NOI Techpark D2

Busselli Scherer Architekten firma il progetto di un nuovo edificio mixed-use dove la luce è materia

Il NOI Techpark (acronimo di Nature of Innovation) è il parco scientifico e tecnologico dell'Alto Adige. Un'area imponente, industria pesante ieri e hub di innovazione oggi, teatro di un ambizioso progetto architettonico di rigenerazione urbana. L'areale nella sua interezza segue un piano di attuazione che ne definisce l'espansione e chiede ai progettisti di seguire precisi allineamenti e altezze, di rispettare aree a uso pubblico, aree verdi, percorsi pedonali e ciclabili, al fine di garantire una coerenza estetica e funzionale complessiva.

Nell'area definita Lotto D2 sorgerà nel 2023 un nuovo edificio mixed-use firmato dallo studio di architettura altoatesino Busselli Scherer Architekten. Il progetto esprime in un unico volume le diversificate anime del parco dell'innovazione puntando al concetto di interrelazione. Su sei livelli comunicanti, interconnessi dalla luce naturale, troveranno spazio i laboratori di ricerca del Centro di Sperimentazione Laimburg, uffici modulabili destinati a imprese private, start up e all'Università delle Nazioni Unite, la Student Gastronomy riservata a studenti e personale accademico e un'ampia terrazza protetta sul tetto dell'edificio.
La scelta progettuale ruota attorno all'elemento naturale della luce sia in chiave “human centered” e quindi in relazione alla qualità abitativa dei singoli livelli dell'edificio, sia in chiave materica quale espressione, sulla facciata esterna, di un'unitarietà che all'interno si compone di diversi livelli e destinazioni d'uso. È la luce naturale sull'edificio e nell'edificio a sintetizzare il concetto stesso di Nature of Innovation – innovare seguendo le leggi della natura, provando a lavorare in modo sostenibile e flessibile, adattando le scelte nel rispetto dell'ambiente che ci accoglie – di cui il NOI Techpark è promotore.


In continuità di scala con gli edifici attigui, il nuovo volume si caratterizza all'esterno per due facciate dinamiche che variano al variare della luce. Le facciate nord e sud del D2 sono rifinite verticalmente da profili metallici estrusi orientati che, al cambiare della luce solare, mutano nelle cromie. Le facciate est e ovest, vincolate dal piano di attuazione, sono rifinite con pannelli in alluminio schiumato di colore nero. La forte verticalità e la colorazione calda e accogliente dei profili bronzei completano il quadro d’insieme. Come un minerale, i due prospetti principali riflettono e catturano i raggi del sole mostrandosi al pubblico nella loro cangiante unitarietà.

Rendering @LuceAtelier

All'interno l'architettura ruota attorno a due patii trasparenti che incanalano la luce naturale e ospitano due giardini. Questi elementi attraversano l'intero edificio realizzando una connessione visiva tra i diversi livelli. L'idea progettuale punta a interconnettere le numerose funzioni che coabitano il D2 non solo attraverso scale e ascensori, ma anche attraverso la luminosità e la trasparenza degli ambienti. I concetti alla base della progettazione interna sono l'apertura visiva, l'interscambio conoscitivo, la natura intesa come elemento di vivibilità e ispirazione. Qui le persone sono al centro con la loro socialità, i loro spazi di ideazione, il desiderio di lavorare e abitare un ambiente confortevole.

Approccio materico, semplicità e cura del dettaglio definiscono l'interior design pensato per l'edificio. Il concetto proposto mira a unire i diversi livelli e le molteplici funzioni attraverso un mood sensoriale preciso, applicato a percorsi e aree comuni. Superfici di movimento e ambienti di incontro – come corridoi, aree lunch e sale riunioni – si caratterizzano per una pavimentazione dai toni caldi e decisi e per la presenza di sedute in stoffa dalle cromie fresche. Alle singole funzioni, invece, il concetto di interior applica scelte stilistiche fortemente diversificate al fine di garantire riconoscibilità e unicità alle numerose identità interne. Dai laboratori volutamente austeri con arredi tecnici e pavimenti in resina chiara, alla Student Gastronomy organizzata per lo spazio ristorazione in un layout geometrico e alternata ad aree lounge, con poltrone in tessuto e illuminazione d'atmosfera, per un caffè veloce in affaccio sul patio interno.

Sviluppata internamente allo studio, la progettazione con metodologia BIM si realizza in un processo partecipativo che integra i diversi aspetti realizzativi dell'edificio, dalla tecnologia alle strategie climatiche, dall'impiantistica alle facciate. L'ecosostenibilità energetica si esprime attraverso diverse scelte volte a minimizzare l'impatto ambientale del volume complessivo: il teleriscaldamento quale fonte termica, il fotovoltaico in copertura per l'approvvigionamento elettrico, la ventilazione meccanica ad elevato recupero termico, impianti frigoriferi ad alto rendimento, tecnologia radiante per il riscaldamento e il raffrescamento integrata a vele di attenuazione acustica.

In connessione diretta con il concetto impiantistico, il progetto di interior mantiene a vista l'arteria tecnologica dell'edificio generando un effetto industrial che amplifica i messaggi di rigenerazione industriale e hub dell'innovazione. Tale soluzione limita al contempo l'uso di materiali di rivestimento rendendo protagonista l'anima materica e funzionale del D2.

Rendering @LuceAtelier

Busselli Scherer Architekten

Parte dalle persone l'approccio architettonico di Busselli Scherer Architekten che fa di elementi come immaginazione, sperimentazione e ricerca le basi fondanti della propria cultura progettuale. Lo studio di architettura altoatesino, guidato da Roberto Busselli e Michael Scherer, immagina un mondo di relazioni dove l'architettura è in dialogo con le persone, le città, la natura. Una visione human centered dalla quale trarre soluzioni innovative, in connessione con la sostenibilità e il benessere abitativo. Busselli Scherer Architekten si occupa di progettazione architettonica, interior design e direzione lavori. I principali filoni di progettazione dello studio spaziano dall'universo degli headquarters al mondo residenziale, e dalla rigenerazione attraverso il verde urbano alle architetture pubbliche in ambito sanitario, scolastico e sociale. Lo studio si trova nel centro storico di Bolzano, in un edificio dei primi del '900, uno spazio vivo e sinergico aperto alle influenze e agli stimoli di settori e visioni diverse.

 


A cura della redazione

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

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