Progettare consapevolmente l’acustica degli open space
Con il recepimento da parte dell’UNI della norma internazionale ISO 22955:2021, il ruolo dell’acustica negli uffici torna a essere un tema centrale del progetto. Con The Lab, Ecophon mette a disposizione un laboratorio virtuale dove conoscere e sperimentare le dinamiche del suono e vivere un’esperienza immersiva
Ambienti rumorosi e una mancanza di privacy sono tra le principali cause di lamentela uffici. Non solo, numerosi studi hanno dimostrato la correlazione tra il rumore negli uffici e i giorni di malattia. Perseguire dunque una corretta acustica negli ambienti di lavoro diventa strategico per una maggiore soddisfazione delle persone in azienda e una riduzione delle assenze per malattia. Un adeguato trattamento acustico può infatti ridurre del 16% il fastidio causato dai rumori di sottofondo e dell’11% lo stress cognitivo.
A porre l’accento sull’importanza del design acustico degli uffici a pianta aperta la norma internazionale ISO 22955:2021 “Acoustic quality of open office spaces”, recentemente recepita a livello nazionale dall’UNI.
“La norma ISO 22955 non è solo uno strumento per i progettisti acustici, è uno strumento per architetti, interior designer, consulenti e proprietari di edifici, che li supporta a prendere decisioni adeguate riguardo a layout spaziali e specifiche acustiche – racconta Cristina Carrus, Concept Developer Offices & Educational Premises di Ecophon, Saint Gobain –. Essa fornisce infatti un quadro prezioso per il design acustico negli uffici a pianta aperta e migliora la conoscenza e le aspettative sugli spazi di lavoro e offre nuovi metodi di progettazione acustica. Dunque, per il raggiungimento dei valori suggeriti dalla ISO 22955:2021 è importante ripensare la disposizione dello spazio, in connessione a un adeguato trattamento acustico. Diventa quindi importante procedere attraverso una pianificazione dove risulta fondamentale la collaborazione di vari esperti”.
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Origini e obiettivi della norma ISO 22955:2021
Tenuto conto che il tempo di riverberazione non è il descrittore più adatto a rappresentare la qualità acustica degli uffici a pianta aperta, la norma ISO 22955 introduce un approccio completo che prende in considerazione le persone e il lavoro svolto in un ambiente, individuando sei tipologie di attività: piano vuoto (attività ancora sconosciuta); tele e video comunicazione (attività focalizzata principalmente sulla comunicazione esterna); lavoro principalmente collaborativo (comunicazione verbale con colleghi); piccola quantità di lavoro collaborativo (comunicazione verbale sporadica con colleghi); accoglienza (ricezione del pubblico); mix di spazi (combinazione di due o più attività nello stesso spazio).
Chiarisce Cristina Carrus: “Oltre ai parametri noti come il tempo di riverberazione (TR), il decadimento spaziale del discorso (D2,S), il livello di pressione sonora del discorso (Lp,A,S,4m), la norma ISO 22955 per gli uffici a pianta aperta introduce anche un nuovo parametro la DA,S, attenuazione acustica in situ del discorso, che rappresenta una differenza, in decibel, tra lo spettro di sorgente di un discorso a un metro da una sorgente onnidirezionale in campo libero e il livello di pressione sonora in un punto di ricezione. I valori proposti variano a seconda dell’attività o della combinazione di attività. Per gli uffici a pianta aperta con mix di spazi, la regola generale è “maggiore è la differenza tra le attività, maggiore dovrà essere l’attenuazione”.
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Interventi di correzione acustica in open space
Il trattamento acustico degli ambienti deve essere calibrato in funzione delle attività svolte. Essenzialmente comporta il rivestimento delle superfici degli ambienti con materiale fonoassorbente per limitare le riflessioni sonore. Maggiore è la superficie coperta e il coefficiente di assorbimento acustico del materiale, migliore sarà l’ambiente sonoro, considerando che la priorità dovrebbe essere data alle superfici che sono direttamente esposte alle sorgenti sonore nell’ambiente.
Il soffitto è la superficie più importante di un ambiente a pianta aperta, dovrebbe essere il più possibile fonoassorbente e posato da parete a parete.
I sistemi fonoassorbenti a parete rappresentano un buon metodo per ridurre il tempo di riverberazione in caso di uffici scarsamente arredati. Tali sistemi minimizzano gli echi e le riflessioni sonore per postazioni vicine alle pareti, in particolare negli angoli degli open office. Per il migliore risultato è però importante che vengano installati all’altezza dell’orecchio delle persone.
Il trattamento acustico del pavimento degli uffici è meno incisivo, a meno che vengano impiegate soluzioni altamente specializzate. Materiali porosi per la pavimentazione contribuiscono solo in parte all’assorbimento nelle gamme di frequenza più alte. Il vantaggio acustico delle pavimentazioni tessili è quello di ridurre al minimo il rumore da calpestio. Il tema va dunque risolto a monte: in fase di progettazione è necessario garantire le proprietà di isolamento acustico strutturale della costruzione.
In prossimità delle postazioni, l’impiego di schermi acustici contribuisce a migliorare la privacy riducendo così le distrazioni. Per ridurre al minimo la propagazione sonora sono più efficaci gli schermi acustici che si estendono al di sopra e al di sotto delle superfici della scrivania.
Anche il layout e la geometria degli spazi determinano la qualità acustica degli ambienti. È infatti preferibile raggruppare le workstation secondo i task e il grado di collaborazione tra le persone; mantenere i percorsi per le aree di supporto più brevi possibili e, dove possibile, isolare acusticamente le aree di supporto.
Relativamente alla geometria degli spazi, va tenuto in considerazione che altezze standard del soffitto aiutano a migliorare la privacy del discorso rispetto a uffici con soffitti più alti, mentre forme della stanza particolarmente lunghe e strette aumentano la propagazione sonora.
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The Lab, il laboratorio virtuale per sperimentare le dinamiche del suono
Per avvicinare all’acustica chi non ha un background in materia, ma anche per dar modo ai più esperti di sperimentare gli effetti del suono, Ecophon ha reso disponibile sul proprio sito il laboratorio virtuale The Lab.
Tre le sezioni disponibili: Esplora che, tramite veloci video, illustra i fenomeni acustici; Esperienza che attraverso ricerche approfondisce l’influenza dei suoni sulle persone e Sperimenta che attraverso un simulatore permette di verificare come cambia l’acustica di un ambiente in funzione di materiali fonoassorbenti inseriti, testando in modo intuitivo la differenza tra ambienti trattati e ambienti privi di materiali fonoassorbenti.
L’impiego della Realtà Virtuale permette poi di sperimentare ambienti tridimensionali con e senza materiali acustici, con simulazioni audio-visive ad alta fedeltà dell’ambiente costruito. Questa Esperienza Acustica Immersiva è un passo essenziale per comprendere come il progetto possa essere migliorato dal comfort acustico dell’ambiente.