Sostenibilità e Smart Working

Uffici innovativi, tecnologia, servizi, spazi condivisi e un grande polmone verde di oltre 7 ettari. È Green Life l’headquarter di Crédit-Agricole Italia caratterizzato da eco-uffici bioclimatici realizzati secondo la strategia energetica ‘minimo, semplice e verde’

La certificazione dell’edificio secondo il protocollo energetico-ambientale LEED livello Platinum è l’ultima tappa del percorso progettuale che ha portato alla realizzazione di Green Life, l’Headquarter italiano della Banca Crédit Agricole, sorto nell’area Cavagnari di Parma. Un complesso ecosostenibile, firmato da Frigerio Design Group, caratterizzato da 12.000 mq di costruito in sintonia con l’ambiente naturale esterno e in linea con i principi dello smart working.
“Tutto ha avuto inizio dieci anni fa quando siamo stati chiamati a proporre un’idea per ampliare il centro servizi di Parma, trasformandolo nella nuova sede di un gruppo bancario internazionale – racconta Enrico Frigerio, fondatore Frigerio Design Group ripercorrendo l’evoluzione del progetto –. Siamo a Parma. Negli anni Crédit Agricole è cresciuta occupando vari edifici in città, con dispersioni e cambiamenti nel modo di lavorare che incidono in maniera diretta sugli spazi, rendendoli inadeguati. Il luogo dove mettere in atto il cambiamento era caratterizzato da una presenza di tutto rispetto: il centro servizi progettato negli Anni 80 da Vico Magistretti.
Il percorso progettuale è stato simile a una continua partita di ping pong, dove a ogni battuta il progetto si arricchiva grazie all’apporto di competenze della squadra di professionisti; tutto nasceva da idee formalmente molto diverse e da contaminazioni capaci di integrarsi.
La soluzione doveva fare i conti con i problemi indissolubilmente legati agli scopi per cui quelle forme venivano inventate e proposte: impatto ambientale, contenimento energetico, fattibilità costruttiva, funzionalità e ogni altro imperativo tecnologico. Solo questo modo di procedere in contemporanea ha facilitato la corsa ‘a ostacoli’ e garantito la qualità finale. Gli stessi obiettivi del sono stati definiti in corso d’opera attraverso il confronto tra la committenza e i vari professionisti coinvolti nel progetto.
Sin dalle battute di avvio è stato chiaro che eravamo di fronte a un progetto articolato su tre differenti scale strettamente connesse: la scala urbana (l’ambiente), la scala architettonica (il quartiere) e la scala interna (la scrivania)”.

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Accanto all’enorme quantità di luce naturale massimizzata dall’esterno, gli ambienti degli Eco-uffici sono caratterizzati da una maglia diffusa di incassi Panos di Zumtobel, autoregolabile attraverso comandi intelligenti e sensori di luminosità. In particolare, negli ampi ambienti degli open space, così come negli ambienti di passaggio e di relax, tali faretti scandiscono la modularità del soffitto radiante, che a sua volta segue quella della facciata a favore di una geometria coordinata

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Il legame con il territorio

Crédit Agricole Italia è una banca, fortemente radicata al territorio, che ha origine da istituti di credito locali con una storia che risale al 1860.
“La promozione e conservazione del territorio, il rilancio e il sostegno delle realtà agricole, artigianali, industriali e culturali, con una valorizzazione di ricerca e sviluppo locali è parte costituente del DNA del committente – puntualizza l’architetto Frigerio –. Si può parlare anche di una particolare propensione all’attenzione verso la salvaguardia della “socio-diversità”, in antitesi al meccanismo della globalizzazione, per preservare il naturale rinnovarsi del terreno nel quale si alimenta la ricerca della qualità. Il nuovo HQ di Parma doveva dunque diventare una cerniera di connessione con il territorio e al tempo stesso esprimere le radici aziendali. Non solo, la grande qualità architettonica del complesso esistente doveva essere valorizzata con un nuovo intervento che, per linguaggio e materiali, fosse in grado di formare un unico grande simbolo identitario. La sfida è stata quindi quella di accostarci con un ampliamento che non voleva mettersi in competizione, ma semplicemente affiancarlo e valorizzarlo. L’insediamento originario doveva rimanere a testimonianza di un’epoca e della storia della banca”.
Green Life si articola in tre volumi: due Ecouffici e un Forum di collegamento ricoperto da una ‘collina verde’. Parcheggi e impianti sono interrati così da ottenere la massima superficie per il parco, cuore verde dell’insediamento.
Il Forum, immerso nel parco, è uno spazio polifunzionale che ospita reception, punto di ristoro e il nuovo ristorante aziendale; grazie alla versatilità di allestimenti e arredi delinea un “paesaggio” di spazi interni ed esterni dove si può lavorare e incontrarsi, in team o singolarmente.

Gli Ecouffici, bioclimatici progettati secondo la strategia energetica ‘minimo, semplice e verde’, si relazionano con le condizioni climatiche locali per massimizzare l’efficienza energetica e gli apporti solari passivi, e per ridurre dispersioni e manutenzioni. Il parco, concepito come estensione esterna degli ambienti per la socializzazione e l’attività fisica e di contatto con la natura, con la sua dimensione, il valore di biomassa e l’alto contenuto di biodiversità diventa anche un generatore di microclima estivo.
La nuova architettura si pone in relazione agli edifici esistenti per contrapposizione: alla geometria ordinata e lineare delle facciate degli edifici esistenti, si contrappone una geometria visivamente disordinata e irregolare per le facciate dei nuovi volumi. Una geometria generata da un pattern coordinato con la modularità degli ambienti interni e dei componenti per la sua costruzione.
L’elemento che lega e richiama la preesistenza è il mattone, il cotto, il colore delle facciate esterne. I nuovi edifici si raccordano a terra con un portico che ne alleggerisce la percezione; i tamponamenti sono interamente vetrati con superfici specchianti che riflettono il verde circostante in un’immagine continua e unica.
Allo stesso modo il Forum ha prospetti vetrati, in questo caso per smaterializzare il volume e proiettare lo spazio verso l’esterno, massimizzando l’apporto della luce naturale. Si tratta di uno spazio polifunzionale, punto di aggregazione e incontro, che ospita reception, area ristoro e il nuovo ristorante aziendale, caratterizzato da allestimenti e arredi flessibili che ne consentono l’utilizzo anche come luogo per riunioni o assemblee.
Negli Ecouffici l’articolazione delle vetrature delle facciate proietta gli ambienti di lavoro verso l’esterno mettendoli in relazione con il verde e il parco; i vari componenti dell’involucro e degli spazi interni presentano geometrie coordinate per semplificare gli allestimenti dei vari uffici.
La copertura è piana con una parte realizzata a falda unica, rivestita con pannelli fotovoltaici e orientata a sud per captare al meglio i raggi solari trasformandoli in energia elettrica e uno shed rivolto a nord per captare la luce naturale: una scelta non solo energetica ma anche formale, che valorizza esteticamente lo spazio dall’interno.


Ecouffici in ottica di smart working

A Green Life ci sono 650 posti di lavoro per 700 risorse totali, differenziati in 4 diverse tipologie di postazioni non assegnate in openspace (Storage Specific, IT Specific, Privacy Specific, Hot Desk) e 2 dimensioni di ufficio direzionale: a ogni tipologia, con postazioni gestite con la logica della rotazione, corrispondono esigenze spaziali che hanno generato i parametri su cui sono stati organizzati i layout dei diversi piani.
La tipologia di edificio per uffici proposta si sviluppa con una pianta lineare, avente una manica di 20 metri in modo da ridurre gli spazi di distribuzione e i percorsi a favore delle superfici operative: sul lato sud si trovano gli uffici open-space, sul lato nord gli uffici chiusi e nella fascia centrale i servizi e gli spazi comuni. La corte verde centrale su cui si affacciano i vari piani costituisce uno spazio vuoto a doppia, tripla e quadrupla altezza, per favorire le ventilazioni naturali nelle mezze stagioni.
Con la massima captazione della luce naturale combinata a un’illuminazione a led autoregolabile, e con l’utilizzo di pannelli radianti a soffitto integrati con ricambi d’aria sul perimetro e ‘free cooling’ notturno, si ottengono ambienti dal ‘comfort sensoriale’, ovvero spazi ottimali in termini igrotermici, acustici e illuminotecnici. La progettazione degli uffici in ottica smart-working risponde inoltre alle esigenze di un nuovo modo di lavorare flessibile e personalizzato e definisce un progetto di interior capace di comunicare una nuova cultura aziendale che pensa al benessere dei lavoratori come potente fattore di crescita.
Il progetto di tutti gli impianti è stato pensato sin dalle fasi concettuali come organismo “edificio-impianto”, avvalendosi di una progettazione integrata. Curata da Politecnica Ingegneria e Architettura, tale progettazione ha previsto una continua ricerca di soluzioni ideali per minimizzare il fabbisogno energetico, massimizzare le condizioni di comfort durante le varie stagioni e di ottimizzare i costi/benefici. Una strategia energetica che ha permesso a tutto il complesso di ottenere la certificazione internazionale LEED Platinum, il massimo livello raggiungibile per lo standard statunitense.
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Frigerio Design Group

Enrico Frigerio nasce a Torino, si laurea in architettura a Genova ed entra nel Workshop di Renzo Piano al cui fianco impara il mestiere. Nel 1991 fonda il Frigerio Design Group che fa della qualità e del rapporto con l’ambiente il proprio obiettivo primario.
Tra i suoi progetti più significativi: la tribuna ecologica dell’Autodromo di Imola (1991-1992), la sede Sambonet a Vercelli (2000-2004), le centrali elettriche del gruppo svizzero Axpo (2002-2008), il Centro sportivo Ferdeghini per lo Spezia Calcio (2012-2013), la nuova Stazione Elettrica di TERNA a Capri (2012-2017) e l’Headquarter Crèdit -Agricole Green Life (2008-2018). Attualmente sono in cantiere la sede uffici e produzione di ZamaSport, un nuovo complesso residenziale a Saronno e il Ferrero Technical Center ad Alba.


Paola Cecco

Laureata in architettura presso il Politecnico di Milano, ha svolto attività progettuale presso studi professionali dove ha affrontato la progettazione di edifici residenziali e del terziario. Nel 2001 entra a far parte della redazione di Officelayout, la rivista per progettare, arredare e gestire lo spazio ufficio. Ambito nel quale si occupa delle tematiche relative all’illuminazione, alle nuove tecnologie e all'allestimento degli spazi di lavoro con focus sulla sostenibilità dei luoghi e sul benessere delle persone in azienda. Dal 2014 coordina le attività editoriali e i convegni sviluppati e promossi dalla testata Officelayout.

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

Soiel International, edita le riviste