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Prevenzione delle malattie professionali muscolo-scheletriche

Come prevenire malattie degenerative attraverso una corretta educazione posturale

Articolo a cura di Michele Montagna*

L’ergonomia è una materia, sempre più attenzionata, che si occupa delle interazioni tra gli esseri umani e gli altri elementi di un sistema, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza, la sicurezza e il comfort del lavoratore nel suo habitat professionale. L’ergonomia, dunque, intende ottimizzare le condizioni di lavoro, riducendo al minimo il rischio di infortuni, affaticamento, stress e problemi di salute legati all’esercizio delle attività professionali. Obiettivo perseguito attraverso analisi dettagliate delle esigenze fisiche e mentali dei compiti, della postura e dei movimenti del corpo coinvolti, delle attrezzature e degli strumenti utilizzati e dell’ambiente di lavoro in generale.

Il lavoro del videoterminalista potrebbe non lasciare intendere che possa provocare, nel tempo, disturbi alla salute data la mancanza di particolari sforzi intesi come movimentazione di carichi pesanti, come accade in altri contesti lavorativi. Tuttavia, posture statiche prolungate per via della sedentarietà di compiti e mansioni richiesti, sono concause, assieme a innumerevoli altri fattori esterni e interni, di vere e proprie malattie professionali muscolo-scheletriche, nel medio e lungo termine.

Le malattie professionali muscolo-scheletriche definite con l’acronimo DMS sono uno dei problemi di salute più comuni legati al mondo del lavoro e colpiscono ogni anno milioni di lavoratori. In Italia, queste patologie sono divenute le più frequentemente denunciate all’INAIL, in particolare quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo seguite dalle patologie del sistema nervoso, strettamente correlate alle prime.

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, EU-OSHA, ha identificato i disturbi muscolo-scheletrici come una delle malattie professionali più comuni da attenzionare che in tutta Europa colpisce milioni di lavoratori, costando miliardi di euro.

Disturbi e possibili soluzioni

Dolori, infiammazioni, perdita della libertà di movimento forza e resistenza, rigidità, stanchezza generale, gonfiore degli arti inferiori, circolazione deficitaria, e altrettanto numerose possono essere le sue manifestazioni che spesso coinvolgono le funzioni cognitive (concentrazione, stress, irritabilità, sonnolenza, ecc..).

Molti non sanno inoltre, che disturbi e disfunzioni organiche possono essere direttamente o indirettamente coinvolte negli squilibri dell’apparato locomotore e nel tempo possono sfociare in patologie croniche su articolazioni, tessuti e organi coinvolgendo sistemi e apparati.

In ufficio lavorare quotidianamente a contatto con un computer implica posture assise particolarmente protratte nel tempo che spesso provocano disturbi ampiamente segnalati quali: mal di testa, dolori cervicali, lombari, spossatezza, difficoltà di concentrazione e disturbi alla vista.

Per far fronte a questo problema cresce l’uso di postazioni lavorative sit & stand con scrivanie e tavoli ad altezza regolabile, per operare in modalità mista – seduti e in piedi.

Questa opportunità permette al lavoratore una serie di riadattamenti fisiologici neuro-circolatori che riducono il senso di stanchezza generale, l’affaticamento muscolare degli erettori della colonna vertebrale e favoriscono la circolazione periferica, riducendo così il rischio di ristagno di liquidi negli arti inferiori – specie nelle donne, particolarmente predisposte.

Inoltre, sono sempre più diffusi ausili ergonomici e strumenti da ufficio in grado di ridurre i fattori di rischio; fra questi ricordiamo: mouse verticali, tappetini per i polsi, bracci monitor, sedie ergonomiche, cuscini per la schiena, poggia piedi e accessori vari. Il lavoratore in questo modo si sente sempre più consapevole e attento sull’importanza del proprio benessere psico-fisico.

Fattori di rischio ergonomico che favoriscono l’insorgenza dei DMS

Diversi sono i fattori che possono far insorgere alcuni dei disturbi descritti in precedenza; di seguito elenchiamo i più comuni:

Movimenti ripetitivi quotidiani

L’utilizzo continuo di tastiera e mouse, giorno dopo giorno sottopongono a stress le strutture fasciali (connettivali) e neuro motorie degli arti superiori che verosimilmente nel breve e medio periodo, manifesteranno sintomatologie su spalle e zona cervicale.

Lunghe ore di permanenza seduti

Il lavoro videoterminalista impone posture assise che sovraccaricano, in special modo la sezione lombo-sacrale della colonna vertebrale. I disturbi localizzati inoltre aumentano in concomitanza di posture incongrue e/o in presenza di patologie.

Assunzione di posture statiche scorrette

A volte non è semplice restare seduti correttamente perché, per innumerevoli motivi, gli schemi motori statici e dinamici si riprogrammano nel tempo attraverso il sistema neuro motorio. Accade così che paradossalmente, una posizione scorretta risulti più comoda di quella che teoricamente dovrebbe essere in equilibrio e si tende a preferire posture più “economiche” sebbene disfunzionali.

Mancanza di un numero adeguato di pause, durante la giornata

Spesso ritmi serrati, scadenze lavorative, ridotta consapevolezza del rischio o disattenzione e indolenza spingono a non prestare attenzione a pause fisiologiche necessarie per ridurre i fattori di rischio. Stasi linfatica, pesantezza e gonfiore sulle gambe si manifestano anche in assenza di opportuni break – magari preferendo le scale all’ascensore – e che sono utili alla riattivazione circolatoria.

Compiti e mansione ad alta precisione visiva

In ufficio alcuni ruoli che operano a lungo con l’uso di tabelle excel sottopongono a stress attentivo occhi e l’apparato visivo mettendo a dura prova l’acuità visiva che nel tempo tende a indebolirsi ripercuotendosi anche sulla postura cervicale.

Uso di strumenti da lavoro inadeguati

Occorre essere attrezzati con strumentazioni adeguate laddove si fa l’errore di lavorare anche intere giornate con laptop (pc portatili) che non sono concepiti per assumere posizioni ergonomiche, specie per lunghe ore. La riflessione si estende anche alla mancanza di opportune sedie ergonomiche che soddisfino i criteri di sicurezza e che al contempo siano sufficientemente confortevoli.

Illuminazione inadeguata o scorrettamente predisposta

Nei principi di ergonomia si attribuisce una certa importanza anche all’esposizione della luce naturale o artificiale che sia prestando attenzione alla fonte in termini di posizionamento, orientamento, intensità, temperatura (colore) e tonalità. L’inadeguatezza nella progettazione e predisposizione degli spazi espone a attori di rischio di sviluppare problematiche alla vista, stress lavoro correlato e disturbi muscolo-scheletrici indirettamente correlati.

Il modello biopsicosociale prende in considerazione tre fattori principali che influenzano la salute e il benessere della persona: biologico, psicologico e sociale, la cui interazione determina un output in termini di Salute o Malattia. Questo modello sottolinea l’importanza di un approccio olistico alla salute e alla cura dei lavoratori, in cui si tiene conto di tutti questi fattori nell’elaborazione di procedure e metodi di intervento volti a preservare il Benessere Organizzativo.

Il benessere in ufficio è fondamentale per garantire un ambiente di lavoro salutare e produttivo ed è un impegno di tutti: dipendenti, datori di lavoro e responsabili delle risorse umane.

Implementare queste pratiche può contribuire a creare un ambiente di lavoro più sano, positivo e produttivo.

Modalità di intervento

L’ergonomia e il benessere in ufficio possono essere attenzionate attraverso buone prassi e metodologie preventive con sopralluoghi tecnici da parte di esperti di ergonomia, volti a determinare interventi quali:

• Indagini conoscitive su fattori di rischio Ergonomico-Posturale latenti.

• Riduzione di potenziali fattori di rischio Ergonomico-Posturale latenti

• Riduzione del sovraccarico biomeccanico sull’apparato locomotore  fra i lavoratori

• Riduzione dell’incidenza dei DMS:
disturbi muscolo-scheletrici – Malattie Professionali

• Migliorare le Posture prolungate e/o Incongrue dei lavoratori,
durante la giornata

• Fornire suggerimenti tecnici su strumenti e mezzi da adottare

• Fornire metodologie da implementare nell’orario lavorativo

• Formare i lavoratori con percorsi didattici teorico-pratici ad hoc

• Fornire ai lavoratori strumenti di Ergonomia Fisica e Cognitiva

• Migliorare la consapevolezza dei lavoratori (Stili di Vita)

È auspicabile all’interno delle aziende (datori di lavoro, dirigenti, rspp, aspp, hse, rls, medici competenti, facility manager, risorse umane, responsabili della formazione, preposti, lavoratori, ecc..), richiedere la consulenza di esperti di ergonomia fisico-cognitiva in possesso di competenze scientifiche teorico-pratiche sui principi del Movimento Umano ed i fattori di rischio.

L’esperto di Ergonomia potrà suggerire e indirizzare le imprese, verso opportune soluzioni di intervento strumentale, procedurale e formativo volto a garantire i principi di Prevenzione, Salute e Sicurezza sul Lavoro.


A cura della redazione

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

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