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Un ufficio contemporaneo nell’estetica e nella funzione

La nuova sede romana di McKinsey esprime l’agilità che caratterizza le modalità di lavoro contemporanee. L’alto valore simbolico è determinato dall’inserimento nel contesto storico nel centro di Roma

Immagine e funzione, sono i cardini della realizzazione delle sedi italiane di Roma e Milano di McKinsey, società internazionale di consulenza strategica che tra i propri clienti annovera le principali aziende nel mondo, oltre a Governi, Istituzioni e Organizzazioni non profit.
Se infatti da un lato la progettazione nasce dall’esigenza di spazi di rappresentanza, dall’altro è spinta dalla necessità di disporre di ambienti di lavoro flessibili, in grado di supportare l’organizzazione aziendale del lavoro da tempo impostata in maniera agile, con una struttura costituita principalmente da consulenti che operano da qualsiasi parte del mondo, spostandosi nelle diverse sedi della società oppure presso i propri clienti. Obiettivi raggiunti grazie al rapporto sinergico tra la committenza e gli studi Diele Kerciku Architetture, autore del progetto architettonico e della direzione artistica, e deStudio, che ha seguito il project management, la progettazione di impianti e tecnologie, la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza.
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La sede romana: uffici dal valore simbolico

La sede romana occupa il quarto e quinto piano dello storico Palazzo Valadier, realizzato nella prima metà del 1800, affacciato da un lato su Piazza del Popolo e l’area del “Tridente”, uno degli ambiti urbanistici e architettonici di maggior pregio nel centro della Capitale, e dall’altro sulle terrazze dell’Albergo di Russia e del Pincio, il primo parco pubblico di epoca romana.
L’edificio, vincolato presso la Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma, ha spazi interni, anch’essi vincolati, caratterizzati da un insieme di stanze, principalmente separate da murature portanti, per un’estensione totale di circa 1200 mq.
“Il nuovo ufficio doveva seguire le linee guida internazionali della società che hanno portato a un interior design minimale, all’utilizzo di pochi colori, tra cui il blu che caratterizza la brand identity, e alla creazione di spazi dedicati alla collaborazione più che all’operatività individuale – affermano i progettisti di Diele Kerciku Architetture –. I vincoli erano rappresentati dalla diffusa presenza di elementi strutturali e dalla particolare configurazione del quinto piano: un sottotetto stretto e lungo con vista sulle cupole di Piazza del Popolo.
Il progetto ha risposto offrendo spazi connotati da sobrietà ed eleganza, in grado di incentivare la collaborazione, la condivisione, il relax dei suoi fruitori. Lo spirito progettuale è stato tutto indirizzato nella ricerca di soluzioni creative per superare vincoli spaziali e funzionali molto stringenti, con la volontà di ottimizzare e valorizzare i punti di forza, ma anche di debolezza degli spazi a disposizione”.

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Il layout funzionale

La struttura organizzativa di ogni sede McKinsey è principalmente costituita da partner, consulenti, e dal nucleo amministrativo, l’unico a necessitare di un’area ufficio classica, con postazioni fisse nel tempo.

Nello specifico nella sede di Roma era prevista la presenza di 5 partner, circa 15 dipendenti dell’area amministrativa e una contemporaneità di circa 30 consulenti tra quelli di sede e i visitatori.

Il progetto ha quindi previsto un layout funzionale suddiviso in sette macro-tipologie di ambienti: reception e sala d’attesa, sale riunioni, sale operative del nucleo amministrativo, sale operative dei consulenti, team room per i consulenti, sale partner, sale lounge e break.

La reception, situata al quarto piano, è uno spazio con un imponente minimalismo. Domina lo spazio un grande bancone la cui posizione in diagonale crea un collegamento visivo diretto con chi sta per entrare nei nuovi uffici e rivolge lo sguardo alla grande parete in pietra nera su cui è incisa la ‘mission’ del cliente.

Direttamente connesse alla reception, le quattro sale riunioni che godono degli affacci principali: tre direttamente su Piazza del Popolo e una sui giardini del Pincio e dell’Albergo di Russia. Per questi ambienti la progettazione ha mirato alla realizzazione di spazi minimali, nei quali il tatami a pavimento segna la transizione dalla ‘durezza’ del micro-cemento e quindi un nuovo stato di calma e concentrazione rispetto ai connettivi. Completano la cornice i soffitti interamente realizzati con pannelli fonoassorbenti in tessuto dai colori tenui. Per l’allestimento i progettisti hanno optato per falegnamerie su misura, di colore bianco, che integrano le tecnologie più avanzate per videocall, collaborazione a distanza e condivisione delle informazioni.

Nel lungo corridoio che collega la zona reception alla zona delle team room e ai collegamenti verticali verso il quinto piano, sono presenti gli uffici dedicati al nucleo amministrativo, mentre le sale partner, affacciate sui giardini dell’Albergo di Russia, si trovano in una porzione del piano più privata.

Il quinto piano, che per conformazione degli spazi garantiva una naturale rappresentanza, è stato trasformato nel cuore pulsante dei nuovi uffici. Al suo interno, quattro ulteriori team room, una piccola palestra, una sala break, un grande ambiente lounge e due terrazzi: uno per eventi l’altro per un uso interno.
§Lo spazio lounge è caratterizzato da due elementi: un mobile lungo circa 25 metri con incassati elementi estraibili come pouf, tavolini alzabili, vasi con piante, monitor e altri elementi tecnologici e impiantistici integrati, e un soffitto interamente rivestito in pannelli fonoassorbenti in tessuto blu.  Accorgimenti che hanno permesso di riproporzionare la larghezza e di valorizzare il basso soffitto, cosicché lo spazio lounge è percepito come uno spazio piacevole a disposizione per riunioni o attività informali, lettura di giornali nei momenti di riposto o semplicemente luogo di relax quando il maltempo non permette la fruizione dei due terrazzi sul piano.

“Nella loro totalità gli spazi risultano in linea con le tendenze che sempre più si stanno affermando riguardanti una combinazione tra lavoro in sede e lavoro in modalità agile – sottolineano i progettisti di Diele Kerciku Architetture –. Gli uffici, fatta eccezione dei dipartimenti amministrativi, sono infatti dedicati principalmente alla collaborazione tra i consulenti interni: alle riunioni, agli incontri con i clienti, a eventi di formazione e socialità.

La sede è dunque il punto di riferimento intorno al quale ruotano le attività di rappresentanza, di collaborazione e di socialità, ma non il fulcro dell’attività operativa individuale. Le postazioni sono libere, i consulenti possono lavorare formalmente o informalmente in maniera fluida. Il susseguirsi di spazi di lavoro classici con postazioni e spazi lounge con divanetti, vegetazione, etc. aiuta a dare dinamismo alla giornata lavorativa e ad aumentare le interazioni di scambio durante il suo svolgersi”.

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Interior design e criteri di scelta dei materiali

Nella selezione dei materiali e dei colori i progettisti si sono riferiti al contesto storico-geografico del luogo e all’identità del brand.
Roma, e la sua architettura, sono evocate grazie a scelte specifiche e diffuse su tutto il progetto: a partire dal pavimento continuo in micro-cemento beige, ispirato ai pavimenti in grandi lastre di travertino di epoca classica, alla parete rivestita in pietra chiara lavorata con scanalature e dei leggeri intagli che, lungo i corridoi principali, richiama il sapiente lavoro di decoro eseguito sulle colonne romane; sino al contrasto tra il nero dei corpi illuminanti e il bianco delle pareti e dei soffitti creato per ricordare il susseguirsi di tesserine bianche e nere di molti dei mosaici di epoca romana.
Roma e i suoi parchi si ritrovano in un altro accento: la vegetazione, sempre presente e mai casuale.

Una grande parete di verde verticale (lunga 7,6 m e alta 2,9 m) è protagonista di una delle aree lounge del quarto piano, l’unica senza affacci verso l’esterno, diventando così un affaccio alternativo, sempre mutevole nel tempo: le piante crescono, fioriscono, cambiano le foglie riproponendo la variazione degli spazi all’aperto.
Le piante sono presenti anche in tutti gli ambienti operativi e meeting. Nelle stanze operative, le scrivanie presentano soluzioni di separazione tra le postazioni attraverso l’integrazione di vasi fioriti tra una scrivania e l’altra; le team room, le partner room e le meeting room sono tutte decorate con vasi e piante selezionati in base allo specifico spazio a disposizione, all’illuminazione naturale e alla funzione della stanza.

Infine, nei terrazzi al quinto piano sono stati progettati divani su misura che, su tutta la lunghezza, integrano vasi in acciaio impermeabilizzati voluti per creare un filtro verde tra dentro e fuori.
Il richiamo alla brand identity è invece realizzato attraverso il colore blu, accento estetico del progetto utilizzato per connotare gli spazi principali e quelli relax: le sedute delle sale riunioni, i pannelli fonoassorbenti a parete e soffitto delle aree lounge, le ante rivestite in tessuto degli armadi a tutta altezza delle sale partner, il soffitto inclinato interamente rivestito in pannelli di tessuto blu del quinto piano.
“Il colore blu quindi non è mai utilizzato nello stesso modo ma lo sforzo progettuale è stato quello di abbinarlo ai vari spazi sempre in maniera originale. Come la vegetazione, il colore blu diventa un elemento che unisce i vari spazi, seppur sempre utilizzato in relazione alle specifiche esigenze estetiche e funzionali” concludono i progettisti di Diele Kerciku Architetture.

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Accorgimenti progettuali per il comfort ambientale e il contenimento dei consumi

Obiettivo primario del progetto è la qualità degli spazi interni – afferma l’ingegnere Marco Discacciati fondatore di deStudio design-engineering –. Il carattere storico artistico dell’edificio impediva di prevedere sistemi meccanici esterni per il controllo dell’irraggiamento, si è quindi scelto di gestire la diffusione e la filtrazione della luce naturale attraverso un sistema di tende integrate con il BMS dell’edificio, ottenendo la regolazione automatizzata delle stesse in funzione dei fattori di illuminamento e temperatura rilevati. Parallelamente è stata adottata la dimmerazione automatizzata di tutti i corpi illuminanti equipaggiati con sorgenti fredde (LED), con benefici anche dal punto di vista del contenimento dei consumi.
Non solo, il sistema BMS per la gestione e il controllo dei sistemi impiantistici fornirà informazioni agli occupanti e agli «energy manager» addetti alla gestione degli uffici, sull’uso dell’energia per poter avere gli elementi di ottimizzazione della gestione energetica e quindi ridurre i consumi.
Un ulteriore plus, derivante dalla conformazione dell’immobile con infissi esterni apribili, è dato dalla possibilità di avere un’aerazione naturale di tutti gli ambienti, in linea con i più recenti orientamenti dei protocolli di certificazione ambientale, che favoriscono l’arieggiamento naturale per una maggiore efficienza energetica nelle mezze stagioni, che a Roma godono di un fortunato prolungamento nell’arco dell’anno. Particolare attenzione è stata posta verso la qualità dell’aria, cercando di prevenire eventuali contaminazioni aeree dall’esterno e dall’interno, attraverso sistemi di estrazione dedicata per sale copy e bagni e con porte con chiusura automatica onde evitare la propagazione dei contaminanti in ambiente, e infine un sistema di filtraggio della massima efficienza sulle prese di aria esterna”.

Il comfort acustico è stato realizzato utilizzando pannelli fonoassorbenti rivestiti in tessuto ad alta efficienza. I pannelli sono stati utilizzati in maniera diversa a seconda delle circostanze, diventando elemento estetico oltre che tecnico: nelle sale riunioni compongono i controsoffitti diventando anche elemento per l’ispezionabilità degli impianti; nelle team room rivestono una delle pareti integrando i monitor touchscreen; nelle partner room gli armadi hanno ante rivestite in tessuto fonoassorbente; infine nella lounge del piano quarto ricoprono integralmente pareti e soffitto, mentre nella lounge del piano quinto i pannelli rivestono tutto il soffitto inclinato conferendo pregio ad un elemento altrimenti percepito negativamente.

“Diverse le sfide che la progettazione ha dovuto affrontare, tra queste l’integrazione degli aspetti impiantistici con quelli architettonici; la realizzazione di tutti gli elementi di falegnameria su misura su murature esistenti di un edificio storico e, infine, risolvere il piano quinto dove l’inclinazione del tetto e la poca altezza a disposizione creavano non pochi vincoli di utilizzo e difficoltà architettoniche e impiantistiche – conclude l’ingegnere Marco Discacciati –. Nello specifico la realizzazione delle falegnamerie su misura su supporti murari di un edificio storico ha comportato la scannerizzazione 3D di tutte le superfici e la relativa progettazione costruttiva adatta a fresature meccaniche che ne realizzassero una perfetta integrazione con le imperfezioni dei supporti. Mentre l’integrazione di impianti e architettura è stata realizzata con un coordinamento continuo dei vari ambiti progettuali: ogni botola d’ispezione, scatola di derivazione, valvola, etc. è stata definita a monte, nascosta nei soffitti degli ambienti di servizio, incassata nelle porzioni alte delle falegnamerie su misura, e quindi nascosta alla vista diretta ma facilmente accessibile alle manutenzioni future. L’effetto è quello di uno spazio altamente tecnologico, dove la tecnologia esprime solo gli effetti sul comfort interno e non è protagonista visiva dello spazio”.
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Paola Cecco

Laureata in architettura presso il Politecnico di Milano, ha svolto attività progettuale presso studi professionali dove ha affrontato la progettazione di edifici residenziali e del terziario. Nel 2001 entra a far parte della redazione di Officelayout, la rivista per progettare, arredare e gestire lo spazio ufficio. Ambito nel quale si occupa delle tematiche relative all’illuminazione, alle nuove tecnologie e all'allestimento degli spazi di lavoro con focus sulla sostenibilità dei luoghi e sul benessere delle persone in azienda. Dal 2014 coordina le attività editoriali e i convegni sviluppati e promossi dalla testata Officelayout.

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

Soiel International, edita le riviste