Sostenibilità e Human Well-being

Il ruolo delle certificazioni ambientali e dello standard WELL nella definizione degli obiettivi di progetto dello spazio ufficio, con approfondimenti sui criteri di scelta delle soluzioni di arredo e impiantistiche

Gli edifici in cui viviamo influenzano le nostre decisioni e abitudini. Diventa quindi strategico promuovere attraverso la progettazione degli spazi la salute e il benessere delle persone e guidare azioni virtuose volte a migliorare l’impatto ambientale delle attività aziendali.

Un processo che può essere attivato a partire dall’applicazione degli standard previsti da protocolli ambientali dell’edificio come LEED e BREEAM e da certificazioni come WELL Building che amplia obiettivi e aree tematiche della progettazione e guida la selezione dei prodotti, per un ufficio sostenibile dal punto di vista ambientale, ma soprattutto sociale.

Dunque un nuovo modo di intendere la centralità dell’essere umano, indiscussa protagonista del mondo del progetto, a cui si deve necessariamente guardare con un occhio rivolto al futuro immaginando già ora l’evoluzione del modo di abitare gli uffici e il fine vita di materiali e soluzioni impiegate per l’allestimento degli spazi.

Aspetto fondante delle nuove politiche aziendali la misurabilità degli obiettivi di sostenibilità che passa attraverso la definizione di policy che guidano le scelte di progettisti e facility manager nella selezione dei fornitori, nella gestione dell’energia e dei rifiuti, ecc.

Fondamentale in tal senso l’impegno delle aziende fornitrici nell’adozione di un approccio a 360° sulla sostenibilità che guarda ai contenuti green del prodotto, al suo ciclo di vita e ai benefici che può portare alla persona che lo utilizza.

Il binomio sostenibilità e benessere obbliga a garantire elevati standard di qualità in tutte le situazioni di utilizzo degli spazi ufficio, assumono dunque un ruolo centrale aspetti quali il monitoraggio dei parametri di qualità ambientale, tra cui la qualità dell’aria e i valori di illuminazione, e la flessibilità degli impianti che devono reagire al variare delle condizioni, assicurando il totale controllo per il benessere delle persone negli ambienti di lavoro.

Questi alcuni spunti emersi nel corso del webinar Sostenibilità e Human Well-being organizzato da Officelayout coinvolgendo realtà del mondo del progetto, del settore real estate, aziende produttrici e aziende utenti. Di seguito gli approfondimenti di CBRE, DEERNS, OGB Studio, Nuvap, DVO, Zumtobel, Daikin con Aircare, Innoliving ed Enel.

ESG vs Occupiers: come la sostenibilità arriva sulle scrivanie

Gianluca Padula, Head of Sustainability – Built Environment | CBRE

Eravamo abituati a misurare la sostenibilità con strumenti che da fine Anni 90 sono diventati una prassi, mi riferisco alle procedure BREEAM, LEED e GRESB che permette di valutare le performance di sostenibilità di un fondo immobiliare.

Un percorso che è proseguito nel 2018 con la pubblicazione della prima bozza della Tassonomia Green che declina le caratteristiche di sostenibilità di un investimento; in seguito, nel 2021, la messa a punto del Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) ha dato una svolta al settore, stabilendo le modalità con cui gli operatori dei mercati finanziari devono divulgare le iniziative di sostenibilità all’interno del loro operare, aiutando così gli investitori a fare scelte informate.

Intravediamo già quelli che saranno i prossimi strumenti, tra questi la tassonomia social, che sarà utile per declinare gli aspetti sociali dei criteri ESG, portando a un’ulteriore evoluzione dei temi di sostenibilità in chiave non solo ambientale.

EU Taxonomy, SFDR, Green Finance e la certificazione GRESB, sono dunque gli strumenti che portano a declinare le azioni legate alla sostenibilità in ambito operativo e nelle policy di una determinata Entità, come viene definita dalla tassonomia. Detto in altri termini, a definire come l’occupier dovrà prendere decisioni e stabilire regole a livello corporate.

Dove vanno gli investimenti in ambito office?

Si può osservare che negli ultimi anni il volume degli investimenti è cresciuto in parallelo alla crescita delle certificazioni. Oltre il 90% degli investimenti e dei progetti che vengono costruiti o riqualificati hanno una certificazione LEED. In questo modo gli investitori offrono un prodotto più attraente, anche per la maggiore concorrenza, e gli occupier possono beneficiare di una qualità maggiore che può essere misurata tramite gli strumenti di sostenibilità in continuo aggiornamento.

Dal sondaggio “Occupier sentiment survey” condotto da CBR Research Italia, emerge che i criteri ESG diventano un elemento determinante nelle scelte intraprese, con peculiarità specifiche per l’Italia. Il tasso di presenze in ufficio in Italia è più alto che all’estero: si tende ad andare di più in ufficio, oltre il 60% contro il 15% registrato a livello europeo. Tra le policy aziendali è forte l’idea di riportare i dipendenti in ufficio. Il 66% degli intervistati non ha intenzione di ridimensionare i propri spazi, che probabilmente saranno riconfigurati in modo sostanziale.

Quindi la qualità dell’ambiente interno, il comfort e il benessere della persona diventano elementi determinanti. Per cui oggi si interviene sia perseguendo aspetti tecnici e quantitativi, previsti dalla certificazione LEED, sia aspetti qualitativi e innovativi che introduce lo standard WELL.

Trasformare l’ufficio in uno spazio sostenibile e attento al benessere delle persone

Mattia Mariani, Operations Director Building Performance Group | Deerns

L’ufficio ha un impatto rilevante sulla vita delle persone. Per migliorarne la qualità, devono essere considerati non solo criteri di efficienza energetica, ma anche aspetti di comfort termico, visivo e acustico, ergonomia delle postazioni di lavoro e qualità dei materiali. Esiste poi l’aspetto psicologico della vita in ufficio, legato alle policy per garantire il benessere degli impiegati.

La certificazione WELL Building Standard è la prima certificazione dell’ambiente costruito incentrata sulla salute e il benessere delle persone all’interno degli edifici.

L’approccio di WELL Building Standard è olistico e considera i diversi aspetti dell’ambiente costruito: la progettazione (Design), l’uso e manutenzione (Operations), i comportamenti ed abitudini delle persone che occupano gli ambienti (Policy).

Di conseguenza, la certificazione WELL richiede il coinvolgimento dell’utilizzatore finale dell’edificio, la cooperazione del team di facility management e di quello delle risorse umane per la progettazione di un ambiente interno salubre.

La certificazione WELL Building Standard v.2 è organizzata in dieci categorie di benessere denominate Concepts: Air, Water, Nourishment, Light, Movement, Thermal Comfort, Sound, Materials, Mind, Community.

WELL by Design implica la progettazione di uno spazio uffici ideato per porre al centro le persone, con un’attenzione ai temi di: illuminazione, privilegiando quella naturale; progettazione acustica attenta alla divisione tra spazi “rumorosi” in cui privilegiare la collaborazione e spazi “silenziosi” in cui concentrarsi sul compito lavorativo; ergonomia della postazione di lavoro, con sedute e monitor regolabili e la possibilità di lavorare anche in piedi; scelta di materiali, privi di sostanze pericolose e composti organici volatili

WELL by Policy, perché le politiche di attenzione nei confronti delle persone che lavorano nello spazio uffici risultano fondamentali. Elementi come la scelta di cibo all’interno dell’ufficio (ad esempio frutta fresca gratuita con cui poter fare “spuntini” durante la giornata o l’attenzione ai prodotti inseriti nelle macchinette) permettono di educare le persone a scelte consapevoli anche durante la propria vita al di fuori dell’ambito lavorativo. Anche la salute mentale risulta chiave per il benessere dei lavoratori.

WELL by Operations, perché un ambiente di lavoro ottimale passa per la qualità dell’aria e dell’acqua, dal monitoraggio degli inquinanti, un’adeguata ventilazione e un impianto che garantisca un adeguato comfort termico per gli occupanti.

I performance test WELL: il mantenimento degli obiettivi del protocollo in fase realizzativa

Riccardo Hopps, Co-Founder – Architect – LEED AP BD+C, LEED Green Rater, ENVISION SP | OGB Studio

Il protocollo WELL è essenziale per trasformare l’ecosostenibilità da astratto slogan in concreto approccio alle molteplici e complesse criticità, a partire dai cambiamenti climatici che la società di oggi si trova ad affrontare. Attraverso di esso, infatti, si misurano gli elementi che determinano la qualità indoor degli ambienti: aria, acqua, illuminazione, comfort termo-igrometrico e acustica.

Il dato qualificante è la misurabilità degli obiettivi, cioè la riduzione delle emissioni che contribuiscono al riscaldamento globale senza prescindere dalla protezione di noi stessi e dei nostri figli, ovvero dalla “salute”.

La sinergia tra attori in gioco, una progettazione integrata e un’attenzione in fase di costruzione, sono fondamentali per arrivare al raggiungimento dell’obiettivo. La sostenibilità è infatti l’intersezione di tutto ciò che può contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale con puntuali attività di verifica e di individuazione dei fattori che riguardano sia gli individui sia il sociale, senza dimenticare l’aspetto economico.

L’attore principale è sempre il team di progettazione. Alla fine del processo interviene il Performance Testing Organization – qualifica che OGB STUDIO è in procinto di ottenere – strutturato attraverso “agent” interni. A loro è affidato il compito di effettuare i test che misurano e quantificano la qualità indoor dell’edificio e concludere l’ultimo step fondamentale che porta al raggiungimento della certificazione WELL.

La gestione della qualità dell’aria nella certificazione WELL

Antonella Santoro, Board Member | Nuvap

La progettazione dei requisiti di qualità dell’aria segue approcci diversi a seconda che si tratti di edifici già occupati, dove si devono affrontare maggiori restrizioni, edifici che vanno incontro a una ristrutturazione o edifici di nuova costruzione dove vi sono ampi margini di libertà.

Va poi sottolineato che i dispositivi di monitoraggio della qualità dell’aria, per soddisfare appieno i requisiti delle certificazioni, devono essere alimentati, dunque la disponibilità di una presa di corrente, coerente con i requisiti del posizionamento dei dispositivi, può porre delle sfide.

Nel caso di un nuovo progetto o di una ristrutturazione, viene redatto un progetto esecutivo, che contempla i requisiti di gestione della qualità dell’aria nella sezione “sostenibilità”.

Nuvap ha investito molto per lo sviluppo di una soluzione adeguata a soddisfare tutti i requisiti delle certificazioni, non solo in termini di caratteristiche dei sensori e della qualità della misura, ma anche prevedendo strumenti per la comunicazione agli occupanti e la possibilità di effettuare la ricalibrazione annuale dei dispositivi, senza la necessità di rimuoverli dal sito in cui sono installati.

Dopo la fase di implementazione della soluzione, è importante sapere come usare i dati che si raccolgono. Nuvap ha sviluppato un ampio portafoglio di analytics, in grado di orientare le policy del cliente ed evitare di trovarsi impreparati in occasione dell’audit periodico.

Inoltre, l’azienda propone un programma di accompagnamento di 3 mesi, che possa aiutare il partner e il cliente ad affrontare tutte le situazioni che si presentano, impostando adeguatamente le azioni da intraprendere, solo se sono necessarie.

La naturale evoluzione delle certificazioni di prodotto

Giuseppe Sartore, Specialista in certificazioni di prodotto | DVO

I protocolli LEED e WELL individuano dei criteri per favorire approcci mirati all’ambiente e al benessere delle persone e sono rivolte alle costruzioni: residenziali, commerciali, direzionali o scuole per citare i protocolli più noti. Il protocollo LEED sviluppa attività i cui criteri si focalizzano maggiormente su ambiente ed energia, poiché ha lo scopo di valutare attraverso uno “score”, ossia un punteggio finale complessivo, il livello di sostenibilità raggiunto dall’edificio, mentre il protocollo WELL valuta in particolare tutta una serie di parametri che impattano sul benessere di chi occupa e vive gli edifici. Di fatto LEED e WELL sono due certificazioni complementari per consentire di progettare e costruire un edificio altamente performante sotto il punto di vista energetico e ambientale e garantire il benessere delle persone che usufruiranno degli spazi interni.

DVO dagli inizi della propria attività, ha sempre perseguito l’obiettivo di un business sostenibile, favorendo la de-carbonizzazione a tutti i livelli.

Molte risorse sono spese in attività di selezione delle materie prime, nella progettazione di articoli concepiti con trasversalità dei componenti e ottimizzati per ridurre sprechi e consumi durante tutte le fasi produttive, consapevoli che le certificazioni di sistema e di prodotto, implicano un attento controllo di tutti i processi, ma rappresentano al tempo stesso una reale opportunità per competere sul mercato globale. I potenziali effetti riscontrati da DVO nel tempo indicano infatti un riflesso positivo per la distribuzione del valore del prodotto e del servizio, oltre la diversificazione dei canali commerciali e l’aumento della propria reputazione e affidabilità.

Partendo dalla propria filosofia progettuale, DVO utilizza il minor numero di componenti per rispondere con arredi facilmente disassemblabili e con elementi separabili per consentire un completo e totale riciclo. Questa modalità è stata la premessa indispensabile per sviluppare un approccio metodologico alle certificazioni LEED e successivamente WELL.

Soluzioni di illuminazione “Life Centric” per il working place

Dario Bettiol, Head of Marketing Italy | Zumtobel Group

“Umanocentrico” è il tema forse più utilizzato da chi progetta e realizza oggetti, spazi e luoghi per le attività dell’uomo. Se l’importanza di mettere al centro l’uomo ci ha permesso di stilare una lista dei suoi bisogni, allora significa che siamo pronti ad andare oltre e individuare quali saranno le attività prevalenti nel futuro secondo i trend che già chiaramente intravediamo oggi.

Partiamo anzitutto dal prendere atto che i soggetti che popoleranno il working place saranno molto diversi tra loro: la generazione dei baby boomer, tra le cui skill emerge sicuramente il pensiero logico si troverà a confrontarsi e collaborare con chi invece, nativo digitale, ha una lontananza abissale dalla logica e si lascia guidare più dalle emozioni, che 1 su 4 avrà più di 60 anni (età in cui si manifestano i disagi visivi), che il tema ambientale sarà attenzionato da tutti e in particolare dalla finanza con rigorosi criteri di selezione e che gli spazi saranno fluidi e con confini meno marcati tra lo spazio privato domestico e lo spazio lavorativo. In questo grande fluire anche l’industria illuminotecnica svilupperà nuovi modelli circolari, con servizi innovativi che incrementeranno la flessibilità per incentivare la resilienza dell’impianto ai nuovi scopi dell’attività umana. Proposte polifunzionali e multiservizio per garantire efficienza di gestione e contribuire al raggiungimento di criteri di sostenibilità sempre più premianti che porteranno valore al building e condizioni migliori alle persone.

Prepariamoci a un mondo dove dovremo uscire sempre più spesso dalla zona di comfort per rimettere in discussione preconcetti, abitudini, azioni che dopo soli pochi anni fanno già parte del passato. Flessibile, polifunzionale, personalizzabile, adattabile, riutilizzabile o rigenerabile, sarà: Life Centric l’illuminazione del working place in futuro.

Un ambiente di lavoro sano, efficiente e produttivo attraverso il controllo e gestione della qualità dell’aria indoor

Lorenzo Facello, Partner & Founder | Aircare – Federico Sasso, Applied Business Developer AHU | Daikin Italia

Aircare e Daikin hanno condiviso quali sono a oggi le criticità che si possono verificare negli ambienti di lavoro in termini di Indoor Air Quality (IAQ). È stata presentata una nuova soluzione integrata a sostenibile per garantire ambienti indoor sani e produttivi attraverso la gestione e il controllo della qualità dell’aria indoor. I nuovi dispositivi IoT Aircare connessi alle nuove macchine di ventilazione Modular Top di Daikin, danno vita a un nuovo prodotto top di gamma in termini di performance ed efficienza energetica.

I maggiori benefici che si possono ottenere con un servizio dedicato all’ IAQ permettono non solo di rendere sano e sicuro il proprio ambiente di lavoro, ma anche di migliorare la produttività delle persone in azienda e di ridurre l’assenteismo dei collaboratori. Inoltre, è un fattore determinante nell’ottenimento di punteggi aggiuntivi per la certificazione del tuo Building (es. WELL, LEED), nel miglioramento dell’efficienza energetica e la sostenibilità dell’edificio e per rafforzare la strategia ESG delle aziende con benefici ambientali e sociali.

Qualità dell’aria: prevenzione attiva, ad ampio spettro e dimostrabile

Luca Tomelleri, Air Treatment BU Director | Innoliving

Conosciamo quale sia la qualità dell’aria negli ambienti in cui lavoriamo? Sarebbe importante saperlo. Nel 2023 i sistemi tecnologici avanzati in ogni settore integrano una componente informatica per la diagnostica remota, la programmazione, l’aggiornamento, la statistica, l’analisi e l’individuazione di eventuali aree di miglioramento, magari il tutto gestito tramite motori di intelligenza artificiale. Questo è valido anche quando parliamo di trattamento attivo per migliorare la qualità dell’aria. Se questo mancasse, parleremmo di tecnologia Anni 90.

Far sentire le persone e le aziende al sicuro, attraverso azioni proattive in loro difesa; concorrono al raggiungimento di questo obiettivo i dispositivi per il miglioramento della qualità dell’aria, perché lavorare in un ambiente con l’aria pulita – riducendo batteri, virus, e patogeni – limita sensibilmente la possibilità di contrarre allergie e malattie anche gravi, con benefici in termini di benessere e produttività.

Le soluzioni Innoliving AirPro si basano su stadi filtranti multi-tecnologia che consentono di abbattere di oltre il 99,9% sia i patogeni vivi come virus e batteri sia gli inquinanti come i particolati e le polveri sottili molto dannosi per la salute umana. A latere, una tecnologia software proprietaria e brevettata è stata sviluppata dall’azienda per garantire il monitoraggio, la statistica/reportistica e il controllo di tutti i purificatori d’aria connessi. La piattaforma consente la gestione completa del parco installato, con la visualizzazione dello stato di salute dell’aria dell’azienda da parte del cliente in tempo reale tramite una dashboard, dove potrà vedere lui stesso l’efficacia dell’intervento.

Case History – WELL, un percorso di cambiamento

Roberta Bulgari, Head of WELL e LEED, Services Italy | Enel

Nel 2019 ENEL si avvicina alla certificazione WELL a seguito di un convegno in ambito Real Estate. Con il progetto pilota della sede di Milano Via Carducci (certificata con livello Platinum) si attiva una vera e propria palestra di idee che oggi coinvolge oltre 80 colleghi di estrazioni differenti (Ingegneria, Facility Management, HR, Comunicazione, ecc.), guidati da un obiettivo condiviso: il benessere delle persone in azienda. Questo network lavora sugli aspetti progettuali e gestionali degli immobili, sulla mappatura delle iniziative per il benessere già presenti e sull’implementazione di nuovi progetti per la promozione del movimento e l’educazione a una vita sana, alla prevenzione, alla consapevolezza del proprio stato psico-fisico. Oggi il Team WELL lavora su quattro dimensioni: l’approccio tecnico verso lo spazio di lavoro, la salute e la sicurezza, i comportamenti consapevoli (attenzione alla qualità della vita, all’alimentazione, ecc), le nuove policy e i servizi per i colleghi.

Grazie all’esperienza di Via Carducci sono stati certificati WELL alcuni Headquarter dell’America Latina e sono in corso di certificazione altri siti in Italia. Enel ha inoltre aderito – con i suoi oltre 600 immobili sul territorio italiano – al progetto WELL at Scale promosso dall’International WELL Building Institute, per migliorare i luoghi di lavoro e generare benessere, attraverso l’applicazione estesa delle logiche WELL al maggior numero di persone possibile.


Paola Cecco

Laureata in architettura presso il Politecnico di Milano, ha svolto attività progettuale presso studi professionali dove ha affrontato la progettazione di edifici residenziali e del terziario. Nel 2001 entra a far parte della redazione di Officelayout, la rivista per progettare, arredare e gestire lo spazio ufficio. Ambito nel quale si occupa delle tematiche relative all’illuminazione, alle nuove tecnologie e all'allestimento degli spazi di lavoro con focus sulla sostenibilità dei luoghi e sul benessere delle persone in azienda. Dal 2014 coordina le attività editoriali e i convegni sviluppati e promossi dalla testata Officelayout.

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

Soiel International, edita le riviste