Headquarter NTT DATA

I nuovi uffici della multinazionale giapponese, fornitore di servizi IT, sono stati concepiti all’insegna dello smile working, un modo di rileggere il lavoro all’insegna della flessibilità, della sostenibilità e del work-life balance

Investire sulle persone per trasformare modelli e paradigmi lavorativi, è in questo quadro che si inserisce il progetto del nuovo Headquarter milanese di NTT DATA, dove spazi configurati in chiave flessibile valorizzano la libertà espressiva delle persone.
Dopo anni di costante crescita, la multinazionale giapponese, fornitore di servizi IT, decide di spostarsi in una nuova sede che potesse da un lato accogliere tutti i dipendenti e dall’altro attrarre talenti attraverso un luogo di lavoro dal carattere innovativo. Decisione maturata nel 2019 quando, in anticipo sui tempi, l’organizzazione del lavoro era già aperta alla sperimentazione dello Smart working per una larga fetta della popolazione aziendale. Il concept dei nuovi uffici aveva dunque l’obiettivo di raggiungere un nuovo equilibrio tra lavoro a distanza e lavoro in presenza, con la consapevolezza che l’accelerazione verso la digitalizzazione di prodotti e servizi, accentuata dalla pandemia, avrebbe portato a una nuova concezione del modo di lavorare e a una crescente richiesta di flessibilità.
La ricerca della location porta a individuare due edifici all’interno del Business District The Sign di Covivio progettato da Progetto CMR.
Il progetto di fit-out, curato da deamicisarchitetti, è stato sviluppato non appena terminato l’involucro esterno in modo da orientare tutti gli elementi della costruzione degli spazi interni – pareti divisorie, impianti, apparati tecnologici, finiture – verso il risultato di allestimento atteso. Non si è trattato dunque di un progetto di interni che si sovrappone a un prodotto predefinito, ma della costruzione architettonica di spazi coerenti con una visione integrata: ogni elemento strutturale, impiantistico, d’arredo, fino ai singoli dettaglio, ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi di progetto.

“Negli ultimi anni l’habitat ufficio sembra volersi confrontare, più che con una singola attività, con l’intera città: organica, stratificata, incrementale negli spazi e adattiva e nei tempi che l’attraversano e la trasformano – racconta l’architetto Giacomo De Amicis, di deamicisarchitetti –. Dunque, per il progetto di fit out della nuova sede direzionale di NTT DATA l’operazione principale è stata quella di rendere ogni piano unico per layout, materiali e arredi, riproponendo all’interno dell’edificio quello stesso tipo di complessità che si ritrova nella vita urbana. Ogni singolo piano richiama situazioni urbane – come piazze, scalinate, terrazze, corti – capaci per loro natura di generare relazioni.
Il progetto degli interni è stato portato avanti parallelamente a quello architettonico, e non come spesso accade rimandato a una fase finale della progettazione, poiché si è ritenuto fondamentale fin dal principio ricercare una forte caratterizzazione degli spazi. Così la selezione delle finiture e degli arredi è stata finalizzata a dare carattere a ciascun piano e basata sulla contaminazione di linguaggi e lessici provenienti da contesti diversi ed epoche diverse. Tantissimi sono stati gli elementi e gli oggetti realizzati a disegno, e tantissimi i prodotti di arredo selezionati e personalizzati per ricreare quella varietà e mescolanza tipica della città e dei suoi luoghi”.
È quindi interessante notare come variano le condizioni ambientali piano per piano nonostante siano sempre garantiti i medesimi presupposti in termini di resa delle superfici.
Il tema dell’identità specifica di ogni piano è stata anche l’occasione per sovrapporre ai vari livelli una nuova e diversa “narrazione” a partire dai valori di NTT DATA. Ogni piano è come un capitolo di una storia che porta i visitatori a immergersi nel futuro che l’azienda immagina. Ogni piano, con un nome specifico, rappresenta i temi su cui l’azienda è già attiva da tempo e che crede diventeranno la base per creare un futuro a misura di persone, come inclusione e sostenibilità, giovani e sud, la forza delle idee, e il potere del digitale. La grafica murale, che include anche quella di sicurezza e di informazione di base, narra e illustra questi concetti.
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“Human Building” e “Technology Building”

I due edifici, di 12 e 4 piani, sono stati denominati “Human Building” e “Technology Building” per caratterizzare la localizzazione delle diverse anime dell’azienda.
Ai piani terra di entrambi gli edifici il progetto ha mirato a instaurare un dialogo diretto con lo spazio urbano circostante e con la vita della città.
L’area di ingresso dello Human Building si presenta come una vera e propria piazza interna dominata da un grande scalone scenografico polifunzionale che da un lato raccorda la zona bar e la palestra con l’area di ingresso, e dall’altro si configura esso stesso come luogo di sosta e di rappresentanza. In fronte ad esso, posizionato sopra l’area reception, una grande e innovativa installazione multimediale dà visibilità e corpo alla natura tecnologica dell’azienda. Altre installazioni del mondo digitale sono previste nella “galleria”, posizionata nella parte retrostante del piano terreno come percorso di ingresso alla grande sala conference.
Nel Technology Building, il piano terra ospiterà invece lo “show room” aziendale, un’area dove i vari dipartimenti possono mostrare al pubblico e ai clienti l’avanzamento delle ricerche e dei prodotti sviluppati.

La ricerca architettonica si ispira alla complessità urbana. Dal dinamismo relazionale delle pratiche lavorative contemporanee nasce l’esigenza di complessità spaziale dei luoghi che le accolgono e un ripensamento delle tipologie consolidate. Un maggior ricorso a spazi esterni (inclusa la propria abitazione), un uso flessibile degli ambienti, la moltiplicazione e diversificazione della tipologia di spazi di relazione e di collaborazione, sono solo alcune delle nuove richieste di lavoratori e aziende.
Per il progetto di fit out della nuova sede direzionale di NTT DATA, l’operazione principale è stata quella di rendere ognuno dei 16 piani, di circa 1000 mq ciascuno, unico per layout, materiali e arredi, riproponendo all’interno dell’edificio quello stesso tipo di complessità che si ritrova nella vita urbana.
Due macro-gruppi di spazi si articolano su ciascun piano: il primo, costituito dagli “hard spaces” incorpora tutte le tipologie di spazi indispensabili in qualsiasi ufficio (phone booths, guardaroba, sale riunioni, uffici singoli, uffici open, conference room, aree lounge, aree break, aree print, ecc.); al secondo, costituito dai “soft spaces”, appartengono invece tutti quegli spazi non definiti e personalizzabili secondo le esigenze funzionali. Per questa seconda categoria di spazi il criterio è di non intervenire con modalità edilizie, ma con un allestimento leggero e fortemente caratterizzato, che possa offrire diverse tipologie di utilizzo, anche inaspettate, e riconfigurarsi in caso di necessità con grande flessibilità.
Questi due macro-gruppi di spazi colonizzano tutti i piani, adattandosi al layout e al carattere di ciascun luogo, generando all’interno dell’edificio una moltitudine di occasioni e ambienti diversi per geometria, identità, e relazione con lo spazio circostante.
L’edifico si configura quindi come un piccolo mondo variegato che si sposa perfettamente con le attività prevalenti di natura relazionale e collettiva cui le sedi di lavoro saranno sempre più destinate. La dinamicità imposta da tali attività, insieme alla scomparsa della postazione fissa, prevedono infatti un uso degli spazi che può variare, anche tra piani diversi, anche all’interno della stessa giornata.
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Le dotazioni funzionali

I nuovi uffici sono stati concepiti coerentemente con nuove logiche di gestione degli spazi, in termini di vivibilità, e fruizione. Le postazioni di lavoro sono utilizzate in desk sharing secondo la logica di prenotazione già sperimentata in precedenza attraverso piattaforma di Sobos. Solo per le figure apicali aziendali è stato previsto un ufficio dedicato come anche per alcune funzioni aziendali per esigenze specifiche di mansione (legal, HR, etc..).
In appoggio alle postazioni condivise su ogni piano sono disponibili locker dove poter lasciare oggetti di lavoro (laptop, documentazione di progetto, etc.).
In ciascun edificio sono state previste aree break, aree cucina in prossimità delle quali sono presenti zone dove consumare gli alimenti senza arrecare disturbo alle persone che lavorano.
Tra i servizi previsti la palestra aziendale, situata al piano primo dell’edificio Human Builiding, aree parcheggio dotate di colonnine per la ricarica elettrica e biciclette elettriche rese disponibili in via esclusiva.
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Elementi di innovazione
tecnologica e digitale

L’edifico, progettato seguendo gli standard più alti oggi disponibili sia sotto il profilo impiantistico che di comportamento dell’involucro (LEED Platinum / Biodivercity Label by IBPCh) trova un ulteriore elemento di innovazione nell’abbinamento con le modalità di utilizzo degli spazi implementato dal tenant.
La diversificazione degli spazi, l’articolazione delle attività previste, i loro gradienti di densità e la loro localizzazione differenziata piano per piano richiedono, in termini di comfort ambientale, delle risposte puntuali e non generalizzate.

“Il lavoro ibrido ha modificato gli spazi del lavoro nella misura in cui le nuove logiche hanno portato a nuove dotazioni e a nuove modalità di gestione degli spazi – affermano i progettisti di deamicisarchitetti –. Le postazioni di lavoro sono libere e prenotabili tramite apposite app e il tutto è collegato al sistema di gestione dell’edificio in modo che ci sia una relazione tra i flussi previsti di occupazione degli spazi e le risposte in termini impiantistici.
Questo scarto è di fondamentale importanza perché introduce il concetto del tempo e dell’intensità di occupazione in un settore che normalmente si limita a produrre edifici genericamente efficienti, nel senso che sono programmati per garantire le medesime condizioni ambientali con il minor dispendio di energia possibile, in tutte le porzioni di edificio durante il normale ciclo lavorativo, indipendentemente dalla presenza a meno delle persone.
Nell’ambito del nuovo mondo del lavoro, che prevede lo smart working come parte integrante anche degli accordi contrattuali tra azienda e lavoratori, l’introduzione della variabile “tempo e intensità di occupazione” consente di raggiungere una standard di “intelligenza ed efficienza energetica” di più alto livello.
Il comfort ambientale è quindi garantito solo quando serve, dove serve, e nella declinazione adeguata alle attività previste.
A distanza di qualche mese dall’insediamento nei nuovi uffici il rientro delle persone in sede è stato superiore alle aspettative. L’impressione è quella che i dipendenti ritrovino nei nuovi spazi effettivamente un luogo dove lavorare complementare a quello domestico, ricco di variazioni e pertanto di opportunità”.


Paola Cecco

Laureata in architettura presso il Politecnico di Milano, ha svolto attività progettuale presso studi professionali dove ha affrontato la progettazione di edifici residenziali e del terziario. Nel 2001 entra a far parte della redazione di Officelayout, la rivista per progettare, arredare e gestire lo spazio ufficio. Ambito nel quale si occupa delle tematiche relative all’illuminazione, alle nuove tecnologie e all'allestimento degli spazi di lavoro con focus sulla sostenibilità dei luoghi e sul benessere delle persone in azienda. Dal 2014 coordina le attività editoriali e i convegni sviluppati e promossi dalla testata Officelayout.

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

Soiel International, edita le riviste