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Molteni&C e UniFor sponsor della mostra “Aldo Rossi. L’architetto e le città”

Al MAXXI dal 10 Marzo a Novembre 2021

La mostra dedicata ad Aldo Rossi, a più di vent’anni dalla sua morte, offre l’occasione di riflettere sul ruolo del grande maestro nell’ambito dell’architettura italiana e internazionale del secondo Novecento. Materiali straordinari provenienti da collezioni e archivi di tutto il mondo – pubblici e privati, in primo luogo dall’archivio del MAXXI Architettura –, gran parte dei quali esposti nelle teche “Museum”, prodotte da Molteni&C, permettono di tracciare l’evoluzione e il pensiero del grande architetto italiano. Così Alberto Ferlenga, curatore della mostra: “La figura di Aldo Rossi è difficilmente inquadrabile negli schemi di un mestiere in rapida evoluzione e anche per questo portatore inesauribile di suggestioni e idee”.
Tra gli oggetti e disegni in mostra, anche la libreria Piroscafo progettata trent’anni fa con Luca Meda (1991), prodotta da Molteni&C e le poltrone Parigi (1989), prodotte da UniFor.

 

Il Gruppo Molteni e Aldo Rossi – Un incontro storico

Nei primi anni ’60 nasce un’amicizia che segnerà una rivoluzione per il Gruppo. Aldo Rossi, neolaureato in architettura al Politecnico di Milano, e Luca Meda, appena tornato dalla scuola di Ulm, aprono uno studio di progettazione in C.so di Porta Vigentina a Milano. Li dividono pochi anni, 1931 il primo, 1936 l’altro.
Diversi nel carattere, nel modo di fare, di vivere. Le strade poi si divideranno – verso l’architettura Aldo Rossi, verso il design Luca Meda – per tornare ad incontrarsi ancora. Le amicizie sono fatte così di abbandoni e grandi ritorni. È Luca Meda, con intuizione generosa, a portare Aldo Rossi in Molteni&C. L’incontro è decisivo. Aldo Rossi trova a Giussano, Turate e Mesero quello che sta cercando – l’oggetto e l’architettura, il design e i progetti speciali. La relazione con la famiglia Molteni si trasforma negli anni da un rapporto professionale ad un rapporto di amicizia. Si viaggia, si lavora, si condividono passioni e ossessioni.
Così Rossi sul tema design: “Credo che andremo verso un tipo di produzione sempre più industrializzata e razionale secondo modelli ripetibili. Questa è la mia idea del design: poter tradurre elementi fantastici personali in un disegno razionale e ripetibile, non oggetti ad hoc fatti per un pezzo singolo. E, inoltre, un mobile è agile, cioè trasportabile. Io ho sempre presente il tema della trasportabilità, forse avrò il complesso della fuga. Però trovo che i mobili debbano essere anche mobili, come dice la parola stessa”.
Negli oltre vent’anni di collaborazione, nascono arredi entrati nella storia del design italiano, come la Cabina dell’Elba (1980), una vera e propria architettura domestica; la serie Teatro (1982-84), disegnata con Luca Meda per un piccolo teatro milanese, e divenuta una presenza fissa in molti edifici di Rossi, come Casa Aurora a Torino (1984-87) e il Teatro Carlo Felice Genova (1983-84), per cui progetta anche la poltrona di sala (1990).
Dalla metà degli Anni 80, entrano in produzione due progetti “iconici”, Carteggio (1987 e Milano (1987) Carteggio è un mobile alto e stretto, come una torre, che termina alla sua sommità con un vano a serranda, a ricordare il tetto di un edificio. Concepito per essere un contenitore di carte e piccoli oggetti, incontra subito il gradimento del pubblico, diventando un best seller della collezione Molteni&C, tuttora in produzione.
Oggi nella collezione del Quirinale. La sedia Milano è un altro progetto che Rossi realizza magistralmente. Leggera, laccata in diversi colori o in pregiate essenze, entra nelle case di tutto il mondo. Moderna e classica, un oggetto senza tempo, assunto a simbolo dell’azienda.

Nel 1990 Aldo Rossi è il primo italiano a cui viene assegnato il premio Pritzker. Gli Anni 90 vedono intensificarsi la collaborazione tra Aldo Rossi e il Gruppo Molteni. Progetti architettonici come il Bonnefanten Museum di Maastricht (1990-95), il centro Fontivegge di Perugia (1982-1989), il complesso degli edifici di Schuetzen Strasse a Berlino (1992-98) e l’hotel “Il Palazzo” a Fukuoka (1987-89) sono l’occasione per progettare nuovi arredi: il divano Providence (1992) e la scrivania Papyro (1990) per Molteni&C. La poltrona Parigi (1989), la sedia Museum (1992), la libreria Cartesio (1993) e il tavolo Consiglio (1993) per UniFor, e infine la libreria vetrata Piroscafo(1991), progettata con Luca Meda per Molteni&C.

La collaborazione non si ferma ai soli progetti di arredo ma si completa con un’intensa attività volta alla produzione di mostre sulla sua opera: Centre Georges Pompidou a Parigi (1991), Beurse van Berlage Foundation ad Amsterdam (1991), Triennale a Milano (1999) per citarne alcune. Non solo allestimenti, ma cataloghi, inviti e piccoli libretti tematici. Il tutto sotto la sapiente regia di Luca Meda.
Ultimo grande progetto di Rossi, che non ha potuto veder completato, è la ricostruzione del Gran Teatro La Fenice di Venezia, con tutte le parti lignee realizzate da Molteni&C, compreso il monumentale modello della Sala Nuova, poi Sala Rossi, in cipresso non trattato, che riproduce la facciata della Basilica Palladiana di Vicenza.

La collaborazione tra Aldo Rossi e il Gruppo Molteni rispecchia a pieno la filosofia delle due parti. A Rossi piaceva il modo schietto e informale di discutere e realizzare i suoi progetti, interpretandone magistralmente le idee, ma soprattutto i disegni, con perizia e inventiva, al fine creare un prodotto che rispondesse pienamente alle sue aspettative.  Il Gruppo Molteni amava in Aldo Rossi, la possibilità di sviluppare progetti innovativi, rispettandone sotto ogni aspetto, la propria filosofia, compresa “l’arte del fare”, anima del Gruppo Molteni.

Un’avventura straordinaria, umana e professionale, e una grande lezione di vita e cultura del progetto.


A cura della redazione

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

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