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Sedute per l’home office e per l’ufficio

Il percorso progettuale, i materiali, le caratteristiche tecniche e l’esperienza di acquisto delle sedute operative in funzione del contesto di utilizzo: da un lato la casa, dall’altro l’ufficio tradizionale

La contaminazione fra spazi di lavoro e ambienti residenziali, tendenza già in atto da tempo, è soggetta a una brusca accelerazione nell’ultimo anno con ripercussioni sul progetto degli spazi e il design dei prodotti. Gli ambienti diventano fluidi e polifunzionali e i confini delle loro identità si fanno meno netti: il soggiorno diventa anche ufficio temporaneo e la sede aziendale vede scomparire le postazioni fisse per far spazio alla flessibilità. Allo stesso modo, i prodotti e complementi d’arredo devono rispondere a nuove esigenze provenienti tanto dal mondo dell’ufficio quanto da quello della casa.

Facendo un salto di scala e restringendo il campo, anche la seduta da lavoro sta vivendo una fase di grandi cambiamenti. In ufficio si richiedono sedute che rispettino i parametri normativi di sicurezza, durabilità e, allo stesso tempo, che facciano parte di un percorso progettuale teso al benessere della persona. Per la casa la domanda si concentra su sedute altrettanto sicure e confortevoli, ma in grado di inserirsi in progetti di interior design personalizzati e accoglienti.

Quali sono i punti in comune fra le sedute per home office e per gli spazi ufficio? E come cambia la comunicazione e l’esperienza d’acquisto in relazione al contesto di utilizzo e al profilo dell’acquirente? Officelayout ha intervistato designer e produttori per tracciare i cambiamenti in corso, dal confronto sono emersi alcuni valori irrinunciabili: ergonomia, qualità dei materiali e durabilità continuano a essere i comuni denominatori per ogni progetto di seduta.


L’approccio creativo e il concept di prodotto

Il confine fra ufficio e casa, in passato molto evidente, diventa sempre più sottile per assecondare i cambiamenti legati ai metodi e ai nuovi luoghi del lavoro. Gli uffici si aprono al linguaggio progettuale degli ambienti domestici per comunicare accoglienza e trasmettere sicurezza. In modo speculare, la casa si lascia contaminare dall’ufficio, facendo ‘spazio’ a elementi d’arredo tecnici per l’allestimento di una postazione dove svolgere la propria attività da remoto in modo continuativo.

In questo contesto, l’approccio al design della seduta da lavoro tiene in considerazione alcuni fattori, in parte trasversali e indipendenti dalla destinazione d’uso e in parte influenzati proprio dall’ambiente che la ospiterà.

“Che si tratti di una sedia per la casa o per l’ufficio, il processo creativo è indicativamente lo stesso – puntualizza Francesco Favaretto, creative director di Favaretto&Partners –. Cambia il brief iniziale, ma l’approccio è identico: si basa su una ricerca funzionale che è il punto di partenza di entrambi i progetti. Puntiamo sempre alla funzione e al comfort e, se il progetto riguarda una seduta, i parametri da rispettare sono oggettivi”.

Mario Colombo, direttore commerciale Iberia -Italy – East Mediterranean di Herman Miller, traccia un punto fermo: “Nella creazione di un prodotto consideriamo l’utente finale in ogni contesto: lavoro da casa e lavoro da ufficio. Il corpo dell’utente non cambia a seconda del contesto, motivo per cui sosteniamo che l’ergonomia si debba assicurare sia in ufficio che a casa. Nel portfolio sedute di Herman Miller ogni seduta assicura i supporti ergonomici necessari per dare benessere agli utenti: supporto lombare, sacrale, sedile reclinabile, regolazione dell’altezza”.

È d’accordo sulla trasversalità dell’approccio Ernst Holzapfel, direttore marketing di Sedus, quando afferma che “Indipendentemente dallo spazio in cui la seduta da lavoro viene usata, deve rispondere a requisiti tecnici, normative di sicurezza ed ergonomia. L’approccio creativo consiste nell’offrire forme, materiali e colori che permettono di integrare le sedute sia in un contesto di ufficio aziendale, sia in uno spazio domestico, tenuto conto che nello spazio domestico, più limitato e più personale, servono prodotti più leggeri e che permettano un’integrazione armoniosa con il resto dell’arredamento. Poiché l’ufficio strategicamente sta diventando sempre più “domestico”, può accadere che il design dei nuovi prodotti si integri alla perfezione in entrambi i contesti”.

Se si apre il campo e si considera i fattori design ed estetica, emergono alcune differenze nell’approccio progettuale. Introduce questa disparità Fabio Chiandussi, division manager office chair&contract seating di Quadrifoglio Group: “La seduta per home office viene concepita con un design attento a ridurre la presenza di dettagli tecnici in metallo lucido e di struttura in plastica, e a dare maggior presenza visiva di elementi rivestiti. Si tende a nascondere le parti meccaniche con soluzioni ‘a scomparsa’, ad esempio il meccanismo sincronizzato incluso nel sedile, e posizionando in modo più discreto leve e comandi”.

Per concludere, facciamo una supposizione: ipotizzando che un’azienda debba commissionare una nuova seduta da lavoro a un designer, quali criteri proporrebbe come fondamentali, in relazione al differente contesto di utilizzo? Risponde Letizia Preceruti, export sales area manager di Sitland: “Le sedute per il lavoro da ufficio devono rispondere a standard normativi nazionali ed europei. Si tratta di norme redatte con l’obiettivo di prevenire e tutelare la salute dei lavoratori. Questo comporta che spesso le sedute ufficio sono ergonomicamente perfette per un utilizzo 8 ore per 5 giorni/settimana, ma esteticamente difficili da collocare in un contesto casa. Dovendo presentare un prodotto a un designer la richiesta sarebbe quella di un prodotto esteticamente ricercato, ma senza rinunciare all’ergonomia, quindi capace di celare in linee esteticamente minimali il massimo del comfort: una sfida importante, ma entusiasmante”.

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Nella seduta operativa Loop, disegnata da Massimo Costaglia e Giulio Mazzanti per Milani, la struttura, realizzata in polipropilene nero o bianco a vista, incorpora il meccanismo oscillante, con possibilità di blocco in posizione di lavoro. Disponibile nella versione in rete o in sette varianti di tessuto portante
Italia, disegnata da Favaretto&Partners per Luxy, è una seduta dirigenziale dotata di meccanismo Synchron autopesante, con antishok e traslatore. Disponibile in versione alta o bassa, può essere personalizzata scegliendo fra un’ampia gamma di pelli e tessuti e diverse tipologie di struttura: cromata, con verniciatura goffrata nero o bianco
A conferire un aspetto minimale alla seduta Planesit di Arper, il meccanismo nascosto all’interno della seduta che la rende adatta a diversi contesti. La base a cinque razze viene proposta nella versione sedia o sgabello, in nero o bianco. Lo schienale è disponibile in due altezze: basso per sale riunioni e conferenze e alto per spazi di lavoro
Dauphin presenta lo sgabello to-swift per un lavoro agile, dinamico e divertente. Un siedi-in-piedi multiuso regolabile in altezza, girevole e oscillante. Può essere utilizzato orizzontalmente o di lato, regolabile in altezza da cm. 50 a 77. Disponibile in versione bianca con sedile in tessuto grigio chiaro oppure in versione completamente nera



Lo stile, dalla scelta dei materiali
 alle caratteristiche tecniche

Come vengono selezionati i materiali per le sedute e, ancora una volta, ci sono differenze fra quelli utilizzati nei modelli per ufficio rispetto ai modelli per la casa?

“Le sedute da lavoro devono rispettare i criteri di durabilità previsti dalla normativa, pertanto i materiali tecnici e strutturali restano gli stessi per garantire gli standard qualitativi, sia che esse siano inserite in un ufficio che in un contesto domestico – afferma Simone Beltrame, product manager offiche chair & contract seating di Quadrifoglio Group. È possibile invece fare scelte diverse per quanto riguarda i rivestimenti, dove si può prescindere da performance tecniche spinte su alcuni attributi, come ad esempio il requisito di resistenza all’abrasione, e scegliere rivestimenti dal gusto più ricercato”.

È concorde, nel dichiarare che la qualità dei materiali rimane inalterata Mario Colombo: “I criteri di selezione dei materiali sono sempre gli stessi: devono assicurare comfort e sapersi adattare al corpo dell’utente. La seduta provvista di rete, ad esempio, ha sempre diverse tensioni: sarà più rigida nelle zone dove l’utente ha bisogno di supporto e più morbida nelle zone in cui ne necessita di meno”.

“Negli ultimi dieci anni la seduta tecnica per l ‘ufficio senza dubbio ha cambiato “volto” – racconta Francesco Favaretto. Oggi alcune aziende sono state capaci di trattare un prodotto così “settoriale” in chiave differente, creando nuove tendenze che molti competitor hanno seguito. Una di queste riguarda l’utilizzo del colore, che sta invadendo anche il settore dell’ufficio”.

Assodato che la selezione dei materiali e della loro qualità e il rispetto delle caratteristiche tecniche sono criteri trasversali pur nella diversa destinazione d’uso della seduta, a registrare differenze vi è spesso – seppur meno rispetto al passato – la parte stilistica del percorso progettuale, come spiega Ernst Holzapfel: “La parte creativa consiste nell’offrire forme, materiali e colori che permettono di integrare le sedute sia in un contesto di ufficio aziendale, come anche in uno spazio domestico.  Spesso lo spazio domestico è limitato e personale, servono quindi prodotti che siano più leggeri e che permettano un’integrazione armoniosa con il resto dell’arredamento. Poiché l’ufficio strategicamente sta diventando sempre più ‘domestico’, può tuttavia accadere che il giusto design si integri alla perfezione in entrambi i contesti”.

Da anni è infatti in atto un processo di semplificazione della seduta da lavoro, che da “macchina ergonomica” si alleggerisce di tutta una serie di meccanismi per assumere un aspetto minimale che oggi ne consente l’inserimento contesti diversi.

“Le sedute da lavoro – approfondisce Holzapfel – sono convenzionalmente equipaggiate con un meccanismo di regolazione della resistenza dello schienale e dell’altezza del sedile che spesso appare ingombrante come il motore di una macchina. Esteticamente non è bello da vedere e ha il suo peso. Grazie all’impiego di nuove tecnologie è oggi possibile rinunciare al meccanismo classico e raggiungere la flessibilità dello schienale e la regolazione intelligente attraverso la forma della struttura della sedia e al tipo di materiale utilizzato. La sedia si regola automaticamente in base al peso dell’utente rilevato. In sostanza si tratta di sedie intelligenti che rendono la regolazione, se non per l’impostazione dell’altezza, superflua”.

Il panorama legato allo stile delle sedute da lavoro sta dunque cambiando, in linea con le trasformazioni che sta subendo l’intero settore dell’arredo per ufficio e che, più in generale, stanno vivendo gli spazi di lavoro.

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Piper, parte della collezione Sitlosophy di Elleci Office, è una seduta operativa con sedile in legno multistrato pressato; schienale microforato in polipropilene rinforzato e supporto per lo schienale in nylon regolabile con sistema up-down. Braccioli regolabili in altezza e orientabili con pad scorrevole
Disegnata da DorigoDesign per Diemme, Clop è una poltroncina con scocca in polipropilene rinforzato. Può ospitare un sedile imbottito e schienale con un supporto lombare regolabile. Proposta anche in versione sgabello per tavoli alti
Vincitrice del German Design Award 2020, se:motion di Sedus è una seduta con schienale traforato che, grazie alla sua elasticità, garantisce elevato comfort, grazie anche alla curvatura dello schienale ad altezza lombare e al sedile ergonomico con bordi sottili. La struttura in poliammide è disponibile nei colori nero e grigio chiaro
Darwin di Sitia è una collezione di poltrone e sedie da ufficio disegnate da Pergentino Battocchio e formate da una struttura che sostiene anatomicamente il corpo. Proposta con schienale alto o medio e con base mobile o fissa



L’ergonomia

L’International Journal of Environmental Research and Public Health riporta che i casi di mal di schiena dopo il lockdown hanno avuto una crescita totale dell’11%. Un dato che conferma quanto sia fondamentale dare importanza alla ricerca sull’ergonomia nel processo progettuale relativo a una seduta, cercando di livellare l’eventuale scalino fra le sedute per gli spazi di lavoro – che già vedono il rispetto dell’ergonomia fra le priorità – e quelle per la casa.

“Sentiamo sempre più clienti che, oramai costretti a lavorare da casa per molto tempo, lamentano un costante mal di schiena che, oltre a causare malessere, porta l’utente a essere meno concentrato, meno invogliato – afferma Mario Colombo –. Il focus di Herman Miller è sempre l’ergonomia per assicurare il corretto supporto anche per il lavoro da casa”.

“I criteri di ergonomia sono radicati nella DNA di Sedus – puntualizza Ernst Holzapfel –. Lo sviluppo di una nuova seduta attraversa varie fasi di verifica. Inizia un design basato su le proporzioni del corpo umano per aprirsi alle informazioni sulla popolazione. Nella fase di prototipazione vengono eseguite prove su un campione di utenti rappresentativo della popolazione. In questa fase vengono ottimizzati i modelli per arrivare, dopo le prove di laboratorio, alla produzione finale. Solo così possiamo essere sicuri di offrire un prodotto di qualità che agevola il lavoro, ma non solo; delle sedie che aiutano a salvaguardare la salute delle persone e che le fanno stare bene. L’ideale è la sedia che incentiva il movimento e consente di inclinare lo schienale indietro per permettere i momenti di relax. Sia per l’ufficio che per la casa, si consigliano comunque anche prodotti complementari che incentivino il cambiamento di postura. Stare seduti tutto il tempo e seguire una vita sedentaria non fa bene e potrebbe causare dei danni. È consigliabile alzarsi ogni 20 minuti e usare anche sgabelli che permettono il movimento del bacino”.

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Kameo Swivel di Kastel è una poltrona girevole su ruote dotata di meccanismo di alzata a gas. Si adatta ad ambienti home office quanto ad ambienti ufficio
Certificata in Classe 1IM per la reazione al fuoco e conforme ai Criteri Ambienti Minimi, Dotway.Chair di Aresline propone componenti plastici neri o bianchi e rete dello schienale abbinabile al rivestimento del sedile e disponibile in otto varietà di colore. La seduta, consegnata smontata, dispone di un sistema di assemblaggio intuitivo
KN Collection, famiglia di sedute e poltrone nate dalla collaborazione tra Knoll e Piero Lissoni, si arricchisce di due nuove declinazioni: KN06, poltroncina introdotta nel 2020 nella versione a quattro gambe fisse in fusione di alluminio e proposta oggi nella versione girevole ad altezza regolabile con base a quattro razze con pattini o a cinque razze con ruote, e KN07, presentata sia nella versione a quattro gambe fisse sia nella versione girevole ad altezza regolabile con base a quattro razze con pattini o con base a cinque razze su ruote. Nella foto KN06
KN Collection, famiglia di sedute e poltrone nate dalla collaborazione tra Knoll e Piero Lissoni, si arricchisce di due nuove declinazioni: KN06, poltroncina introdotta nel 2020 nella versione a quattro gambe fisse in fusione di alluminio e proposta oggi nella versione girevole ad altezza regolabile con base a quattro razze con pattini o a cinque razze con ruote, e KN07, presentata sia nella versione a quattro gambe fisse sia nella versione girevole ad altezza regolabile con base a quattro razze con pattini o con base a cinque razze su ruote. Nella foto KN07
Cosm, progettata da Studio 7,5 per Herman Miller, è una seduta sviluppata per garantire comfort all’utente in qualsiasi ambiente di lavoro; risponde immediatamente alle esigenze del corpo, al movimento e alla postura dell’utente, per fornire equilibrio e sostegno. Il telaio è sottile ma resistente e offre supporto mentre si flette



La comunicazione del prodotto

Le aziende produttrici, siano esse storicamente legate all’uno o all’altro settore – design per la casa o per l’ufficio – sono ora obbligate a dover cambiare i loro metodi e le loro politiche relative alla comunicazione dei nuovi prodotti, considerando che dovrebbero rivolgersi a un pubblico trasversale e, in questo caso, con richieste e competenze diverse. Nel caso dell’acquisto di nuove sedute per l’ufficio, il referente è nella maggior parte dei casi una figura specializzata che si basa su parametri prestazionali e rispetto delle normative, mentre quando si tratta di acquisti per la propria abitazione l’utente è un privato che utilizza criteri di valutazione legati soprattutto al gusto personale e allo stile preferito già presente in casa.

“Le attività di comunicazione sono differenti nel momento in cui si va a dialogare con il consumatore finale piuttosto che con un referente di acquisto, sia in termini di ‘tone of voice’ e di linguaggio, sia di canali utilizzati – chiarisce Claudia Vedovato, marketing & communication director di Quadrifoglio Group –. Il tono è più confidenziale ed emozionale, semplice e volto a evidenziare diverse caratteristiche del prodotto, non solo quelle tecniche, come quelle del design e della ricercatezza dei tessuti. Anche le immagini adottate sono ambientate in contesti living, più caldi e rappresentativi del contesto domestico moderno.

In termini di canali di comunicazione invece, quando si parla al consumatore finale, i social media come Instagram, Facebook e Pinterest sono molto importanti per intercettare questo target come pure il sito internet, completo di tutte le informazioni e di tool esperienziali per l’utente. Recentemente Quadrifoglio ha creato un virtual showroom, un percorso interattivo e immersivo all’interno del proprio showroom principale per far vedere tantissimi prodotti della sua collezione e le varianti disponibili.

Importante è anche la comunicazione nelle riviste di design B2C che danno una visibilità differente e soprattutto sono acquistate anche da un target non professionale”.

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La gamma di sedute Vela, realizzata attraverso la collaborazione fra il Centro Progetti Tecno e lo studio spagnolo Lievore Altherr Molina,  si articola in diversi modelli per ambienti ufficio, self-contract e spazi residenziali. Il meccanismo ‘responsive’ inserito nel corpo della seduta permette di adeguare la postura in base al peso dell’utilizzatore
La collezione di poltroncine City disegnata da Edi&Paolo Ciani per Quadrifoglio comprende diverse tipologie di basamento, spaziando fra gambe fisse (in legno o metallo) o con braccia (fisse o con rotelle)
La seduta Oxygen di Quadrifoglio viene proposta con schienale alto e medio, in nylon nero e bianco; la versione con schienale medio presenta la rete bianca, grigia o nera. La meccanica comprende la regolazione lombare, il traslatore di seduta e il meccanismo syncron o syncron autoregolante
Thomas Bernstrand aggiorna la serie di sedute Honken di Blå Station con le varianti X40 e X46, studiate per essere posizionate sotto la scrivania. A definirne il design la struttura tubolare in acciaio e la robusta rete metallica. Accessoriate con cuscino in tessuto o pelle



L’esperienza d’acquisto

L’intrecciarsi dei mercati e dei settori porta come conseguenza anche una trasformazione nell’esperienza d’acquisto e il settore delle sedute riconosce nell’e-commerce una tendenza molto forte. Ne parla Mario Colombo: “L’utente privato vuole essere libero di scegliere da sé, di informarsi, vuole che il percorso d’acquisto sia semplice e veloce, motivo per cui Herman Miller e i suoi dealer hanno investito fortemente nello sviluppo di uno shop online. Invece, nella scelta di un prodotto per l’ufficio l’acquirente, che decide il prodotto per più individui, continua a preferire la visita presso lo showroom e a provare direttamente la seduta”.

Se, dunque, l’e-commerce può essere una soluzione pratica ed efficace per l’utente che sta allestendo la propria postazione di lavoro in casa, nel caso di acquisti definiti da grandi numeri rimane importante la visita in showroom, anche perché, come sottolinea Claudia Vedovato: “L’e-commerce rischia di banalizzare il prodotto, non trasmettendone i plus o i punti deboli”.

Nel caso in cui si mantenga il punto vendita come riferimento per l’acquisto, diventa fondamentale individuare il giusto referente a cui affidarsi tra realtà specializzate sui temi del progetto ufficio, realtà focalizzate sulla casa e realtà ibride.

Aumentando la platea di potenziali acquirenti di sedute da lavoro, anche le fasce di prezzo si ampliano e articolano. Ne parlano Fabio Chiandussi e Simone Beltrame: “Il mercato dell’home office comprende proposte di fascia alta come pure prodotti esteticamente curati ma di primo prezzo. Solitamente la seduta per home office di primo prezzo ha un posizionamento più aggressivo rispetto a una seduta per ufficio di fascia bassa, e questo perché si riesce a risparmiare su alcune performance dei materiali come le imbottiture e sul numero di regolazioni, pur nel rispetto della normativa. Il cliente privato è generalmente poco formato sulle caratteristiche tecniche della seduta ergonomica, a differenza dell’intermediario professionale che, essendo più consapevole di questi aspetti, ne sa cogliere anche il valore in termini economici. La sedia per home office assume maggiore valore agli occhi del consumatore finale, e quindi avere un prezzo più elevato, nel momento in cui riesce a combinare ergonomia e funzionalità con un design di appeal e in armonia con la casa”.


Antonia Solari

Architetto e giornalista professionista, si occupa da diversi anni di contenuti relativi all'edilizia, a progetti di architettura e design e all'innovazione in questi ambiti, con particolare approfondimento sulle soluzioni sviluppate per contenere l'impatto sull'ambiente. Come freelance, scrive per diverse testate e si occupa di branded content

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

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