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Le finiture nello spazio del lavoro: colore e comunicazione

Fondamentali nella definizione dello stile di un ufficio e veicolo per comunicare i valori del brand, grazie alla forza espressiva del colore e alle varietà di materiali e texture; le finiture di pareti e pavimenti diventano oggi strumento per la ricerca del benessere e ‘cartina tornasole’ della sostenibilità degli ambienti

Nel progetto di interior design definiscono la percezione dello spazio, comunicano l’identità e la filosofia dell’azienda e rispondono a necessità funzionali. Attraverso le finiture e i loro colori, infatti, si costruisce un ambiente che comunica comfort e benessere, si esprime l’attenzione dell’azienda ai temi della sostenibilità e si contribuisce all’ottenimento delle certificazioni ambientali.

Dunque, oltre a soddisfare le richieste di progettisti e interior designer, in termini di estetica, qualità e sicurezza, le nuove proposte si distinguono per il ridotto impatto ambientale, la resistenza all’usura e la versatilità che ne consente un utilizzo in diversi contesti.

Punto fermo rimane la praticità, devono infatti essere semplici da posare e facili da pulire, soprattutto se destinate ad ambienti ad alta frequentazione.

Parlare di finiture significa approcciare un mondo articolato, fra tipologie di materiali e loro declinazioni in termini di colore e di texture. Pertanto, senza l’ambizione di tracciarne un quadro esaustivo, abbiamo avviato un dialogo con progettisti, color designer e referenti aziendali per intercettare recenti sviluppi e tendenze in atto.

Le tendenze rispondono a nuovi stili di vita e lavoro

“La tendenza è che non ci siano più tendenze”, dichiara Francesca Valan, color designer, quando risponde alla domanda su quali sono gli attuali trend nel mondo delle finiture. E poi spiega i motivi di un’affermazione apparentemente paradossale: “I progetti, oggi, si sviluppano in relazione alla conformazione degli spazi interni e delle loro specifiche caratteristiche, non per seguire le tendenze del momento.

Se un’azienda ha dei colori iconici, si cerca di rappresentarla con quegli stessi colori; se lo spazio ha una relazione con gli esterni, si cerca di valorizzarla e di sviluppare il progetto in modo coerente. Si afferma inoltre la ricerca di una relazione con il contesto e materiali che appartengano alla cultura del luogo e si mira alla realizzazione di progetti che durino nel tempo. Di conseguenza, il concetto di tendenza anche per il mondo delle finiture è superato, perché non sostenibile. Servono riferimenti che abbiano un ciclo di vita visivo lungo”.

In questo panorama, in cui la tappa del progetto mira alla ricerca di soluzioni durature e che abbiano un ruolo chiave nell’identità architettonica dell’intervento, si registra un’ulteriore trasformazione in atto, capace di mettere in relazione l’innovazione nel mondo dei materiali e la crescente attenzione verso il benessere dei lavoratori. Ne parla Elga Ancona, creative director e founder dello studio di architettura Chromastudio: “Il linguaggio estetico è fortemente cambiato, ci sono state diverse rivoluzioni copernicane influenzate dagli eventi sociali in cui siamo stati coinvolti. Abbiamo imparato a prestare attenzione al nostro benessere psico-fisico, cercando di sentirci appagati anche nei luoghi di lavoro. Abbiamo un rapporto con lo spazio molto diverso rispetto al passato, cerchiamo di vivere in ambienti aperti come gli open-space, ci sentiamo a nostro agio in luoghi illuminati dalla luce naturale, il gusto del bello ha influenzato le nostre vite, ricerchiamo elementi grafici e colorati anche all’interno dello spazio, siamo molto influenzati in questo dal mondo del digital e della comunicazione. Anche le nostre case e i nostri luoghi di lavoro devono comunicare qualcosa, sentiamo che debbano rappresentarci, raccontare di noi e dei nostri valori. Gli uffici non devono più ‘contenere’ il maggior numero di lavoratori, ma devono accogliere le persone in favore del miglioramento della qualità del lavoro e quindi della vita. Dunque, tutto deve rimandare a quella dimensione di cura e interesse verso il benessere dei lavoratori, quindi anche la scelta dei materiali di finitura delle superfici e degli arredi deve andare nella medesima direzione. A questo si deve aggiungere che il mondo dell’edilizia è fortemente cambiato, si presta molta più attenzione all’uso di materiali sostenibili e con basso impatto ambientale. Questo si riflette nella scelta delle pitture, dei rivestimenti, ma anche degli arredi, tutto deve rispondere il più possibile ai criteri di sostenibilità e di ecologia”.

Descrivono alcune specificità le aziende produttrici coinvolte nell’articolo.
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La collezione di Abet Laminati comprende il laminato decorativo Print HPL – sottile e versatile, ideale per applicazioni sia verticali che orizzontali nell’ambito dell’arredo d’interni, di esterni e in ambito contract – e Polaris, laminato decorativo morbido al tatto, resistente al graffio, al calore e anti-impronta
Skysense, di Isopalm, è rivestimento cementizio di due millimetri caratterizzato da un effetto nuvolato con sfumature. Disponibile in 34 colori
La collezione Moove Natural di Déco comprende pannelli pressati e fresati per interni realizzati in legno naturale. Viene proposta nelle essenze Ayous, rovere e noce. I moduli sono disegnati da StudioPANG e sono applicabili a parete o a soffitto, offrendo la possibilità anche di rivestire superfici curve. In foto, il profilo Tuya
La parete scorrevole Aria di Anaunia viene proposta con vetri in diverse finiture e inseriti in profili di alluminio dal design minimale. Nella composizione in foto, il vetro è decorato e satinato mentre il profilo è verniciato testa di moro
Laminam, specializzata in lastre ceramiche di grandi dimensioni, propone soluzioni per pavimenti e rivestimenti di interni i cui colori e le cui texture sono un omaggio alle pietre della tradizione italiana, alla seta, alla solidità del cemento e alle varie essenze dei legni
Proposto da Novacolor, Wall2Floor è il sistema multistrato di natura minerale, un microcemento che permette di comporre rivestimenti continui verticali e orizzontali monolitiche e senza giunte
Listone Giordano e Paola Lenti hanno collaborato nella definizione di Perigal, un pavimento caratterizzato da forme geometriche interrotte da pennellate di colore che lasciano visibili le venature del legno. I moduli geometrici possono essere anche montati a parete per diventare originali boiserie
Reform Mark of Time è la collezione ecosostenibile per il rivestimento dei pavimenti; è disponibile in 15 colori e ha ottenuto le certificazioni Cradle to Cradle e Indoor Air Comfort Gold. Realizzata da Ege e distribuita da Eco Contract


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“Oggi gli spazi lavoro, così come i residenziali o i contract, non prescindono più dalla componente estetica – testimonia Nicola Iaccheri, key account architecture supervisor di Laminam –. Gli uffici diventano vere e proprie aree premium dove le lastre in ceramica sono applicate sì a pavimento, ma anche e soprattutto a rivestimento, nelle pareti divisorie o sui piani lavoro. Le caratteristiche tecniche ne agevolano la scelta, la ceramica infatti non teme l’usura, è igienica, facile da pulire e particolarmente adatta per pavimenti sottoposti a frequente calpestio. Mentre le numerose declinazioni, che riproducono fedelmente pietre naturali come marmo o legno, rendono tali superfici una risposta versatile.

Nell’ultimo periodo abbiamo notato l’affermarsi di una nuova pratica di applicazione che prevede l’utilizzo, anche in ambienti di lavoro e uffici, del pavimento sopraelevato con massetti a secco. Questa soluzione permette così l’impiego di grandi lastre svincolandosi dall’uso del formato ridotto che è solitamente obbligato nei pavimenti sopraelevati tradizionali.

Negli uffici, negli edifici di grandi dimensioni e negli spazi retail si privilegiano materiali certificati e sostenibili, per questo le lastre Laminam impiegate in edilizia sono certificate in conformità con ISO 14021 per contenere almeno dal 20% al 40% di materiale riciclato pre-consumo contribuendo così a ottenere crediti nelle certificazioni LEED e BREEAM. Nel 2021 l’azienda ha concluso il lavoro per il rinnovo della certificazione EPD, la dichiarazione ambientale di prodotto. Investiamo in Ricerca & Sviluppo per arricchire continuamente l’offerta di prodotti e anticipare i trend del mercato, lavorando secondo il concetto di crescita sostenibile. Questo significa che, oltre a soddisfare le richieste di progettisti e committenti in termini di qualità, bellezza e sicurezza, sentiamo forte la responsabilità di produrre materiali dal minor impatto ambientale, durevoli e con più destinazioni d’uso”.
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La carta da parati Flora Ready Roll di Jannelli&Volpi, parte del brand CO.DE., si caratterizza per i decori figurativi a tema botanico in tonalità fra i rosa, i lilla, verde e azzurro, con tocchi di rosso e arancione
Sublime, di Ceramiche Refin, è una collezione ispirata a una pietra di origine calcarea. Il fondo, compatto e uniforme, è definito da alcune venature leggere, valorizzate attraverso lievi contrasti e passaggi di colore. È disponibile nelle varianti Ivory, Beige e Grey
Betonbrick, di Terratinta Ceramiche, è un rivestimento in pasta bianca, disponibile in undici varianti di colore e caratterizzato da un gusto vintage. In foto, è posato sul rivestimento del bancone. A terra, la serie Betonmetal che vede l’unione fra metallo e cemento
Il pavimento laminato Antic Colonial di Porcelanosa è facile da installare, resistente alle macchie e all’umidità e semplice da pulire. La sua composizione sintetica lo rende inalterabile a graffi, liquidi e urti, proponendolo come una soluzione pratica in progetti contract
Polyedra, parte del gruppo spagnolo Lecta, propone pellicole in PVC che simulano l’effetto legno o le increspature della ruggine; della stessa azienda, anche rivestimenti in tessuti fonoassorbenti o fil dicroici che generano effetti cangianti e iridescenti
Il pavimento in laminato Classic di Quick Step è caratterizzato dal sistema di installazione senza collanti Uniclic. La gamma offre una varietà di finiture in legno di quercia e teak in diverse tonalità di bianco, grigio, greige e marrone. La tecnologia di produzione permette una venatura sincronizzata, così tatto e vista sono perfettamente corrispondenti in ogni venatura e spazzolatura del decorativo
La carta da parati della collezione Botanic di SpaghettiWall propone una selezione di grafiche personalizzabili per varianti cromatiche e dimensionate in base alla superficie su cui andranno applicate. Disegnate da Ana Basoc, RGB Comunicazione, e dal team grafico di SpaghettiWall, le carte da parati botaniche sono fornite in rotoli con una larghezza a partire da 60 cm e altezza personalizzata
San Marco, azienda che si occupa di pitture, ha sviluppato, con lo studio Baobab specializzato in strategia di prodotto, il progetto Color Trends che ha estrapolato quattro colori dominanti: Bucolic Garden, Fresh Purity, Authentic Confidence e Quiet Beauty


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Con riferimento ai laminati specifica Pier Luigi Corti, commercial director di Abet Laminati: “Le principali caratteristiche richieste dal mondo contract sono l’elevata resistenza all’umidità, all’abrasione, ai graffi, agli urti e alle alte temperature. Sono poi requisiti fondamentali, versatilità nel taglio e facilità di lavorazione. Peculiarità che rendono il laminato un materiale ideale per tutte le applicazioni dove sia necessario abbinare resistenza e design. Il laminato può essere personalizzato da qualsiasi immagine, grazie alla stampa digitale, per garantire massima flessibilità nella realizzazione e grande impatto estetico. Per il mondo office le tipologie di superfici proposte sono: il laminato Print HPL che data la sua versatilità può rivestire ogni superficie, lo Stratificato HPL, che dato il suo forte spessore diventa il materiale ideale per la realizzazione di elementi e sistemi modulari d’arredo autoportanti o ancora Polaris, un prodotto caldo e morbido al tatto, altamente resistente al graffio, al calore e anti-impronta. Tutte soluzioni che permettono di rendere un ambiente estremamente distintivo e altamente personalizzato”.

Dalla ceramica, al laminato, al quarzo: un terzo esempio arriva da Stone Italiana, la cui marketing director Silvia Dalla Valle ne racconta i punti di forza: “Le finiture per il contract devono essere performanti dal punto di vista tecnico, attrattive dal punto di vista estetico e sensibili alla salvaguardia dell’ambiente, per quel che attiene al contenuto. Parlando di quarzo, negli ultimi anni si sono fatte strada le superfici opache. Per questo Stone Italiana ha studiato e prodotto la finitura Grain 2.0, opaca, omogenea e morbida al tatto e Rocplan 2.0, una finitura più strutturata, spazzolata e a effetto naturale che, grazie al suo processo produttivo altamente tecnologico, garantisce l’anassorbenza e la tonalizzazione del colore.

A monte c’è una parola d’ordine che guida il lavoro di ricerca, studio e produzione di Stone Italiana: sostenibilità. Oggi più che mai, il progettista così come il committente, scelgono materiali che dimostrino un impegno concreto per la salvaguardia dell’ambiente”.

Sede di Colla, Piacenza – Realizzata da Contract Lab, divisione progettuale nata dalla partnership fra Lago e Mad051. Le scelte di interior hanno così privilegiato tonalità e finiture in grado di allontanarsi il più possibile dal legno utilizzato per i soffitti. Il contrasto armonico tra architettura e arredo è dato dall’alternanza del legno Wildwood grigio e scuro e la presenza di finiture in vetro colorato e XGlass dagli effetti marmo, metallo e tessuto. Per pavimenti e rivestimenti è stato scelto il gres effetto pietra Nextone di Lea Ceramiche applicato in diversi formati: da quelli più grandi per effetti di grande respiro alle piastrelle più piccole che danno proporzionalità agli spazi. I rivestimenti sono realizzati con tecnologia antibatterica Protect che sfrutta gli ioni d’argento per contribuire alla salubrità degli ambienti.
Sede di Colla, Piacenza – Realizzata da Contract Lab, divisione progettuale nata dalla partnership fra Lago e Mad051. Le scelte di interior hanno così privilegiato tonalità e finiture in grado di allontanarsi il più possibile dal legno utilizzato per i soffitti. Il contrasto armonico tra architettura e arredo è dato dall’alternanza del legno Wildwood grigio e scuro e la presenza di finiture in vetro colorato e XGlass dagli effetti marmo, metallo e tessuto. Per pavimenti e rivestimenti è stato scelto il gres effetto pietra Nextone di Lea Ceramiche applicato in diversi formati: da quelli più grandi per effetti di grande respiro alle piastrelle più piccole che danno proporzionalità agli spazi. I rivestimenti sono realizzati con tecnologia antibatterica Protect che sfrutta gli ioni d’argento per contribuire alla salubrità degli ambienti.


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Finiture per pavimenti e pareti: criteri di scelta

La selezione dei materiali e delle finiture dipende da diversi fattori tra questi le dimensioni dell’ufficio e il numero di persone che lo vivono e la comunicazione dello stile del brand e dei valori aziendali.

Con riferimento ai materiali per i pavimenti, Elga Ancona spiega: “In linea di massima l’utilizzo di materiali molto resistenti alle sollecitazioni e facili da pulire ha valore soprattutto per uffici con un numero di lavoratori elevato, le regole cambiano per luoghi che ospitano un numero ridotto di persone. Il gres porcellanato ad esempio è un materiale estremamente resistente e mantiene il suo effetto inalterato nel tempo, adatto a luoghi che debbano sostenere carichi importanti in cui il pavimento è sottoposto a molte sollecitazioni. Mentre il parquet e il marmo sono materiali di grande impatto estetico, ma estremamente delicati, pertanto si prestano all’uso negli studi professionali, in cui viene dato grande valore all’immagine di eleganza e prestigio.

Un materiale estremamente resistente che da qualche anno è ormai utilizzato anche in ambito residenziale, oltre che commerciale, è la resina. Estremamente versatile e personalizzabile, grazie alla superficie continua e quindi all’assenza di fughe è estremamente igienico e facile da pulire. In commercio ne esistono davvero di ogni colore e finitura, spesso si possono richiedere colorazioni specifiche. 

La moquette è un materiale insonorizzante e isolante, è un’ottima soluzione per gli uffici e consente di rivestire il pavimento esistente evitando lavori di ristrutturazione più invasivi. Adatto a sostenere grossi carichi, molto resistente ma anche dall’ottima resa estetica, in commercio esiste una grande varietà di colori e formati, è un pavimento che abbatte i rumori favorendo così la concentrazione”.
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Unilever-Haus, Amburgo, Germania – Il progetto per la ha visto la partecipazione di Stone Italiana nella scelta dei rivestimenti; nello spazio mensa dedicato ai dipendenti, infatti, è stata posata la collazione Micro+ su tutti i banconi. Superwhite 13 con finitura Gloss è la tonalità applicata e la finitura è caratterizzata da una grana finissima e da un colore pieno. Micro+ è un materiale batteriostatico e ‘food contact proof’, quindi idoneo al contatto con alimenti
Unilever-Haus, Amburgo, Germania – Il progetto per la ha visto la partecipazione di Stone Italiana nella scelta dei rivestimenti; nello spazio mensa dedicato ai dipendenti, infatti, è stata posata la collazione Micro+ su tutti i banconi. Superwhite 13 con finitura Gloss è la tonalità applicata e la finitura è caratterizzata da una grana finissima e da un colore pieno. Micro+ è un materiale batteriostatico e ‘food contact proof’, quindi idoneo al contatto con alimenti


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Di tutt’altra natura le considerazioni fatte per i rivestimenti a parete. “Si parte dalla scelta delle pitture con particolare attenzione all’uso di materiali lavabili e smalti, soprattutto a bassa emissione o pitture naturali per rispondere alle esigenze anche dei soggetti più sensibili – prosegue Elga Ancona –. Oltre alla facilità di manutenzione, è importante prestare attenzione all’impatto psicologico che alcune scelte possano avere sui lavoratori; addio quindi alle pareti bianche in favore di una scelta che strizzi l’occhio alla cromoterapia. Molto interessante anche l’uso di carte da parati con grafiche d’impatto.

In uffici molto grandi, in cui è necessario distribuire gli ambienti in modo versatile, sono molto utili le pareti divisorie, realizzabili in moltissimi materiali, tra cui il vetro, minimal ed elegante, oppure pareti luminose. Queste ultime sono estremamente personalizzabili e dal forte impatto comunicativo, utili per trasmettere i valori aziendali ma anche per illuminare le stanze più buie.

Boiserie attrezzabili per ambienti meeting e uffici direzionali, anche qui la versatilità è molto importante.

Sempre più diffuse in tutti gli ambienti lavorativi sono le pareti total green con vegetazione stabilizzata, non necessitano di alcuna manutenzione e si mantengono verdi tutto l’anno. Si tratta di una scelta utile per la fonoassorbenza e per il miglioramento dell’aria”.

Experimenta Science Center, Heilbronn, Germania – Gli interni, progettati da Sauerbruch Hutton, sono rivestiti in piastrelle in gres porcellanato della collezione Architecture di Casalgrande Padana. La serie è stata scelta nei colori Cool Grey, Medium Grey e Dark Grey e compone una geometria dinamica capace di dare movimento all’intero progetto. Le lastre sono in gres vetrificato e colorato in massa e viene proposto con superficie naturale e levigata, in modo da poter essere applicata sia a pavimento che a parete. Grazie alla tecnologia Bios Antibacterial è un rivestimento antibatterico e che contrasta l’insorgere di muffe, lieviti e cattivi odori.
Experimenta Science Center, Heilbronn, Germania – Gli interni, progettati da Sauerbruch Hutton, sono rivestiti in piastrelle in gres porcellanato della collezione Architecture di Casalgrande Padana. La serie è stata scelta nei colori Cool Grey, Medium Grey e Dark Grey e compone una geometria dinamica capace di dare movimento all’intero progetto. Le lastre sono in gres vetrificato e colorato in massa e viene proposto con superficie naturale e levigata, in modo da poter essere applicata sia a pavimento che a parete. Grazie alla tecnologia Bios Antibacterial è un rivestimento antibatterico e che contrasta l’insorgere di muffe, lieviti e cattivi odori.
Experimenta Science Center, Heilbronn, Germania – Gli interni, progettati da Sauerbruch Hutton, sono rivestiti in piastrelle in gres porcellanato della collezione Architecture di Casalgrande Padana. La serie è stata scelta nei colori Cool Grey, Medium Grey e Dark Grey e compone una geometria dinamica capace di dare movimento all’intero progetto. Le lastre sono in gres vetrificato e colorato in massa e viene proposto con superficie naturale e levigata, in modo da poter essere applicata sia a pavimento che a parete. Grazie alla tecnologia Bios Antibacterial è un rivestimento antibatterico e che contrasta l’insorgere di muffe, lieviti e cattivi odori.


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Il valore del colore

Insieme alle finiture contribuisce alla definizione dell’interior design il colore, la cui scelta assume nuovi significati in relazione alla grande trasformazione che ha subito l’ufficio, come dichiara Francesca Valan: “Lo smart working ha rivoluzionato gli spazi di lavoro. Sono nate nuove aree condivise più informali, arredi più flessibili che favoriscono nuove dinamiche spaziali, nuove posture e nuovi modi di lavorare. Queste innovazioni hanno portato un nuovo approccio al colore. A una progettazione funzionale del colore, che bilanciava le sue tre dimensioni (tinta, chiarezza, saturazione) con la quarta dimensione, quella materica e relativa alle qualità tattili delle superfici, si è aggiunta una quinta dimensione: la componente emozionale. Le nuove armonie sono incentrate sulla relazione tra le persone e il luogo. Gli spazi di lavoro tradizionali erano caratterizzati da colori neutri, a bassa saturazione e a media chiarezza, schemi polimaterici o monocromatici. Al colore era riservano lo spazio di un accento o, tutt’al più, alcune pareti negli ingressi e nei corridoi. Oggi, una organizzazione del lavoro più dinamica e gli spazi condivisi in cui il tempo di permanenza è limitato a poche ore, consentono l’impiego di colori più saturi e nuovi schemi policromatici che favoriscono la socializzazione e il benessere emozionale. Unicamente negli spazi dove è necessario concentrarsi (thinking rooms) sono, progettati con materiali fonoassorbenti e colori silenti, per raggiungere, oltre a un comfort acustico, il silenzio visivo”.

Le finiture, dunque, possono dare un contributo importante nella definizione di uno spazio del lavoro come luogo del benessere, collaborando nella creazione di comfort, ne dà conferma Elga Ancona: “In un progetto tutto deve rimandare a quella dimensione di cura e interesse verso il benessere dei lavoratori, quindi anche la scelta dei materiali, degli arredi e la distribuzione degli spazi. Il colore ci viene sempre in soccorso quando si tratta di psicologia, aiuta il corpo e la psiche a ritrovare il naturale equilibrio, stimolando o placando i nostri impulsi ed è uno straordinario mezzo di comunicazione dotato di superpoteri: davanti al colore si ha immediatamente una reazione istintiva ed emotiva.
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TCLUB di Tecno – Lo studio degli abbinamenti materici e cromatici è stato alla base del progetto, per il quale la color designer Francesca Valan, ha sperimentato diversi connubi fra colori, tessuti, materiali e finiture, per sviluppare un intervento dove a essere protagoniste sono le relazioni fra gli elementi. Il sistema comprende cinque categorie Neutri, Naturali, Tonali, Vividi e Super saturi, da combinare fra loro, nella stessa categoria o trasversalmente per creare schemi e identità diversi.
TCLUB di Tecno – Lo studio degli abbinamenti materici e cromatici è stato alla base del progetto, per il quale la color designer Francesca Valan, ha sperimentato diversi connubi fra colori, tessuti, materiali e finiture, per sviluppare un intervento dove a essere protagoniste sono le relazioni fra gli elementi. Il sistema comprende cinque categorie Neutri, Naturali, Tonali, Vividi e Super saturi, da combinare fra loro, nella stessa categoria o trasversalmente per creare schemi e identità diversi.
TCLUB di Tecno – Lo studio degli abbinamenti materici e cromatici è stato alla base del progetto, per il quale la color designer Francesca Valan, ha sperimentato diversi connubi fra colori, tessuti, materiali e finiture, per sviluppare un intervento dove a essere protagoniste sono le relazioni fra gli elementi. Il sistema comprende cinque categorie Neutri, Naturali, Tonali, Vividi e Super saturi, da combinare fra loro, nella stessa categoria o trasversalmente per creare schemi e identità diversi.


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Se pensiamo all’ufficio dobbiamo tenere in considerazione il fatto che i blu favoriscono il lavoro creativo, oltre a dare agli ambienti un aspetto affidabile; i verdi evocano un’atmosfera naturale e rilassante, evocano rigenerazione e rinascita; i gialli sono energizzanti, stimolano la parte sinistra della nostra mente e inducono a pensare in modo più logico, il giallo è il colore della curiosità intellettuale e rappresenta l’intuizione”.

Un’altra variabile da considerare, a livello progettuale e in riferimento alle scelte cromatiche, riguarda l’avvicinarsi del progetto per ufficio a quello per la casa, considerando che, oggi, l’ufficio è sempre più spesso un ‘salotto’, lo spazio dove si va soprattutto per riunirsi. “Entrano in ufficio non solo colori neutri o saturi ma anche colori intermedi, più vicini alla casa. Si passa dalla propria postazione di lavoro a casa a quella in azienda, dove si va solo per riunirsi. Ed è così che non c’è un ufficio standard e ogni spazio deve essere pensato e caratterizzato anche attraverso il colore” conclude Francesca Valan.

Le testimonianze delle aziende sono utili per dare dei limiti a un territorio così ampio, fra colori e texture; apre l’analisi Pier Luigi Corti, secondo il quale: “Restano intramontabili le tinte unite, quelle piene e brillanti, come Blu Acciaio e Corniola, ma anche le pietre negli ultimi anni sono rientrate a pieno titolo tra le scelte dei progettisti. Tra le finiture invece riscuotono successo quelle più materiche e strutturate”.

Silvia Dalla Valle per Stone Italiana commenta: “Nell’ampiezza delle palette colore le preferenze premiano le tonalità neutre: le sfumature di grigio o di beige con qualche punta di colore pastello vanno per la maggiore. Per quanto riguarda le finiture, senza dubbio le opache e le strutturate sono le più richieste”.

Per Nicola Iaccheri.: “Le tinte calde vanno per la maggiore, così come le texture che richiamano le terre, i cementi o le resine. Penso alla collezione Fokos: un ventaglio di sensazioni tattili vellutate dove il beige, matrice di tutti i colori della serie, viene declinato nelle sue varianti per offrire sfumature calde e accoglienti”.


Antonia Solari

Architetto e giornalista professionista, si occupa da diversi anni di contenuti relativi all'edilizia, a progetti di architettura e design e all'innovazione in questi ambiti, con particolare approfondimento sulle soluzioni sviluppate per contenere l'impatto sull'ambiente. Come freelance, scrive per diverse testate e si occupa di branded content

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

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