L’ufficio salubre e sicuro

L’ultimo anno ha segnato un cambio di passo a proposito di sicurezza, salubrità e benessere negli spazi di lavoro. La web conference a tema organizzata da Officelayout ha raccolto utili spunti per immaginare il futuro del workplace

L’esperienza vissuta nell’ultimo anno lascerà una traccia profonda nel mondo della progettazione degli spazi di lavoro. Il campo d’azione affrontato dai progettisti inevitabilmente si amplierà e l’approccio al progetto dovrà andare oltre agli aspetti funzionali, tecnici ed estetici, per comprendere nuovi obiettivi legati alla sicurezza e alla salubrità degli ambienti.

Si tratta di un netto cambio di paradigma che implica nuovi metodi progettuali e l’impiego di strumenti alternativi per ripensare il layout degli uffici con nuove logiche funzionali al distanziamento e al benessere senza compromettere lo scambio delle idee e la collaborazione.

L’appuntamento organizzato da Officelayout ha analizzato il cambiamento in atto attraverso il contributo di professionisti e aziende impegnati nella definizione del nuovo ufficio salubre e sicuro. Un excursus che, a partire dall’evoluzione del concetto di sicurezza, ha ampliato la discussione prendendo in esame il ruolo delle certificazioni che coniugano benessere e sostenibilità come strumenti utili per guidare la progettazione verso il raggiungimento dei nuovi obiettivi. Con la presentazione delle linee guida di Assufficio sono state invece fornite indicazioni utili alle aziende su come organizzare la disposizione degli arredi in modo da favorire il mantenimento della distanza di sicurezza tra le persone all’interno degli ambienti lavorativi.

Al centro del dibattito il tema della qualità dell’aria analizzato sia per i vantaggi ottenibili dalla filtrazione e monitoraggio continuo dell’aria indoor, con sistemi in cloud che permettono di raccogliere dati per la pianificazione di interventi strategici e una manutenzione predittiva degli impianti.

Fondamentale in un contesto di hybrid workplace, guidare le organizzazioni verso un percorso di digital tranformation, finalizzato a fornire al facility manager gli strumenti per governare i flussi e la dislocazione delle risorse in azienda.

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Dalle norme sulla sicurezza alla garanzia del benessere

Francesco Santi, presidente AIAS

L’intervento ha tracciato l’evoluzione del concetto di sicurezza nell’ambiente di lavoro, oggi ampliato per abbracciare i criteri propri del benessere. Dalle prime leggi sulla sicurezza introdotte in Italia con il Codice Rocco del 1930, si è passati negli Anni 50 a interventi specifici, ma di stampo tecnico, assertivo e repressivo. Il momento in cui si è registrato un primo importante cambiamento più importante risale agli Anni 90 quando, per rispettare le nuove norme europee, anche l’Italia ha cambiato passo, introducendo nuove figure e nuovi criteri, fra cui quello della piena responsabilità del DDL (Datore di Lavoro), la creazione del SPP (servizio di prevenzione e protezione dai rischi aziendali) e dell’RSPP (responsabile del servizio prevenzione e protezione dai rischi aziendali), l’introduzione della Valutazione dei Rischi e del RLS (rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) oltre all’introduzione dell’obbligo del miglioramento continuo delle condizioni di sicurezza. Nel 2008, segna un importante punto di arrivo l’entrata in vigore del D. Lgs. 81/2008, Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che anticipa un ulteriore cambiamento: il passaggio dalle norme sulla sicurezza alla garanzia di benessere, ampliando il significato e l’interpretazione del termine. Prende così avvio un percorso che vede il punto di arrivo nel miglioramento della condizione di vita e di lavoro, nel superamento del concetto di ‘fatalità’ sul posto di lavoro a favore del risk management, nell’interruzione della relazione fra la sicurezza e il compenso economico. A offrire prospettive positive sono il cambio culturale, favorito dalle nuove generazioni che vedono il benessere sul luogo di lavoro come una priorità, e l’incremento delle tecnologie sviluppate per garantire salubrità, sicurezza e wellness. Le grandi aziende, anticipano le normative, si dedicano al benessere del dipendente dopo aver eliminato i rischi, vedendo la sicurezza come uno degli aspetti del business stesso.

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La certificazione WELL come sistema di valutazione dell’ufficio salubre e sicuro

Mattia Mariani, Project Director, Deerns

La certificazione internazionale WELL promuove le best practice per migliorare la salute e il benessere delle persone nell’ambiente costruito. Rappresenta dunque uno strumento utile per una progettazione non solo attenta alle tematiche della sostenibilità in edilizia, ma finalizzata a creare un ambiente di lavoro salutare, aumentare la produttività, diminuire l’assenteismo legato a motivi di stress e migliorare l’engagement dei dipendenti. Può infatti rappresentare la leva per rendere più attrattivo l’ambiente di lavoro e, di conseguenza, aumentare la capacità dell’azienda di attrarre talenti e le nuove generazioni particolarmente sensibili ai temi del wellness.

Il rating considera gli elementi chiave per la salute degli occupanti, includendo tutte quelle azioni volte a usare materiali a ridotte emissioni VOC e a limitare il contenuto di sostanze pericolose dei prodotti (es. piombo e mercurio), a isolare le fonti di inquinanti (es. locali stampa), a migliorare la filtrazione e la gestione della qualità dell’aria, al controllare l’umidità e la qualità dell’acqua, a incentivare l’utilizzo di active furnishing (es. scrivanie con piano regolabile in altezza), a incoraggiare l’uso delle scale e a incentivare la pratica dello sport.

Il target principale del protocollo WELL è rappresentato dalle grandi aziende corporate, molto attente al benessere dei propri dipendenti; nel tempo questa richiesta ha spinto gli sviluppatori immobiliari a investire per creare edifici progettati secondo i principi di questa certificazione, portando a una affermazione del protocollo nel mercato immobiliare. Sotto la spinta della pandemia, la famiglia dei protocolli WELL si è allargata con la creazione di un nuovo protocollo WELL Health-Safety Rating, focalizzata sulla gestione ordinaria degli spazi, con un numero di requisiti ridotti e con soluzioni centrate su salute delle persone e salubrità degli spazi. Non richiedendo di ristrutturare l’intero edificio, permettono una più immediata applicazione di questo protocollo. Il rating analizza l’edificio sulla base di diversi ambiti di valutazione: procedure di pulizia e sanificazione; programmi per la gestione delle emergenze; risorse per la salute delle persone; gestione della qualità dell’aria e dell’acqua; coinvolgimento degli stakeholder e comunicazione.

Viene così monitorata la qualità dell’aria negli ambienti attraverso l’applicazione di una serie di procedure, fra cui la manutenzione periodica dei sistemi di climatizzazione, il rispetto di rigidi protocolli di pulizia, il monitoraggio del particolato e della CO2 nell’aria interna.

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Layout dell’ufficio e distanziamento sociale

Marco Fossi, Technical Adviser, FederlegnoArredo

Per fornire alle aziende indicazioni pratiche nella gestione degli spazi nel periodo post Covid-19, Assoufficio – con la collaborazione di professionisti esterni impegnati nella progettazione di spazi ufficio e nel loro adeguamento in condizioni post-pandemiche tra cui tecnici dell’ATS Milano Città Metropolitana – ha stilato le linee guida per la disposizione dei mobili per ufficio nel rispetto dei parametri relativi al distanziamento. Obiettivo è assistere le aziende, al rientro, nella riorganizzazione degli spazi in modo efficace e utilizzando, per quanto possibile, arredi esistenti e con il minor numero di spostamenti per contenere i disagi logistici.

Il punto di partenza è stata la norma UNI 11535:2015 “Mobili per ufficio – Posto di lavoro in ufficio – Criteri per la disposizione dei mobili”, rielaborata in modo da favorire il mantenimento della distanza interpresonale minima prevista dalle varie direttive e dai protocolli anti-Covid emessi dalle autorità competenti. La guida applica i principi di distanziamento a diverse tipologie di postazione – per dimensione o geometria – e alle loro possibili aggregazioni, dando indicazioni pratiche sviluppate per tutelare la sicurezza del lavoratore e dell’azienda. Dunque, le linee guida si limitano a considerare le conseguenze del distanziamento sociale sul layout degli arredi, non costituiscono una guida completa alla progettazione di ambienti ufficio conformi alle direttive e ai protocolli anti-Covid emessi dalle autorità competenti. Non trattano ad esempio gli aspetti, pur fondamentali, legati alla ventilazione dei locali, né entrano nel merito della capacità dei diversi materiali di non trattenere il virus o della loro idoneità a essere disinfettati. Non viene inoltre trattato l’uso di dispositivi di protezione individuale, oggetto di disposizioni regolamentari in vigore.

È notizia recente la messa allo studio di un nuovo progetto di norma nazionale UNI “Mobili – Posto di lavoro in ufficio – Criteri per la disposizione dei mobili per garantire il distanziamento fisico degli operatori”.

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La salute delle persone nell’ambiente di lavoro

Antonella Santoro, amministratore delegato, Nuvap

Attraverso la presentazione di un caso concreto di gestione della salubrità dell’aria negli uffici, mediante il monitoraggio continuo degli inquinanti, viene illustrato un approccio innovativo nato dalla volontà di valorizzare dati raccolti all’interno di un’azienda per migliorare la salute delle persone. Nello specifico, Nuvap si è occupata di misurare 20 diversi parametri ambientali in 10 ambienti selezionati all’interno del sito operativo.

L’installazione del sistema è avvenuta in edifici degli Anni 80 in modalità stand-alone, non invasiva, in uffici di varia tipologia, comprendendo open space e sale riunioni, laboratori di ricerca e stanze per test.

Nuvap ha quindi fornito e configurato la soluzione, eseguito il servizio di data analysis utilizzando la piattaforma online e algoritmi in cloud, proposto evoluzioni e miglioramenti al progetto offrendo supporto, help desk e monitoraggio continuo sul corretto funzionamento dei dispositivi installati. Come risultato, si è registrato un incremento dei livelli di salute e sicurezza delle persone e un miglioramento della qualità dell’aria, della salubrità degli ambienti di lavoro e del comfort (inteso anche come sicurezza) delle persone.

La sperimentazione della soluzione ha portato a implementare delle attività specifiche volte a validare l’accuratezza delle misurazioni effettuate ai fini del monitoraggio e a rendere più efficiente il flusso dei dati nelle piattaforme informative interne. La tecnologia ha permesso di realizzare una capillare rete di sorveglianza ambientale in espansione, che si basa sulla continuità del monitoraggio e sulla migliore opportunità di controllo dei principali parametri dell’aria.

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Aria sana per proteggere responsabilmente le persone in azienda

Luca Tomelleri, Air Treatment BU Director, Innoliving

Far sentire le persone e le aziende al sicuro, attraverso azioni proattive in loro difesa. Concorrono al raggiungimento di questo obiettivo i dispositivi per il miglioramento della qualità dell’aria, perché lavorare in un ambiente con l’aria pulita – riducendo batteri, virus, e patogeni – limita sensibilmente la possibilità di contrarre allergie e malattie anche gravi, con benefici in termini di benessere e produttività.

Le soluzioni Innoliving AirPro si basano su filtri multi-tecnologia che vedono la successione fra prefiltro, filtro fotocatalitico e UV, filtro a carboni attivi, filtro HEPA, dispositivo ionizzante. A latere, una piattaforma software proprietaria è stata sviluppata dall’azienda per garantire il monitoraggio, la statistica e il controllo di tutti i purificatori d’aria connessi. La piattaforma consente la gestione completa del parco installato, con la visualizzazione dello stato di salute dell’aria dell’azienda da parte del cliente, che potrà vedere lui stesso qual è l’andamento dell’intervento.

Se i vantaggi diretti per le aziende sono evidenti perché riguardando il benessere dei dipendenti, si registrano anche una serie di vantaggi indiretti – come l’accrescimento della reputation aziendale e il manifesto apprezzamento da parte di dipendenti, ospiti e clienti – e di benefici economico/finanziari. Innoliving, infatti, propone una modalità di somministrazione di servizio Pay Per Use, che non richiede alcun investimento iniziale in quanto basata su un canone di servizio.

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Smartworking 2.0:
 le nuove sfide per HR e Facility Manager

Paolo Bonetti, marketing manager di Durante

In un contesto di hybrid workplace fra ufficio, casa e mobilità, come assicurarsi una collaborazione efficace fra team? Come gestire l’alternanza fra presenza e mobilità? Dove sono i nuovi punti di ritrovo e come può l’azienda governare i flussi di persone e dati?

Durante, analizzando le nuove necessità negli spazi di lavoro ibridi, fra gestione delle informazioni e strumenti necessari per rispondere ai nuovi metodi di lavoro, si propone come partner per instradare le realtà aziendali verso la digital transformation e ottimizzare gli investimenti.

Come conseguenza dell’incremento di persone che operano in smart working, si registra un estremo bisogno di rinnovamento tecnologico, a fronte però di una disponibilità economica più contenuta. Vengono dunque proposte soluzioni as a service, per garantire un rinnovamento immediato, una compatibilità elevata e la durata nel tempo, grazie anche alla progettazione in cloud studiata per poter governare e intervenire da remoto, aumentando l’efficienza delle sale riunioni in modo esponenziale.

Attraverso un percorso guidato alla digital tansformation si danno risposte alle nuove esigenze dello smart worker supportandolo nell’interazione coi colleghi e con le facility nel luogo di lavoro. Al contempo si favorisce l’intelligenza del building per la raccolta dati (tracciamento delle aree in cui hanno avuto accesso dipendenti e ospiti, contact tracing attraverso i dati relativi alle aree occupate, conoscere dove sono dislocate le risorse… Strumenti nelle mani del facility che potrà inoltre garantire il distanziamento potenziandolo con dispostivi wearable, avere cruscotti statistici per governare i dati relativi ai flussi della dislocazione delle risorse in azienda, con relativi KPI e possibilità di generare instant report.

Per essere efficace l’approccio alla Digital Transformation dovrà seguire tappe fondamentali a partire dall’assessment delle tecnologie, dei flussi e dei processi aziendali all’analisi dei bisogni e degli obiettivi del cliente, proseguendo con la ristrutturazione delle logiche e redazione dei nuovi flussi, per giungere alla progettazione degli upgrade (in termini di infrastruttura, ambienti, tecnologie, software)

E alla system e digital integration. I progetti migliori garantiranno una transizione rapida, quasi indolore e con gran parte dell’investimento OPEX / as a service.


A cura della redazione

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

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