli occhi delle persone e dei progettisti. Sostenibilità, ibridazione, collaborazione e benessere sono i nuovi driver per l’evoluzione organizzativa delle aziende e temi prioritari per l’azienda. Una “Service Company” per rispondere a ogni idea creativa con prodotti sostenibili e certificati, con un servizio just in time, ma soprattutto un partner di progetto.
L’attenzione al benessere della persona può alimentare il cambiamento degli spazi di lavoro attraverso la scelta di arredi sostenibili ed è importante sottolineare che le certificazioni determinano un continuo miglioramento di efficacia ed efficienza dei processi aziendali, coinvolgendo tutte le attività interne. Tra le molte certificazioni che DVO mette a disposizione due rispondono all’ incremento del valore degli spazi ufficio; l’approccio verso i protocolli a carattere volontario LEED e WELL migliorano l’immagine e l’affidabilità dell’azienda sul mercato, fornendo maggiore sicurezza e garanzia al cliente, e un prodotto di “qualità maggiore”. Nelle gare pubbliche possono garantire un miglior punteggio rispetto ad aziende non certificate. I progettisti, i Facility Managers e gli operatori di settore dovrebbero interrogarsi sulla provenienza del mobile, dall’aspettativa o durata di esercizio e anche per l’uso futuro cui destinarlo, prestando attenzione al consumo di risorse, alle emissioni di carbonio e altre caratteristiche, non solo per raggiungere obiettivi ambientali, ma per promuovere benessere e salute umana che vanno di pari passo.
L’alfabeto dell’ufficio è dunque lo scenario di una nuova cultura aziendale, per uno spazio di vita e di lavoro inclusivo, sociale e sostenibile. Un nuovo modo di intendere la centralità dell’essere umano, guidata da approcci e metodologie che ampliano gli obiettivi per il benessere psico-fisico della persona, ridefiniscono le aree tematiche di progettazione, contribuiscono ad aumentare il valore dell’ambiente di lavoro e, attraverso la selezione di prodotti testati e certificati, favoriscono un design sostenibile e indissolubile per il futuro workplace.
Comfort acustico per i nuovi luoghi di lavoro
Laura Giorgia Sorano, Project Business Coordinator | Rockfon
La pandemia ha ridefinito gli spazi ufficio, ma c’è una tendenza che punta a preservarli attraverso un nuovo approccio basato sull’umanizzazione. Flessibilità, benessere e sostenibilità sono diventati essenziali nel design degli ambienti lavorativi. I progettisti devono cogliere rapidamente questi fattori per rendere gli uffici più attraenti e funzionali. Ecco dove entrano in gioco le soluzioni acustiche Rockfon che, modulabili e personalizzabili, offrono una risposta su misura per ogni area, dalla reception agli open-space. Grazie alla lana di roccia, caratterizzata da una classe di assorbimento acustico A, si minimizza il rumore e il riverbero, garantendo un’acustica ottimale. Ma non è solo una questione di funzionalità: il design delle soluzioni Rockfon stimola la creatività attraverso colori, texture e materiali unici. In un’epoca in cui il benessere dei dipendenti è al centro dell’attenzione progettuale, le soluzioni Rockfon rappresentano una scelta strategica. Questi prodotti non solo migliorano la qualità del suono e riducono il rumore, ma trasformano gli spazi di lavoro in ambienti ispiratori che favoriscono la produttività e il benessere. Grazie alla loro versatilità e design, le soluzioni Rockfon si integrano con qualsiasi stile di arredamento, rispondendo alle sfide del design degli uffici moderni e offrendo qualità acustica e spazi visivamente stimolanti che favoriscono il benessere e la produttività dei dipendenti.
Materiali e colore per spazi di lavoro
armonici e sostenibili
Grazia Manerba, Presidente | Manerba
Per ambienti di lavoro intelligenti, flessibili, servono al contempo spazi di privacy e spazi di relazione. Entrambe le tipologie di spazio di lavoro, che siano private e focus-working o aperte e collaborative, devono essere accoglienti, espressive, confortevoli, personalizzate e funzionali. Spazi dove lo Human-centered design è il cardine progettuale che determina la produttività del singolo e del gruppo di lavoro. “Umanizzare” l’ufficio permette quindi di vivere delle esperienze immersive per avere il meglio dalle persone. Il design degli spazi di lavoro deve ispirare la creatività nelle aree adibite a brainstorming e negli spazi condivisi, favorire il rilassamento nelle zone di breakout e la concentrazione in quelle per il focus work. Sistemi ibridi con sedute morbide e accoglienti, modulari e facilmente mobili che ricordano il living della casa, pareti divisorie flessibili realizzate con vetrate personalizzate, desk con materiali soft touch arricchiti di accessori colorati, complementi con finiture brillanti su vetro e metallo, rendono l’ambiente di lavoro estremamente funzionale e adatto alle esigenze dei lavoratori contemporanei, diventando fondamentali per riorganizzare lo spazio a seconda delle esigenze della giornata e nel tempo.
L’abbinamento dei colori è una scelta personale e identitaria. Il colore accompagna il design, lo esalta, trasmette sensazioni ed emozioni. Nell’ufficio si sente il bisogno di superare il colore bianco e nero, di avvicinarsi a toni naturali, oppure accesi, cangianti oppure con effetto metallico. Le lavorazioni che riguardano il colore sono applicazioni spesso di tipo artigianale. Colore coordinato su tutte le superfici.
Non è così facile abbinare tutte queste componenti in un sistema d’arredo per rendere unico il proprio spazio di lavoro: servono studi specifici sull’abbinamento dei colori, studi sulle finiture su ogni tipo di materiale (vetro/metallo/legno), attenzione alla sostenibilità con norme sempre nuove, precisione artigianale e metodi di produzione su lotti sartoriali e con formule produttive/logistiche personalizzate.
Servono strumenti come la cultura del progetto, la ricerca incessante sui materiali e le tendenze, la collaborazione con designer, laboratori e università, il rispetto per il lavoro degli artigiani e la rete delle competenze che costituisce un patrimonio unico e insostituibile nella condivisione alle risposte ai cambiamenti. Con un’esperienza di oltre 50 anni nella produzione di sistemi d’arredo di design per gli ambienti di lavoro e di vita quotidiana, Manerba da sempre è focalizzata sull’offrire soluzioni per le continue trasformazioni degli ambienti di lavoro.
Tavola rotonda 3
Spazi di lavoro reattivi e intelligenti: ottimizzare gli ambienti per rispondere alle esigenze del momento
Scenografie funzionali
Paolo Emanuele Nava + Luca Maria Arosio Studio
Direzione Artistica IVM
Cos’è lo spazio se non una scenografia dove vivere ogni giorno momenti della nostra quotidianità? Parte tutto da questa domanda, che più che una domanda è una constatazione, ossia il rendersi conto che gli spazi che ci circondano sono, o possono essere, delle scenografie pronte ad accoglierci.
Nel nostro approccio al mondo dell’interior design, partiamo sempre da questo postulato, e attraverso il design experience cerchiamo di coniugare i nostri sensi verso un comune scopo, ossia quello del benessere.
Ciò significa indagare come tutti i nostri sensi possano essere stimolati in uno spazio, vista, olfatto, udito, gusto ecc…tutti hanno un ruolo fondamentale, e se stimolati nel giusto modo, si trasformano in acceleratori di benessere.
Stringendo il campo, parliamo poi di quelli che consideriamo oggetti di scena, ossia gli oggetti che creano queste scenografie, e anch’essi hanno un ruolo fondamentale. Proprio ad essi, sempre nella nostra progettazione, diamo grande valore, e con l’approccio di un design umanistico, cerchiam di creare progetti che mettono al centro l’uomo con i suoi bisogni materiali ed immateriali.
Se nella casa, questi oggetti di scena che creano scenografie funzionali rispondono a una nostra intima interpretazione, ben differente è nel mondo ufficio, dove più stili, più persone e più esigenze entrano in campo.
Come trasferire quindi tutto ciò nel mondo ufficio? Questa è la domanda con cui vogliamo concludere, lasciando a voi la risposta a cui noi stiamo lavorando assieme a IVM.
Massimizzare il potenziale aziendale attraverso l’Employee Experience
Matteo Filosa, Digital Workplace Collaboration Manager | EPTA S.p.A.
Matteo Ferro, CEO Ayno | a Stim Tech Group Company
L’incremento dei risultati di business attraverso il miglioramento dell’esperienza dei dipendenti illustrati attraverso il case study Epta che ha esplorato l’evoluzione degli strumenti di lavoro ibrido, focalizzandosi sull’interfaccia tra tecnologia e cultura organizzativa.
Il crescente sforzo di piattaforme come Teams è quello di rendere l’esperienza lavorativa più inclusiva, tramite la creazione di spazi virtuali che mirano a unire le persone nello stesso ambiente, indipendentemente dalla loro posizione fisica.
È però importante scegliere partner tecnologici che condividano l’obiettivo primario di coinvolgere i dipendenti. Investire nell’esperienza dei dipendenti è cruciale per ottenere un team impegnato e, di conseguenza, un ritorno sull’investimento.
Matteo Filosa ha affermato “Siamo nell’era dell’Hybrid 3.0: possiamo definire Hybrid 1 dal 2000 al 2019, dove abbiamo ricevuto gli strumenti per il lavoro remoto ovvero computer portatili, sviluppo delle reti ad alta velocità del 4G. Poi abbiamo avuto il 2020, che è stata l’era dell’Hybrid 2.0, dove siamo stati tutti in qualche modo forzati a lavorare da remoto. Oggi, possiamo dire che siamo all’Hybrid 3.0, dove finalmente possiamo ritornare in ufficio nella normalità, ma con una flessibilità che ci siamo creati durante l’esperienza del lavoro remoto.”
Le aziende devono riconoscere questa esigenza di flessibilità e adeguare le loro politiche per attirare e trattenere i migliori talenti.
Epta ha mirato quindi a una positiva Employee Experience ottenuta con il support di Ayno grazie all’implementazione della corretta tecnologia: ad esempio la piattaforma Microsoft Teams, che introducendo funzionalità innovative come avatar e spazi virtuali crea un ambiente di lavoro più inclusivo e coinvolgente, ottenendo di conseguenza una forza lavoro impegnata.
In conclusione, le aziende devono concentrarsi sull’esperienza dei dipendenti come driver fondamentale del coinvolgimento e della produttività sul luogo di lavoro; il ROI si realizza come conseguenza.
Benessere delle persone, ottimizzazione ed efficientamento degli spazi di lavoro
Lorenzo Facello, Co-Founder & CEO | Aircare
Persone ed edifici hanno la necessità di coesistere come un unico insieme integrato. Questa visione supera la tradizionale concezione di spazi condivisi, mirando a creare ambienti che rispettino e valorizzino il capitale umano e la sostenibilità aziendale. Diventa dunque importante affidarsi a un partner strategico, in grado di guidare il cliente verso progetti per gestire la qualità dell’aria, ottimizzare gli spazi di lavoro e migliorare l’efficienza energetica del building.
Per migliorare il benessere delle persone negli ambienti indoor forniamo sensoristica in grado di misurare parametri fondamentali per il comfort e la qualità dell’aria, verificando in modo continuo i livelli di concentrazione di anidride carbonica, polveri sottili, temperatura, umidità, ma anche inquinamento acustico, luminosità … Il tema è rendere gli spazi di lavoro più salubri, ma anche ottimizzati attraverso la raccolta di dati su come vengono utilizzati gli spazi. E ciò è possibile con una sensoristica abbinata a un servizio dedicato che permette di analizzare quello che accade all’interno del building per creare degli action plan finalizzati a una maggiore efficienza operativa.
La seconda parola chiave è l’edificio, perché allo stesso modo in cui trattiamo la qualità dell’aria indoor e il comfort, dobbiamo conoscere come stanno performando i nostri edifici dal punto di vista dell’energia elettrica, dei consumi idrici, di come vengono riscaldati… Dati che andiamo a correlare per creare piani di azione volti all’efficientamento energetico. Attraverso la misura riusciamo ad avere una conoscenza, attraverso la conoscenza riusciamo a efficientare il building e a migliorare gli spazi di lavoro.
Approccio integrato tra efficienza, benessere e innovazione tecnologica
Nicola Fracassi, CEO | FAR Networks
In un contesto aziendale in continua evoluzione, l’efficienza nell’uso degli spazi diventa cruciale per bilanciare costi operativi e produttività. Nuove esigenze lavorative, nate da nuove modalità organizzative, hanno reso l’uso degli spazi un tema importante per molte aziende che hanno dovuto/voluto rivederne le dimensioni e la struttura prediligendo spazi di collaborazione allestiti in tal senso.
Dal punto di vista delle persone la fruizione degli uffici è diventata più fluida e allo stesso tempo più focalizzata, grazie al supporto di tecnologie inclusive e soluzioni semplici e ready to use.
È quindi oggi necessaria una visione strategica che integra soluzioni di gestione degli spazi, design innovativo, high-tech e funzionalità avanzate per trasformare gli ambienti di lavoro in spazi ottimizzati che promuovono non solo un significativo risparmio di costi, ma anche un’estetica raffinata e un’esperienza utente senza precedenti. L’offerta di tecnologie all’avanguardia e piattaforme di organizzazione flessibili, permettono di creare ambienti di lavoro che coniughino eccellenza operativa e soddisfazione degli utenti in uno scenario aziendale moderno e competitivo.
Comfort e certificazioni di sostenibilità
Ernesto Lombardi, CEO & FOUNDER | iComfort
Gli obiettivi di sostenibilità ed efficienza energetica si intrecciano con la necessità di garantire ambienti di lavoro salubri e stimolanti. Questo binomio si rivela cruciale per l’evoluzione verso ambienti di lavoro che non solo rispettano l’ambiente ma promuovono anche il benessere dei dipendenti e una gestione aziendale responsabile.
iComfort, tramite l’uso di tecnologie all’avanguardia, dimostra come l’analisi intelligente, possa giocare un ruolo fondamentale nel ridurre l’impronta ecologica degli edifici, migliorare l’efficienza energetica, ottimizzare gli spazi e garantire un utilizzo ottimale delle risorse idriche. Questi risultati favoriscono inoltre gli obiettivi ESG (Environmental, Social, Governance) che oggi rappresentano i pilastri essenziali per le aziende che puntano alla sostenibilità a 360 gradi.
Sul fronte ambientale, iComfort ha illustrato come il monitoraggio e l’analisi dei consumi energetici, l’analisi dell’occupazione degli spazi, della qualità dell’ambiente (AIQ, Radon ed altri tipi di parametri monitorabili) e dell’uso dell’acqua possano non solo migliorare la sostenibilità degli edifici ma anche creare ambienti di lavoro più salutari.
Dal punto di vista della Governance, l’accento è stato posto su come la piattaforma di iComfort faciliti una gestione aziendale più efficiente e responsabile. Attraverso strumenti come il sistema di booking degli spazi e il digital signage, si può promuove un ambiente di lavoro flessibile e inclusivo che supporta il benessere dei dipendenti, la riduzione dei costi operativi e l’aumento dell’efficienza.
iComfort si impegna a integrare dati e funzionalità, rimanendo agnostica rispetto ai sensori e aperta alle integrazioni esterne, dimostrando così il proprio impegno verso l’innovazione e la sostenibilità nell’ambiente per un nuovo ambiente di lavoro.
La voce delle aziende Expo
BG & Partners
Durante OLMeet abbiamo avuto l’occasione di raccontare agli utenti quali sono i servizi per allestire dei comfortable hybrid workplace attraverso le soluzioni Audio, Video e Controllo di design, confortevoli e green che si integrano armoniosamente con l’ambiente circostante. Diverse sono le aree progettuali di cui ci occupiamo, a partire dalla gestione della luce, portata avanti in collaborazione con il brand Lutron, con l’obiettivo di garantire un uso efficiente dell’energia e un comfort ottimale.
Per gli ambienti dove l’intelligibilità del parlato è fondamentale, l’inserimento di pannelli fonoassorbenti Caimi posizionati in punti strategici, regala benessere acustico e permette il miglioramento dell’experience delle riunioni ibride.
La semplicità di fruizione di un ambiente multimediale è legata al numero di operazioni che un utente deve fare per interagire con l’ambiente: con le soluzioni Lightware rendiamo possibile utilizzare un solo cavo per connettere tutto l’ambiente multimediale al proprio laptop.
Negli open space il problema dell’acustica è di primaria importanza, sia per un tema di concentrazione che per la privacy. Una via perseguibile è il sound masking ottenuto tramite l’installazione di diffusori acustici Biamp che coprono i rumori vicini e permettono di ottenere la privacy acustica necessaria.
Con il brand Signage Live uniamo invece la diffusione di informazioni e contenuti multimediali, tipici di un digital signage, a dei segnali di emergenza in caso di pericolo.
Infine tramite il controllo dei processori Extron, è possibile automatizzare tutta la domotica all’interno di una sala e non solo dell’impianto multimediale. Questo impatta positivamente sia in termini di utilizzo che di efficientamento energetico.
Dataflex
OLMeet 2024 di Milano è stata un’esperienza fantastica per mostrare i nostri ultimi prodotti pluripremiati per grado di innovazione e apporti funzionali. A partire dall’armadietto da tavolo Dataflex Bento progettato per offrire soluzioni di archiviazione intelligenti e pratiche per l’ufficio moderno. Proseguendo con il monitor Viewgo Pro HD, compagno perfetto per un’esperienza di visualizzazione superiore. Con una risoluzione ad alta definizione e una gamma di funzionalità avanzate, offre prestazioni eccezionali per soddisfare le esigenze dei professionisti più esigenti.
Infine il tavolo per laptop Dataflex Bento progettato per offrire comfort e praticità mentre si lavora al computer. Con la sua superficie spaziosa e le caratteristiche ergonomiche, è ideale per creare un ambiente di lavoro efficiente e confortevole.
Fondamentale è stata la collaborazione con Eizo, lavorare insieme ci ha permesso di combinare le nostre competenze e offrire soluzioni ancora più complete ai nostri clienti. Guardiamo avanti a future opportunità di collaborazione e innovazione insieme.
EIZO
Per EIZO, multinazionale giapponese specializzata nella produzione di monitor da ufficio ad alte prestazioni, l’evento OLMeet ha fornito una piattaforma per esaminare i cambiamenti più significativi che stanno avvenendo nel mondo degli uffici e per esplorare le nuove esigenze e tendenze che stanno plasmando l’ambiente lavorativo di oggi.
Tra i cambiamenti più evidenti emerge la trasformazione degli uffici da semplici spazi di lavoro a luoghi di incontro e collaborazione, in risposta alla crescente importanza del lavoro di squadra e della comunicazione interpersonale. Questo shift ha portato alla necessità di ambienti più flessibili e dinamici, che incoraggino la creatività e favoriscano la produttività.
In questo contesto in evoluzione, EIZO si è distinta per il suo impegno costante nel garantire monitor evoluti dal punto di vista delle performance, ma anche progettati pensando all’ergonomia e al design. La società ha presentato soluzioni innovative che si integrano negli ambienti di lavoro moderni, offrendo supporti regolabili e funzionalità avanzate che consentono agli utenti di adattare il loro spazio di lavoro alle proprie esigenze individuali. Inoltre, EIZO ha enfatizzato l’importanza della connettività dei propri prodotti. Rendendoli fulcro della postazione di lavoro moderna. Tutti gli strumenti di cui un utente ha bisogno convogliano nel monitor in modo semplice e pulito. Così facendo chi si collegherà avrà tutto ciò che serve a disposizione, rispondendo alle esigenze di flessibilità emerse durante l’evento.
In conclusione, EIZO continua a rispondere all’evoluzione del mercato degli uffici con soluzioni innovative e di alta qualità che combinano prestazioni elevate, cura dell’ergonomia e design sofisticato. Con un occhio rivolto al futuro, EIZO si impegna a supportare i professionisti moderni nel raggiungere il massimo delle loro potenzialità in un ambiente di lavoro in costante cambiamento.
Waldmann
Negli ultimi anni, i requisiti e le aspettative degli ambienti di lavoro sono cambiati drasticamente. La digitalizzazione, i modelli di lavoro flessibili e l’importanza della sostenibilità hanno rimodellato radicalmente il mondo degli uffici. Uno dei cambiamenti più significativi è il passaggio a modelli di lavoro ibridi, che consentono ai dipendenti di passare in modo flessibile dal lavoro in ufficio a quello a distanza. Questa tendenza è stata accelerata dalla pandemia COVID-19 e ha notevolmente aumentato la domanda di soluzioni per uffici intelligenti.
LIZ Smart Office risponde a questo sviluppo offrendo soluzioni innovative di desk sharing. Con soluzioni SAAS, LIZ Smart Office consente alle aziende di utilizzare il proprio spazio ufficio in modo più efficiente e supportare modelli di lavoro flessibili. Con LIZ Workspace Manager le aziende possono gestire in modo ottimale il proprio spazio ufficio, adattare in modo flessibile i tempi di prenotazione ed effettuare un’analisi dettagliata dell’utilizzo. Il LIZ Booker consente ai dipendenti di prenotare postazioni di lavoro, sale riunioni e parcheggi in modo semplice e intuitivo, sia tramite app che tramite applicazione web.
Inoltre, LIZ Smart Office contribuisce a promuovere un ambiente di lavoro sostenibile aiutando le aziende a utilizzare il proprio spazio ufficio in modo più efficiente ed evitare inutili sprechi di risorse. L’integrazione con strumenti come MS Teams facilita la collaborazione e migliora la comunicazione tra dipendenti remoti e in ufficio.
l complesso, LIZ Smart Office offre una soluzione completa che soddisfa le esigenze del moderno mondo degli uffici e supporta le aziende nel reagire in modo flessibile alle condizioni di lavoro in costante cambiamento. Con la nostra tecnologia innovativa, ci impegniamo a plasmare attivamente il futuro del lavoro e ad aiutare i nostri clienti a operare con successo in un ambiente di lavoro sempre più digitale e flessibile.
Pillole video a cura di WOD – Women in office design
Gurvinder Khurana, Director M Moser
Il futuro degli spazi ufficio? Credo che i fattori in gioco siano molteplici e tutti intrinsecamente legati tra loro.
Non si può prescindere dal fatto che il lavoro ibrido è destinato a rimanere, indipendentemente dai detrattori. Le esigenze della nuova generazione, con la rivoluzione digitale e tecnologica che stiamo vivendo e che abbiamo vissuto, spingono i professionisti a muoversi in modo diverso. In futuro occuperemo potenzialmente meno spazio, perché credo che si stia riconoscendo la necessità di un maggiore equilibrio nella vita. Ci stiamo allontanando dall’idea che viviamo solo per lavorare. Quindi, a nostra volta, inizieremo a utilizzare in modo diverso i nostri edifici, le nostre città, perché vivremo in modo diverso.
Penso gli edifici a uso misto e multitenant, con spazi ricreativi condivisi, saranno una parte importante della soluzione a questo problema e vedo che i paesaggi stanno già cambiando. Riunire diverse funzioni residenziali, tempo libero, lavoro e di svago, significa anche evitare che alcuni quartieri diventino zone morte nei fine settimana, e mantengano una vivacità tutto l’anno. Credo che questo significhi che l’ottimizzazione diventerà un punto chiave di discussione, l’ottimizzazione dello spazio e dell’energia che stiamo utilizzando.
L’ambiente costruito ha una grande responsabilità dal punto di vista dell’impatto ambientale. Su questi aspetti entra in gioco la tecnologia in grado di monitorare lo spazio. L’utilizzo di queste tecnologie ci permetterà di attuare una regolazione puntuale degli impianti e una maggiore flessibilità delle attività.
Alison Grant, lead designer di HLW
L’evoluzione a cui stiamo assistendo nel design degli uffici nasce, soprattutto, per soddisfare le esigenze della forza lavoro rappresentata dai millennial, un gruppo di persone cresciute con Internet, con i social media, con la condivisione e con la cultura dell’essere sempre connessi. Penso che per la prima volta ci sia un gruppo numeroso di persone che non ha paura di chiedere ciò che vuole, sono una generazione esperta di tecnologie e utilizzano l’intelligenza artificiale per lavorare in modo smart. La diffusione smart building può aiutare in questo senso. Può contribuire a fornire un’esperienza di prim’ordine che dovrebbe diventare la norma, e non solo, come è attualmente, una prospettiva.
Ambienti personalizzabili, la possibilità di usare lo smartphone per regolare l’illuminazione, la temperatura e per una migliore comunicazione all’interno dello spazio, miglioreranno la soddisfazione della forza lavoro. Le ricadute di questi aspetti sul patrimonio immobiliare attengono alla possibilità di monitorare l’affluenza in tempo reale, di vedere chi c’è nell’ufficio, come viene utilizzato, di poter smantellare i piani rapidamente e di poter variare gli spazi in base alla domanda.
L’altro elemento di grande cambiamento in questo momento è la biofilia. All’interno dell’ufficio si possono ricreare quei modelli che in natura rendono disponibili spazi di rifugio, di tranquillità, di fuga. Fornendo elementi di intrigo, mistero, variazione e differenza che vediamo in natura… Credo che se riusciremo a trovare un equilibrio tra edifici intelligenti e biofilia, avremo dipendenti molto felici.
Livia Dicenso, Associate Savills Workplace & Design
Negli ultimi anni abbiamo assistito a enormi cambiamenti nel mondo del lavoro. Credo che l’argomento primario al momento sia la sostenibilità, che ultimamente ha acquisito sempre più importanza nei progetti. E ora la difficoltà per i progettisti, gli appaltatori e tutti gli operatori del settore è quella di capire cosa sia effettivamente sostenibile. Ad esempio, è meglio acquistare un nuovo prodotto di buona fattura che durerà 10 anni, ma con una maggiore emissione di carbonio? Oppure ricorrere a un articolo a costi ridotti e minori emissioni di carbonio, ma che durerà solo due o quattro anni?
Un altro tema importante è il ritorno in ufficio. Come rendere l’ufficio una seconda casa per invogliare i dipendenti a tornare nello spazio di lavoro? E come creare spazi con la flessibilità necessaria per disporre di diverse configurazioni per più attività, utilizzando superfici ridotte e senza compromettere il design del progetto. Credo quindi che nei prossimi anni approfondiremo queste nuove opportunità, continuando a progettare e a imparare.