La nuova sede Mooney

Il racconto del brand è l’elemento nodale della progettazione dei nuovi uffici, che ha portato alla realizzazione di spazi funzionali e rimodulabili per assecondare le esigenze dei team in continua trasformazione

Prima realtà italiana di proximity banking & payments, Mooney amplia i propri uffici con l’apertura di una nuova sede operativa a Milano, in Via Rizzoli, che si affianca all’headquarter di Via Bonnet per accogliere tutte le funzioni impegnate nel supporto operativo alla clientela. Alla base della scelta di riunire tutte le unità operative in uno spazio moderno e funzionale vi è la volontà di favorire lo scambio e la collaborazione tra i diversi team.

“Volevamo uffici moderni e innovativi, con un layout flessibile, per assecondare le necessità dei gruppi di lavoro che mutano continuamente e per rispondere a esigenze specifiche dettate dalle nuove modalità lavorative – racconta Marco Ronchi, responsabile facilities di Mooney –. L’idea iniziale era un campus polifunzionale, con commodity per i dipendenti (mensa, parcheggi, bar, shop, banca…), e spazi di lavoro adattabili alle diverse esigenze aziendali, dal call center alle aree operative, dagli spazi ricreativi sino ai laboratori dove vengono testate le apparecchiature. Gli uffici dovevano, inoltre, essere fruibili 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno per permettere la turnazione, già in essere, delle funzioni operative.

Nel briefing di progetto è stato richiesto un layout studiato sulle esigenze reali delle unità operative e arredi flessibili e velocemente riconfigurabili, con particolare attenzione alla scelta dei materiali fonoassorbenti inseriti negli ambienti in relazione agli aspetti operativi degli utilizzatori. Tra gli obiettivi richiesti la valorizzazione del brand, comunicata nel concept design anche attraverso richiami cromatici, e la creazione di un’area svago studiata per offrire momenti di convivialità ai colleghi che utilizzano la sede in turnazioni diverse dal canonico orario lavorativo”.

La progettazione dei nuovi uffici viene affidata a Studio BIA-@rch engineering che si è occupato del progetto a 360°: dallo studio degli spazi alla progettazione degli impianti, dall’allestimento degli interni, alla scelta o alla progettazione del singolo arredo e delle sue finiture.

“Tutto è partito dal racconto del cliente di ciò che voleva realizzassimo nella sede operativa e di come si immaginava che dovessero diventare i nuovi spazi – racconta l’architetto Bianca Giovene di Girasole, titolare di Studio BIA-@rch engineering –. Ogni realizzazione ha infatti delle peculiarità ed è fondamentale partire dall’analisi delle specificità per scorgere le opportunità di impostare progetti innovativi e realizzare spazi che promuovano a loro volta la creatività e lo sviluppo di nuove idee. In questo caso la progettazione si è confrontata con le caratteristiche del building, una costruzione preesistente, progettata dall’architetto Stefano Boeri una decina di anni prima, scelto dalla committenza per le caratteristiche spaziali, le dotazioni in termini di servizi e la facile raggiungibilità dalla sede centrale.
Il progetto della sede operativa è solo l’ultima tappa di una collaborazione iniziata nel 2017, quando Mooney ci ha richiesto di progettare uno spazio per una nuova startup, per la quale sono stati realizzati spazi collaborativi e di brainstorming finalizzati a stimolare nuove idee. Negli anni a seguire la società è cresciuta e siamo stati incaricati di progettare gli interni dell’immobile di Via Bonnet a Milano. Pertanto, quest’ultimo incarico ci è sembrato la naturale evoluzione di un percorso di crescita che sta proseguendo con i progetti di re-branding dell’headquarter a Milano e della sede direzionale di Roma”.
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Dal layout alla scelta di arredi e allestimenti

Gli spazi, collocati in un semipiano di 1.600 mq, si sviluppano con pianta a ‘L’ caratterizzata da un camminamento che si snoda lungo tutta la planimetria.

“L’organizzazione spaziale ha portato alla definizione di ambienti funzionali alle esigenze aziendali, lo spazio è stato infatti suddiviso in dipartimenti di lavoro calibrati sul numero di persone che lo dovranno occupare, sul tipo di attività svolta e sulle necessità di collaborazione tra i team – precisa Bianca Giovene di Girasole –. Ai call center, per esempio, è stato dedicato uno spazio isolato dal resto del piano per garantire una maggiore tranquillità, in quanto passano molto tempo al telefono. Accanto alle singole postazioni e a disposizione dei diversi dipartimenti sono stati collocati degli spazi di incontro e di laboratorio: si contano 4 sale riunioni, 2 laboratori e una sala corsi. Le sale meeting, facilmente riconoscibili dalla grafica esterna che ne indica la numerazione, sono dotate di un sistema di video-conference e delle più recenti tecnologie audio-visive. I laboratori, invece, sono arredati con ampi tavoli funzionali alle attività di test sulle apparecchiature. Vicino alla reception è stata posizionata una sala dotata di parete monitor e di postazioni, dove poter effettuare dei corsi di formazione o lavori di gruppo, grazie alla presenza di sedute flessibili munite di un banco d’appoggio personale.

Al centro del layout, in una posizione facilmente raggiungibile da ogni dipartimento, è stato posizionato uno spazio polifunzionale che rompe la rigidità planimetrica. Sfruttando la doppia esposizione e il grande spazio a disposizione è stata progettata un’area food combinata a un’area di svago ricreativa”.

L’area food, completa di cucina attrezzata e di vending machine, permette ai dipendenti di pranzare o concedersi un caffè in convivialità con i propri colleghi. L’area svago allo stesso modo è pensata per promuovere i rapporti sociali, proponendo dei giochi come il calcio balilla e il ping pong, che aumentano il senso di appartenenza a una squadra e riducono lo stress giornaliero. All’interno dello stesso spazio, è presente anche un angolo di relax personale in cui trovare una selezione di letture di vario genere. Gli spazi relax sono stati progettati in maniera differente dalle aree di lavoro, attraverso colori, forme e tessuti accuratamente scelti dal progettista, arredi disegnati su misura per permettere al lavoratore di staccare dal lavoro e concedersi un momento di riposo.

Nei vari dipartimenti, adiacenti a ciascun team, sono stati posizionati degli uffici chiusi per i direttori allestiti con una postazione e un tavolo riunione posizionato accanto a una parete in cartongesso disegnata su misura per contenere un monitor e una webcam funzionali per partecipare a meeting online. I manager, punti di riferimento del team, sono stati invece collocati in open space con postazione singola assegnata. Le altre postazioni sono divise tra postazioni di lavoro semplici e postazioni call center munite di divisori in tessuto fonoassorbente.
Agli estremi del percorso che si snoda lungo la planimetria sono state inserite le funzioni che avevano una maggiore necessità di privacy.
Per un’elevata qualità dell’aria interna, in tutti gli ambienti è stato utilizzato un pavimento sviluppato con tecnologia senza ftalati e con bassissime emissioni VOC.
“Elemento per me molto importante è la luce naturale – chiarisce l’architetto Giovene di Girasole –. Questa, infatti, influendo sull’umore delle persone, offre una sensazione di energia: quindi abbiamo cercato di darne la massima resa possibile, sfruttando l’uso di pareti vetrate che, pur garantendo la privacy acustica necessaria, lasciano filtrare la luce disponibile”.
Gli arredi risultano essere smontabili e configurabili, andando così incontro a eventuali cambiamenti di layout e di organizzazione interna dei diversi team di lavoro dell’azienda. Le scrivanie sono caratterizzate da un sistema di attacco/stacco magnetico del piano di lavoro, in modo da garantire una flessibilità di posizionamento della postazione e garantendo allo stesso tempo i regimi di distanziamento previsti dalle direttive covid. Accanto alle postazioni sono stati collocati dei locker, dove l’utente può deporre documenti e oggetti personali.
“Molto spesso abbiamo cambiato layout o ricondizionato gli arredi, in fase di progettazione e di cantiere, perché nel frattempo i gruppi richiedevano delle modifiche di layout. Si può dire che l‘ufficio finale è stato disegnato poco prima dell’apertura. Noi di Studio BIA-@rch engineering accogliamo positivamente queste sfide perché ogni cambiamento è un’opportunità di miglioramento. Per noi il progetto finisce solo quando il cliente è soddisfatto”.
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L’importanza dell’acustica

Essendo le attività di lavoro presenti sul piano principalmente incentrate sul lavoro di call center, Studio BIA-@rch ha selezionato prodotti con funzione di fonoassorbenza per garantire qualità acustica e ridurre al contempo l’inquinamento sonoro spesso presente in ambienti lavorativi aperti. Su tutto il piano, infatti, sono state installate delle tende in tessuto fonoassorbente, che costituiscono una linea continua sulla facciata che evita la riflessione delle onde sonore. Per il call center sono state scelte scrivanie con pannelli fonoassorbenti che circondano l’utente garantendo privacy e un ambiente acustico ottimale. Per garantire invece fonoisolamento tra ambienti contigui, sono state installate pareti vetrate a doppio vetro.
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La comunicazione del brand

Partendo dalle guideline di Mooney, Studio BIA-@rch ha rielaborato il tema del brand e lo ha calato negli spazi. Attraverso una progettazione integrata, gli uffici sono stati brandizzati per offrire un’esperienza per i dipendenti e visitatori esterni. La grafica accompagna le persone in azienda all’interno degli uffici, con indicazioni sulle diverse destinazioni d’uso e i flussi di percorrenza, rendendo così gli spazi più semplici e funzionabili da vivere. Come una seconda pelle le grafiche alle pareti diventano anche veicolo di comunicazione mirato a trasmettere i valori aziendali e a creare engagement. Le cromie alle pareti, ispirate al logo aziendale, si riflettono negli arredi con accenti di colore che contribuiscono all’unità stilistica degli ambienti.
“Nonostante il preponderante utilizzo dello smart working dettato dalla situazione attuale, il feedback raccolto dalle persone in azienda è positivo – conclude Marco Ronchi –. Tutti i requisiti sono stati ampiamente soddisfatti e implementati durante la realizzazione con il supporto del Team coinvolto nel progetto”.
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Studio BIA-@rch engineering

Società di progettazione integrata specializzata in pianificazione degli spazi e interior design, fondata dall’architetto Bianca Giovene di Girasole. Lo studio svolge progetti di ristrutturazione e allestimento di edifici a uffici di ampie metrature, garantendo una completa assistenza al cliente. I progetti sviluppati pongono l’attenzione sul brand e sull’identità dell’azienda partendo da un’analisi delle specificità che portano alla realizzazione di spazi che promuovono la creatività e lo sviluppo di nuove idee. Tra le referenze dello studio: sedi Sisal di Milano e Roma, uffici SisalPay e Banca5 di Milano, sedi Mooney di Milano e Roma, palestra, spogliatoi e sala ristoro Olimpia Milano al Forum di Assago, progetti di edilizia residenziale pubblica per Metropolitana Milanese, modifiche uffici Prometeon Tyre Group di Milano.


Paola Cecco

Laureata in architettura presso il Politecnico di Milano, ha svolto attività progettuale presso studi professionali dove ha affrontato la progettazione di edifici residenziali e del terziario. Nel 2001 entra a far parte della redazione di Officelayout, la rivista per progettare, arredare e gestire lo spazio ufficio. Ambito nel quale si occupa delle tematiche relative all’illuminazione, alle nuove tecnologie e all'allestimento degli spazi di lavoro con focus sulla sostenibilità dei luoghi e sul benessere delle persone in azienda. Dal 2014 coordina le attività editoriali e i convegni sviluppati e promossi dalla testata Officelayout.

Officelayout è la rivista di Soiel International, in versione cartacea e on-line, dedicata ai temi della progettazione, allestimento e gestione degli spazi ufficio e degli edifici del terziario

Soiel International, edita le riviste